Le 3 Cose che non Sapevi su Francia-Marocco

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Calciatori Ignoranti

Mille storie si intrecciano dietro questa partita: scopri alcune incredibili curiosità di Francia-Marocco

Calciatori Ignoranti13 Dec 2022

È il 10 dicembre 2022, sono circa le 10 e in Francia e sugli Champs-Elysees si scatena una duplice festa (sfociata, purtroppo, anche in qualche scontro con feriti): francesi e marocchini, ma più in generale africani residenti nella capitale parigina, ballano e si abbracciano in un clima di euforia generale. Ma, se le semifinali appena agguantate dai transalpini non stupiscono più di tanto, dato l'enorme talento in rosa, è il Marocco ad aver centrato il colpo grosso, garantendosi un posto fisso nella storia del pallone. Sì, perché mai nella storia dei Mondiali una nazionale africana era riuscita a spingersi così tanto in là nella competizione, arenandosi sempre ai quarti di finale. Un risultato clamoroso, incredibile, arrivato dopo un percorso tortuoso già nel girone eliminatorio, dove la squadra allenata da Walid Regragui si è piazzata davanti al Belgio ed alla vicecampione iridata Croazia, superando poi agli ottavi la Spagna ed ai quarti il favoritissimo Portogallo di un CR7 finito in lacrime al triplice fischio. Il tutto subendo appena un gol (peraltro, autogol).
È stato Youssef En Nesyri, grazie ad uno stacco di quasi 3 metri, a costare l'eliminazione ai lusitani, ma la formazione marocchina sta stupendo per qualità, fisicità e abnegazione. Attenzione, dunque, alla sfida con la Francia, una partita che va oltre al contesto unicamente calcistico e sentitissima da entrambe le parti. Andiamo qui a scoprire qualche curiosità sui protagonisti del match:

Dalla Francia alla sfida alla Francia: chi è Walid Regragui

L'artefice del sogno marocchino arriva dalla Francia, è uno dei CT più giovani del Mondiale, e da quando siede sulla panchina della Nazionale non ha mai perso né subito un gol da un avversario.
Lui è Walid Regragui, marocchino di sangue ma francese d'adozione, nato a Corbeil-Essonnes (40 mila abitanti nell'Île-de-France), e seriamente candidato a prendersi lo scettro di miglior CT di Qatar 2022. Ex calciatore, scovato da Rudi Garcia e portato in Ligue 2 al Tolosa prima ed Ajaccio e Grenoble poi, un onesto mestierante della difesa che si è tolto lo sfizio di battere, sul rettangolo verde, i grandi Galacticos del Real Madrid quando, nel 2005, indossava la maglia del Valladolid. Col Marocco, in campo gioca 45 presenze e sfiora una Coppa d'Africa, persa sul più bello. Da allenatore, successivamente, vince tutto quello che c'è da vincere nelle squadre in cui allena: nel 2016 allena il Fus Rabat e alza al cielo il trofeo del campionato (unico nella storia della società), in Qatar vince il campionato con l'Al-Duhail e di nuovo in patria bissa il successo di qualche anno prima con il Wydad Casablanca, portando a casa anche la Champions League africana.
Con la Nazionale è in carica da solo 3 mesi, ma ha plasmato una squadra formidabile: tenace, coesa e compatta. 6 vittorie, due pareggi e nessuna sconfitta lo score prima della Francia. Un'ultima curiosità: al Grenoble Foot 38, quindici anni fa, fu compagno di squadra di un certo Olivier Giroud…

Da Rio alla maledizione del Kiricocho: cronache di Yassine Bonou

Diventato praticamente un eroe in patria dopo aver parato 2 rigori su 3 negli ottavi di finale contro la Spagna, Yassine Bonou ha scalato rapidamente i topic trend internazionali, issandosi ai vertici grazie non solo alle sue prestazioni sul campo (4 clean sheet su 5) ma soprattutto per… la sua somiglianza con Rio, protagonista della famosissima serie "La Casa di Carta". Sono stati tantissimi i meme ed i caroselli a loro dedicati, ma forse in pochi ricordano che l'estremo difensore marocchino, già vincitore del Premio Zamora ne LaLiga 2021/22 (miglior portiere della stagione) è salito alla ribalta anche per un ulteriore, divertente, fatto di cronaca.
È il 2021 e, durante un Borussia Dortmund-Siviglia, ritorno degli ottavi di Champions, ai gialloneri viene fischiato un penalty. Il portiere in forza agli spagnoli è proprio "Bono", mentre a fronteggiarlo dagli 11 metri si avvicina niente di meno che Erling Haaland. Il marocchino para il rigore, e urla in norvegese il noto termine "Kiricocho", parola portasfortuna nata in Argentina. Il risultato? Il rigore verrà ribattuto, e l'attuale bomber del City non sbaglierà una seconda volta.

Fratelli non di sangue ma per scelta

Nella tela che avvinghia una miriade di storie calcistiche ed extracalcistiche tra Francia e Marocco, ci sentiamo di raccontarne una decisamente bella e accattivante. Sotto le luci della Tour Eiffel è nata quella che in Oltremanica chiamano "Bromance", un legame unico ed indissolubile tra due amici divenuti fratelli: Achraf Hakimi e Kylian Mbappe.
I due fenomeni del PSG sono stati spesso visti in compagnia anche fuori dal campo, mentre all'interno del rettangolo verde, dopo aver fatto fuoco e fiamme col proprio talento, spesso hanno illuminato la platea con esultanze combinate e molto singolari. Ultima, in ordine di tempo, quella del "pinguino", messa in mostra dal terzino del Marocco dopo il fantastico cucchiaio con il quale ha eliminato la Spagna agli ottavi, riportato dallo stesso Kylian con un tweet di complimenti all'amico subito dopo. Perché il pinguino, vi chiederete voi. Ebbene, è il soprannome della sella francese nello spogliatoio del PSG. Ma attenzione, perché il 10 transalpino, già 5 gol all'attivo in Qatar, ha messo in mostra la stessa esultanza già fatta con Hakimi in Ligue 1, inginocchiandosi con una mano dietro la schiena, la testa abbassata e il pollice incollato alla punta del naso.
Insomma, un'amicizia che, almeno per 90 minuti, diventerà rivalità. C'è pur sempre in palio la finale per l'agognata coppa dorata.