Scopri i 5 più incredibili Milan-Juventus giocati a San Siro
Milan contro Juventus: chi avrà la meglio?
Quando sentiamo parlare di Milan-Juventus ricordi di partite memorabili riaffiorano nella nostra mente, apparendoci davanti agli occhi.
89 trofei nazionali, una storia ricca di successi e gloria ed una rivalità che, spesso, ha raggiunto il culmine dell’astio reciproco.
Diavolo e Zebra arrivano allo scontro diretto in condizioni fisiche simili ma diametralmente opposte dal punto di vista mentale.
I rossoneri pagano le numerose assenze tra difesa e centrocampo e la debacle casalinga occorsa contro lo Spezia, sconfitta che, indipendentemente dai torti arbitrali subiti, ha complicato pesantemente i piani Scudetto di Stefano Pioli, ora potenzialmente sotto 5 punti dall’Inter e con un calendario tutt’altro che semplice.
Allegri, dal canto suo, sta risalendo la china e pregusta già un possibile -3 dal secondo posto uscendo vittorioso da San Siro.
Le assenze, anche tra le fila bianconere, sicuramente non mancano (su tutte, causa lesione del crociato, Chiesa), ma l’occasione è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire.
In attesa del big match il quale andrà a chiudere la ventitreesima giornata di Serie A e ci consegnerà poi a 14 giorni di pausa dal campionato, abbiamo voluto raccogliere 5 Milan-Juventus che a San Siro hanno scritto pagine indelebili di storia recente.
Milan-Juventus 1-6 (6 Aprile 1997)
Una sconfitta storica, perché fino a quel momento mai nessuna squadra era stata in grado di marciare con tanta irruenza sul prato di San Siro.
Il Milan di Sacchi, complici anche alcuni forfait i giorni prima della gara, sprofonda al cospetto della Juventus di Marcello Lippi: un passivo davvero pesante, propiziato dalle doppiette di Jugovic e Vieri, dai gol di Zidane ed Amoruso.
Di Simone il gol bandiera milanista.
Ai posteri Silvio Berlusconi, allora Presidente rossonero, ammetterà come si sia trattata di una delle più grandi disfatte a livello d’immagine del suo Milan.
Milan-Juventus 1-1 (9 Dicembre 2001)
Sulla panchina del Diavolo si è appena avvicendato Carlo Ancelotti, giunto a sostituzione di Fatih Terim esonerato a seguito un avvio deludente in campionato.
È la quattordicesima giornata e San Siro si adorna a festa per il big match contro la Juventus (che proprio in quell’anno tornerà a vincere lo Scudetto il famoso 5 maggio, 4 anni dopo l’ultima volta).
La partita, a dir la verità, passerà alla storia per un singolo gesto tecnico, riconosciuto come uno dei più bei gol mai realizzati nel nostro campionato.
L’autore è Andriy Shevchenko, il minuto è il 23.
L’ucraino viene pescato bene da una sponda di Jose Mari, sguscia in mezzo a Davids, si decentra sul lato destro della trequarti dribblando splendidamente due difensori bianconeri e sul vertice dell’area disegna una parabola che beffa Buffon, infilandosi all’incrocio dei pali.
Un capolavoro il quale scatenerà scaramucce nel post-partita sulla volontarietà dell’opera appena messa in azione da Sheva: per molti, infatti, si tratterà semplicemente di un cross sbagliato.
Un bellissimo cross sbagliato.
La rete varrà il momentaneo 1-0, ma ci penserà poi Alessandro Del Piero dagli undici metri a ristabilire la parità.
Milan-Juventus 1-1 (25 febbraio 2012)
Esclusa la finale di Champions giocata a Manchester nel 2003, forse il Millan-Juventus più famoso di sempre.
No, purtroppo non per meri fatti sportivi.
A finire nell’occhio del ciclone sono l’arbitro Tagliamento ed il guardalinee Romagnoli, i quali non convalidano il clamoroso gol di Muntari che avrebbe mandato il Milan sul 2-0 dopo l’iniziale vantaggio firmato Nocerino.
Allo stesso modo, nel prosieguo della partita, verrà annullata anche una rete a Matri per fuorigioco inesistente.
Polemiche, critiche, lamentele che andranno avanti per tutta la stagione, conclusasi con il sorpasso in vetta della squadra di Conte.
L’episodio di Muntari rimane uno dei più contestati e ricordati della storia, un caso eclatante che aprirà la strada all’introduzione della tecnologia in Serie A.
Milan-Juventus 4-2 (7 luglio 2020)
In una San Siro spettrale e rumorosamente silenziosa, un afoso martedì sera di luglio accoglie la Juventus prima in classifica ed in procinto di compiere il passo decisivo verso lo Scudetto.
Non è però dello stesso avviso il Milan, il quale disputerà una gara straordinaria, segnata probabilmente come primo e vero spartiacque non solo della stagione ma anche della consapevolezza mentale di squadra.
La partita, dicevamo, è una delle migliori dell’anno: intensità, emozioni, agonismo e voglia di prevalere sull’avversario.
Succede tutto nella ripresa, quando una discesa di Rabiot al 47’ apre al vantaggio bianconero, bissato da Cristiano Ronaldo su pasticcio di Kjaer e Romagnoli.
È 0-2 nel primo quarto del secondo tempo.
Ibra la riapre dal dischetto, pochissimo tempo dopo è Kessie ad agguantare il pari.
Passano 60 secondi e Leao fa 3-2, completando una clamorosa rimonta in poco meno di 5 minuti.
Vecchia Signora in tilt, Diavolo in totale euforia pronto a colpire nuovamente al primo abbaglio.
Ma le palpitazioni del secondo tempo non sono finite, c’è spazio anche per il colpo del k.o firmato da Rebic propiziato da un clamoroso errore di Alex Sandro.
6 gol in poco meno di 35’, con la Juventus disperata nel forcing finale ma senza successo.
Milan-Juventus 1-3 (6 gennaio 2021)
L’ultimo confronto a San Siro arriva proprio il giorno dell’Epifania scorsa.
Il Milan capolista, campione d’inverno ed imbattuto da 27 turni, arriva rimaneggiato, tra Covid e infortuni, alla super sfida contro la Juventus di Pirlo, in risalita in classifica ed imbattuta in trasferta.
In totale emergenza, a centrocampo nel Milan trova spazio Calabria, ad esempio, che riuscirà anche a trovare il momentaneo pareggio dopo l’1-0 firmato da una splendida incursione di Federico Chiesa, servito da un tacco di Paulo Dybala, che prenderà d’anticipo Theo e fulminerà Donnarumma.
Nella ripresa, sarà ancora l’ex Fiorentina a piegare il Diavolo grazie ad un preciso mancino sull’angolo lontano, tris poi completato da McKennie, il quale porterà il punteggio sul definitivo 1-3.
Per il Milan, dunque, prima sconfitta in Serie A ma primato mantenuto (lo perderà qualche turno dopo a seguito degli zero punti rimediati al Picco di La Spezia).
Le due squadre, a fine stagione, riusciranno comunque a piazzarsi nei primi quattro posti, portando a casa la qualificazione alla Champions League all’ultima giornata.