Il Derby di Milano e le corse Scudetto e Champions
Scopri tutto il meglio della passata giornata di Serie A
L'esordio di LeoVegas.News come nuovo Official Training Kit Front Partner dell'Inter porta subito fortuna ai nerazzurri, vincitori del Derby di Milano giocato domenica sera e lanciati ormai al secondo posto in solitaria del campionato, alle spalle del solo Napoli schiacciasassi. È bastato un colpo di testa di Lautaro a fissare il definitivo punteggio di 1-0 per il Biscione contro un Milan apparso, ancora una volta, in difficoltà e adesso distante 5 punti dai cugini. La Serie A entra quindi ora nel vivo, con ben cinque squadre in lotta per l'Europa ed all'inseguimento di Luciano Spalletti che, almeno per il momento, sta disputando una stagione a parte.
Ma cosa ci lascerà questa stracittadina meneghina? Andiamolo a scoprire insieme:
Il Derby di Milano vissuto sugli spalti
Sono circa le 20.40 di una fredda domenica sera di febbraio quando in uno Stadio San Siro tutto esaurito (con record di incassi), precisamente dal settore verde dove risiede la Curva Nord dell'Inter, appare un imponente Biscione nerazzurro. È la spettacolare coreografia dell'Inter, che si oppone a quella degli avversari che inneggiano all'orgoglio ed al milanismo, schernendo i cugini come "Campioni d'Arabia". La sfida sugli spalti durante i derby è stata da sempre teatro di bellissimi striscioni e sfottò, ed anche questa volta non è stata da meno.
Ai canti ed alla bolgia della Scala del Calcio ha fatto poi seguito l'ingresso in campo delle due squadre, mentre per tutta la durata del match non sono mancati i soliti e tradizionali cori che accompagnano le partite di Inter e Milan. Non di meno, ancora una volta, p stato il momento in cui la curva rossonera ha preso di mira "l'odiato" Hakan Calhanoglu durante la battuta del decisivo angolo sulla testa del match-winner Lautaro, con tanto di risposta del turco all'indirizzo dei suoi vecchi tifosi immediatamente dopo il gol segnato dal Toro: dito davanti alla bocca a zittire il settore dei rivali.
Ma Inter-Milan è anche passerella di VIP di fede nerazzurra e milanista: parata di stelle sparsa per lo stadio, con illustri personaggi di sport e spettacolo a seguire la partita: da Bobo Vieri ad Alessandro Cattelan, passando per Melissa Satta in compagnia di Matteo Berrettini.
Il Derby sul campo
Lautaro Martinez segna, il Milan stecca, Tatarusanu para e Onana rimane a guardare. È la fotografia di un match a forti tinte nerazzurre, con un Diavolo inizialmente rinunciatario e che non è mai riuscito a trovare l'imbocco giusto per spaventare gli avversari, salvo una grande occasione in ripartenza capitata e fallita da Giroud. Il Diez dell'Inter trova così il suo 7° sigillo in una stracittadina milanese, avvicinandosi sempre di più ai grandi del passato, mentre per Simone Inzaghi è il secondo derby consecutivo vinto in poche settimane, dopo la netta win in Supercoppa.
Profondo rosso(nero) invece per Stefano Pioli, alla quinta sconfitta nelle ultime sei partite in tutte le competizioni. Il suo Milan è indietro fisicamente e sembra aver smarrito tutti quegli automatismi che ne avevano esaltato il cammino verso il 19° scudetto. Tradito dai suoi giocatori più forti, in forte calo di rendimento, e con un cambio modulo risultato inefficace, adesso il percorso appare in netta salita, con uno Scudetto ormai irraggiungibile ed un quarto posto da riagguantare al più presto.
Inter: tra il sogno rimonta e la corsa Champions
Un po' come l'anno scorso fu per il Milan, questo derby giocato ancora una volta il 5 febbraio potrebbe aver rilanciato invece l'Inter, di nuovo seconda da sola con cinque lunghezze di vantaggio sui cugini meneghini. Aumentano i rimpianti per Simone Inzaghi, chiamato a raccogliere i frutti di un gennaio/inizio febbraio davvero positivo dal punto di vista degli scontri diretti, avendo battuto proprio il Napoli ed il Milan in due conclusioni, ma negativo se andiamo a pensare a rovinose battute d'arresto quali la sconfitta in casa contro l'Empoli o il pareggio di Monza. Punti lasciati per strada che hanno di fatto allontanato sempre di più l'Inter dal Napoli, ora solitario a +13, margine forse troppo ampio anche per cullare eventuali sogni di rimonta Scudetto.
Sicuramente più alla portata, dunque, un tranquillo cammino verso i primi 4 posti, dove sarà lotta fino all'ultimo con Roma, Lazio, Atalanta e Milan, ora "fanalino di coda" di questa corsa all'Europa.
5 punti di differenza e 17 giornate ancora da giocarsi. Tutto è aperto e nulla è precluso, ma come al solito l'ultima parola l'avrà il campo.