Le 5 sorprese Azzurre ai Playoff
Su quale di questi giocatori punteresti di più in vista dei playoff?
Poco più di un mese e mezzo e poi l’asfalto verso la strada che porta a Qatar 2022 si farà rovente.
Dal “Renzo Barbera” di Palermo partirà la nostra rincorsa verso, speriamo, il prossimo Mondiale in programma a fine novembre.
Per la seconda volta consecutiva tra l’Italia e l’appuntamento calcistico più importante si contrappone lo spauracchio playoff che, in una veste tutta nuova, provoca ancora gli incubi a gran parte degli italiani.
Si, perché l’Italia-Svezia del 13 novembre 2017 è tutt’oggi uno scheletro nell’armadio dal quale facciamo fatica a liberarci.
Il nostro girone, apparentemente, era sembrato alla portata per una qualificazione tranquilla, complicata maledettamente dai 4 pareggi ottenuti nelle ultime 5 partite, di cui due per mano della Svizzera che poi ci ha sopravanzato.
Un’Italia appannata dopo lo straordinario Europeo, scarica, vuota di idee e di contenuti, incapace di raggiungere il traguardo prefissato e relegata ad una seconda posizione alquanto deludente.
L’urna di Zurigo, in ultimo, ha contribuito a girare il coltello nella piaga, sorteggiando Macedonia come primo avversario ma soprattutto, in caso di successo, la vincente tra Portogallo e Turchia in caso di finale playoff.
Pericolo CR7, dunque, e non poteva andare peggio.
Calcio d’inizio il 24 marzo, ancora margine quindi per riorganizzare le idee e ritrovare lo smalto perduto.
In attesa di conoscere chi difenderà il tricolore in campo, guidandoci verso Qatar 2022, abbiamo selezionato 5 nomi “nuovi” che, convocati recentemente per lo stage azzurro e autori di un’ottima stagione fino a questo momento, potrebbero essere i veri assi nella manica in vista degli spareggi.
Gianluca Scamacca
Roberto Mancini, in un’intervista, lo ha indicato come possibile centravanti titolare dei playoff.
Lui, dal canto suo, sta giocando un campionato di alto profilo.
Gol, già 9, ma soprattutto presenza fisica in mezzo all’area, qualità tecniche, grinta, cattiveria agonistica.
Entrato prepotentemente nel giro della Nazionale, Scamacca ha esordito in occasione dell’unico successo dell’Italia nel girone dopo l’Europeo, nel match casalingo vinto 5-0 contro la Lituania.
Le poche garanzie di gol date da Immobile e Belotti stanno facendo inesorabilmente salire le sue quotazioni per la maglia numero 9, che sia arrivato finalmente il momento di spiccare il volo?
Davide Frattesi
Restiamo in casa Sassuolo per parlare di un altro ragazzo: Davide Frattesi, convocato per la prima volta da Roberto Mancini in occasione della tre giorni di stage a Coverciano in vista dei playoff.
La prima volta, come si suol dire, non si scorda mai, e arriva meritatamente dopo un girone d’andata giocato a mille all’ora.
4 gol e 2 assist, capacità di inserirsi da giocatore esperto e maturo, lettura, senso della posizione e dinamicità ne fanno senza alcun dubbio una delle più piacevoli sorprese di questa Serie A.
Dionisi ha fortemente voluto restasse in forza ai neroverdi e l’ha lanciato titolare, mettendolo al centro di un progetto che lo sta notevolmente facendo crescere.
A 22 anni, la chiamata azzurra è finalmente arrivata e sicuramente ora è il momento di alzare maggiormente l’asticella.
In mezzo al campo l’Italia può vantare calciatori di livello internazionale oltre che un tridente quasi insostituibile, ma stanno sicuramente venendo alla luce numerosi talenti che insidiano i big.
A marzo, quando il campionato si avvierà verso la sua fase più calda, la condizione fisica potrà risultare precaria, e allora importantissimo sarà trovare uomini pronti e sostituti di qualità, in grado ad entrare in campo e cambiare le sorti della partita.
Sandro Tonali
Il fiore è finalmente sbocciato.
Sotto i riflettori di San Siro si è ufficialmente preso il Milan.
Dominante nella zona nevralgica del campo, diventato ormai uno degli insostituibili perché, per continuità di gioco ed intensità, è semplicemente fondamentale nel gioco rossonero.
Dal recupero palla all’impostazione è un Sandro Tonali trasformato rispetto allo scorso anno, quando timidamente si affacciava da Milanello e appariva quasi come un corpo estraneo.
Tempo di prendere le misure ed ecco arrivare l’esplosione che ora attende solo di entrare a pieno ritmo nel giro della Nazionale.
Dopo aver mancato l’Europeo, Mancini l’ha già voluto con sé a fine novembre nelle due sfide pareggiate con Svizzera ed Irlanda del Nord.
Se scomodare un posto a Verratti, Jorginho e Barella è cosa ancora ardua, disporre di un talento come quello di Tonali in panchina diventa un netto valore aggiunto che non potrà che far bene alla nostra Nazionale.
Joao Pedro
Torniamo in fase offensiva con una new entry.
Di cittadinanza italiana, Joao Pedro ha militato in passato nel Brasile Under 17, e solo recentemente ha finalmente ottenuto l’ok dalla Fifa per diventare convocabile in azzurro.
Un colpo non da poco, arrivato forse nel momento in cui maggiormente era necessario trovare giocatori di tecnica e qualità che potessero prendersi responsabilità nel corso della partita.
Convocato anch’egli da Mancini per lo stage di questi giorni, per lui ci saranno grosse possibilità di prendere parte alla partita con la Macedonia, chissà se da titolare.
Fantasia brasiliana, forza fisica e, fattore non da poco, bravura nei calci di rigore.
Alcuni l’hanno definito “mossa della disperazione”, ma noi siamo sicuri che il centravanti del Cagliari, con le proprie caratteristiche, si rivelerà molto utile alla causa.
Mario Balotelli
Ad oggi la più grande sorpresa è averlo ritrovato a Coverciano, quasi 4 anni dopo l’ultima volta.
Merito dell’ottima esperienza turca dove, con l’Adana Demirspor, ha messo a segno 9 reti in 21 presenze.
Una convocazione aspramente criticata, da alcuni giudicata non meritata, da altri ritenuta solo come l’ennesima occasione per un giocatore che, di opportunità per “redimersi”, nella sua carriera ne ha avute troppe.
Abbiamo tutti in mente quella notte di mezza estate 2012, ormai un decennio fa, quando il talento nato a Palermo metteva a ferro e fuoco l’armata tedesca con una doppietta leggendaria.
Il più grande sussulto della carriera, purtroppo isolato in un mare di errori e “balotellate”.
Roberto Mancini l’ha difeso a spada tratta, dichiarando di volerlo giudicare nuovamente sul campo, dove Mario, a scanso di difetti caratteriali, si è sempre comportato più che dignitosamente.
Tecnica, forza fisica, e quel perenne “chissà cosa potesse essere con la testa a posto” come pensiero fisso nella mente.
Che a 31 anni sia finalmente arrivato il momento di invertire la rotta?
Crack o ennesima delusione, ai posteri l’ardua sentenza.