Tutto quello che serve sapere su Atletico Madrid-Milan

Calciatori Ignoranti

Dentro o fuori, Paradiso o Inferno

Calciatori Ignoranti24 Nov 2021

Le ultime residue speranze di qualificazione per il Milan passano dal Wanda Metropolitano. 

È dentro o fuori, con l’orecchio ben proteso ad ascoltare quanto succede ad Anfield Road, perché la vittoria dei ragazzi di Stefano Pioli potrebbe comunque non bastare. 
1 punto in 4 partite per i rossoneri, 4 invece per i Colchoneros, terzi nel girone e distanti una lunghezza dal Porto.
Sfida cruciale per entrambe le compagini e le sorti di una classifica che, quasi sicuramente, al termine di questa quinta giornata di Champions League potrebbe elargire i primi verdetti definitivi. 

Come arrivano le due squadre 

Ai vertici dei rispettivi campionati nazionali ed in grossa difficoltà in Champions League: è così che Milan e Atletico si presentano alla più importante partita di questa prima parte di stagione. 
In Serie A i rossoneri hanno ottenuto 32 punti in 13 giornate, cadendo per la prima volta in campionato soltanto sabato per mano della Fiorentina
Primo posto a pari merito con il Napoli e secondo miglior attacco. 
Organizzazione di gioco ben collaudata, stile offensivo e capacità di gettare il cuore oltre l’ostacolo, riuscendo a portare a casa ottimi risultati nonostante i tanti infortuni a cui i rossoneri hanno dovuto fare i conti finora. 
In Spagna l’Atletico, campione in carica, ha riscontrato alcuni problemi difensivi (già 13 gol subiti, l’anno scorso a questo momento del campionato erano stati 5) ma rimane una delle favorite per la vittoria finale, trascinata da Luis Suarez, autore ad oggi di 7 centri. 
Il discorso si capovolge completamente in Champions League, con il Liverpool a fare la voce grossa del girone, lasciando il vuoto alle sue spalle. 
Milan brillante solo a sprazzi che, forse, ha raccolto molto meno di quanto seminato, soprattutto nella partita d’andata proprio contro i Colchoneros a San Siro, mentre l’Atletico ha dato forte dimostrazione di vulnerabilità nel recente doppio confronto con i Reds, uscendone con 0 punti e 5 gol subiti. 
Le assenze, anche in questo caso, potrebbero risultare un fattore da non sottovalutare: per Stefano Pioli forfait di Rebic (lesione) che va ad aggiungersi a quella di capitan Calabria, dopo il problema fisico rimediato in Nazionale, e Mike Maignan
Ci sarà invece Antoine Griezmann, la cui squalifica di due giornate è stata ridotta dopo il ricorso accolto, mentre mancherà in avanti Joao Felix per infortunio muscolare. 

Record, leadership e carisma: tocca a Zlatan Ibrahimovic risollevare le sorti del Diavolo 

Un gol, il 49esimo, per la storia.
Si, perché in caso di realizzazione Zlatan Ibrahimovic diventerebbe il giocatore più anziano a segnare nella massima competizione europea. 
Un record non da poco, che potrebbe aggiungere ulteriore motivazione ad un leone svedese desideroso di lasciare il segno in Champions League, torneo in cui non segna dal lontano 2016. 
Finire nuovamente in copertina e dare ulteriore speranza al Milan, risollevato clamorosamente dal suo (secondo) sbarco in rossonero. 
Era il gennaio 2020 e le allora ambizioni rossonere erano ben diverse da quelle attuali. 
Tornare in Champions è stato il primo checkpoint da raggiungere: detto-fatto, nonostante la campagna, fino ad oggi, si stia rivelando fallimentare. 
Per Ibra ancora nessuna presenza dal primo minuto, poco più di mezz’ora al Do Dragão contro il Porto e meno di 15 minuti al ritorno, troppo poco per incidere e lasciare il segno come solo lo svedese sa fare. 
L’incrocio al Wanda potrebbe ridare la titolarità al numero 11 non solo per un discorso tattico, ma anche e soprattutto in ambito di esperienza e leadership in mezzo al campo. 
Spronare i compagni, trascinarli, non indurli ad errori dettati dalla disabitudine a certi palcoscenici. 
Uno spirito guida finalizzato ad aiutare la squadra e trovare il bandolo della matassa. 
Vincere e decidere, perché non ci sono alternative. 
Chi può farlo, se non Zlatan Ibrahimovic?

L’Atletico Madrid: la bestia nera 

3 confronti in Champions League, 3 sconfitte ed un’eliminazione diretta. 
Erano gli ottavi di finale dell’edizione 2013/2014, l’ultima che vide la partecipazione del Milan prima di quest’anno. 
L’Atletico Madrid targato Simeone si stava prepotentemente affacciando al calcio europeo proponendo uno stile di gioco aggressivo, duro, compatto e coeso: una squadra arcigna e difficilissima da affrontare per tutti che proprio in quella stagione vincerà la Liga e sfiorerà la coppa dalle grandi orecchie, sfumata in finale contro gli acerrimi rivali di Madrid.  
L’andata a San Siro fu un dominio rossonero: gli allora uomini allenati da Clarence Seedorf duettarono parecchie volte con il gol del vantaggio senza mai dare l’affondo finale, colpo che invece venne bene ai Colchoneros, ed in particolare a Diego Costa, nei minuti conclusivi. 
Tutto aperto comunque fino alla gara di ritorno, dove non ci fu però storia: ancora 2 volte Diego Costa, Arda Turan e Raul Garcia asfaltarono il Milan, illusosi dopo il momentaneo pareggio di Ricardo Kakà
Un secco 4-1 che spense i sogni di gloria milanisti, piombati successivamente in un lungo letargo europeo fino al 2021. 
Vittoria che, tuttavia, è mancata anche nella partita d’andata.
Padronanza del campo e del gioco rossonero nei primi 30 minuti di gioco, con iniziale vantaggio di Rafa Leao, poi l’espulsione di Kessie a “rovinare” quanto di buono fatto, costringendo la squadra di Pioli ad abbassarsi ed erigere un muro per arginare le offensive spagnole. 
Griezmann prima ed un rigore di Suarez poi, sempre nei minuti di gioco finali, hanno ribaltato il match permettendo a Simeone di sbancare nuovamente San Siro. 
Cambierà il copione di questa sera? Riuscirà il Milan ad avere ragione anche della Storia e portare a casa una vittoria fondamentale per credere ancora nella qualificazione? Ai posteri l’ardua sentenza.