Scopri i 5 giocatori più fedeli alla maglia nella Serie A di oggi

Calciatori Ignoranti

Chi è o chi potrebbe diventare la bandiera della tua squadra del cuore?

Calciatori Ignoranti14 Feb 2022

“Le bandiere nel calcio”: una categoria da tutti assoggettata come in via d’estinzione. 
Nell’odierno mondo del pallone, mosso sempre più da valori economici, trasferimenti onerosi, ingaggi multimilionari, quello che sta via via scomparendo sembra proprio essere il senso di appartenenza. 
Il Dio denaro prevale sull’amore verso un singolo club e spesso le tifoserie sono costrette a dire addio ai propri giocatori dopo appena qualche anno, quando va bene. 
Contratti portati a scadenza senza mai essere rinnovati, bonus ai procuratori, richieste esagerate. 
I casi sono molteplici e stanno aumentando vertiginosamente. 
Eppure, qualcuno legato ancora a quel vecchio concetto di “bandiera”, ormai stantio e relegato in un armadietto, esiste ancora. 
Dalle giovanili alla prima squadra, dalle numerosissime stagioni passate in un unico club di cui ne sono diventati anche capitani. 
Nella sola Serie A odierna, ne abbiamo evidenziati 5, eccoli: 

Giorgio Chiellini (Juventus)

Difficile trovare qualcuno che non conosca la storia del capitano di Juventus e Nazionale. 
La bacheca trofei parla da sola, e l’epopea bianconera con lui caposaldo in difesa è stata una delle più longeve in Italia, ineguagliabile per i 9 Scudetti vinti in fila. 
Giorgio Chiellini incontra sul proprio cammino la Vecchia Signora nel 2004, dopo 4 campionati disputati a Livorno dove è riuscito a passare dalla C1 alla promozione in Serie A. 
Appena ventenne viene girato in prestito alla Fiorentina per una stagione, giocando inizialmente come terzino sinistro e rientrando poi alla base nel giugno successivo, 2005. 
Da quel momento in poi, la sua vita avrà due soli colori: bianco e nero. 
Nel primo anno di militanza vincerà subito lo scudetto (poi revocato per la questione Calciopoli) e troverà anche un discreto impiego nell’amata allenata da Fabio Capello. 
Diverrà un punto fermo l’anno dopo, quando l’onta della Serie B allontanerà molti big dalla Juventus. 
Il ritorno nella massima serie, una titolarità sempre più confermata ed un ruolo di leadership in continua ascesa gioveranno alla sua carriera, che con Antonio Conte schizzerà definitivamente il volo. 
La BBC, in compagnia di Bonucci e Barzagli a proteggere Buffon, diventerà un mantra domenica dopo domenica, colonna portante anche della Nazionale. 
Nel 2018/2019, complice l’addio proprio del numero 1, verrà nominato nuovo capitano, giustificando gli ormai 13 anni di onorato servizio a Torino. 
Ad oggi le stagioni complessive sono 17, le presenze 551. 
Già, è proprio il caso di dirlo: quella tra Giorgio Chiellini e la Juventus è storia di un grande amore. 

Francesco Magnanelli (Sassuolo)

È il 2005 ed il Sassuolo milita in Serie C2 (strano pensarlo ora, vero?). 
La campagna acquisti porta in Emilia Francesco Magnanelli per la bellezza di 120 mila euro. 
L’allora ventunenne umbro si impone subito nel centrocampo neroverde, centrando al primo colpo, attraverso i playoff, la promozione in C1. 
Manca il doppio salto di categoria la stagione seguente, ma è solo il preludio della magica stagione 2007-2008 quando il Sassuolo vola direttamente in B. 
Fascia di capitano al braccio, presenza inamovibile nello scacchiere tattico dei diversi allenatori che negli anni si sono succeduti. 
Sotto la guida di Eusebio di Francesco, 5 stagioni più tardi, arriverà l’agognata promozione in Serie A, prima volta nella storia del club. 
Il resto, per così dire, è noto. 
Ciò che rimarrà sicuramente negli annali è sicuramente la straordinaria scalata portata a termine dall’inizio alla fine, dalla C1 alla A. 
Nel 2016 riceverà le chiavi della città, riconoscimento a confermare una volta di più l’amore dei tifosi nei suoi confronti. 
Nel 2020, invece, toccherà quota 500 presenze in maglia neroverde, divenendo il primo giocatore in assoluto per numero di apparizioni con la maglia del Sassuolo.
Punto di riferimento e leader dello spogliatoio Magnanelli, nonostante l’età (36) e alcuni pesanti infortuni, non ha esaurito le cartucce a propria disposizione, avendo di recente rinnovato il contratto fino a giugno 2022 per dare ancora una mano alla squadra. 
Una bandiera in tutti sensi, forse l’ultima romantica del calcio italiano. 

Stefan Radu (Lazio)

417 presenze, 14 anni nella Capitale, calciatore con il maggior numero di presenze in tutte le competizioni ufficiali (ed in Serie A) in maglia Lazio. 
È questo il biglietto da visita di Stefan Radu, giunto a Roma nel gennaio 2008 con un biglietto di sola andata dalla Dinamo Bucarest. 
3 Coppe Italia, 3 Supercoppe Italia, e una fascia di capitano rifiutata per scelta personale. 
Leader certo, ma concentrato sul gioco. 
Comportamento esemplare, professionista serio, spirito guida per compagni e consigliere dei più giovani. 
Un giocatore che si è fatto volere bene da tutto l’ambiente e che ancor’oggi fa parte della rosa allenata da Maurizio Sarri. 

Davide Calabria (Milan)

Il tifoso passionale rossonero ha tracciato l’identikit della possibile nuova bandiera del club ed è emerso il volto di Davide Calabria. 
Dopo l’addio scottante di Donnarumma, che fino ad un paio di stagioni era stato etichettato come il futuribile capitano a lunga scadenza, tutte le attenzioni si sono riversate sul terzino destro classe 96, nato milanista e cresciuto nel settore giovanile del Diavolo. 
L’amore per il club emerge ad ogni intervista, le parole al miele si sprecano e ogni cosa lascia presagire ad una storia duratura. 
L’esordio in prima squadra, comunque, è datato 30 maggio 2015. 
Quasi 7 anni di Serie A, una titolarità acquisita e mai più abbandonata e la fascia di capitano indossata proprio in questa stagione, in occasione della prima giornata a Marassi contro la Sampdoria
Difficile prevedere il futuro, poiché tutto è mutabile, ma noi un penny su Davide Calabria sulle orme delle grandi bandiere milaniste ce lo giochiamo. 

Samir Handanovic (Inter)

Primo portiere per numero di presenze con l’Inter in Serie A e secondo giocatore straniero alle spalle di capitan Javier Zanetti. 
10 stagioni sotto le luci della Madonnina, l’esordio datato 2 agosto 2012 (Hajduk Spalato-Inter 0-3) e almeno 37 partite disputate all’anno, con il record di 49 nel 2018/2019. 
Capitano dal febbraio 2019 dopo il caso-Icardi, ha sollevato a maggio lo Scudetto da protagonista proprio con la fascia al braccio. 
È considerato ormai da tutto l’ambiente come un senatore e difficilmente non rientra nei top 5 portieri del nostro campionato. 
Stagioni di altissimo livello, uno dei più forti della sua generazione. 
Potremmo andare avanti ore a estrapolare statistiche sul suo conto, lui intanto continua a volare sui pali puntando dritto dritto a nuovi straordinari traguardi in maglia Inter. 
È stato il dopo Julio Cesar, rimanendo la costante di speranza negli anni più bui dell’Inter e risalendo la china con tutto il club, fino ad arrivare alla conquista del campionato italiano 11 anni dopo l’ultima volta.  
Bandiera, caposaldo e ultimo baluardo: Samir Handanovic è tutto questo.