Scopri i 5 attaccanti più ignoranti degli ultimi 20 anni

Calciatori Ignoranti

Il rocker, il pericolo al volante e la barba più famosa della Serie A

Calciatori Ignoranti05 Nov 2021

La Serie A, nel nuovo millennio, ha potuto annoverare nel suo parco “bomber” una schiera infinita di giocatori, molti dei quali sono riusciti a contraddistinguersi dai colleghi. 
Gol, assist, giocate degne di nota sul rettangolo verde, campioni nati giocando il nostro campionato segnando valanghe di reti, per poi spiccare il volo nei top club d’Europa, o arrivati da affermati confermandosi come killer d’area di rigore anche in Italia. 
Non soltanto, però. 
Molti numeri 9 hanno fatto la storia della Serie A sotto altri aspetti, spiccando in doti spesso lontane da quelle sportive. 
Personaggi prestati maggiormente all’intrattenimento ed allo spettacolo piuttosto che al calcio, finiti sulle prime pagine di gossip oppure apprezzati maggiormente per carattere, simpatia ed esuberanza rispetto ad estro e tecnica individuale sul campo. 
Non è stato semplice, ma ne abbiamo individuati alcuni davvero “ignoranti”, nell’accezione più simpatica del termine. 

Nicklas Bendtner

Eletto nel 2009 come calciatore danese dell’anno, quando ancora in forza all’Arsenal, Nicklas Bendtner arriva alla Juventus in evidente stato di sovrappeso 3 anni dopo, il 31 agosto 2012, in prestito con diritto di riscatto. 
È la Vecchia Signora di Antonio Conte, fresca vincitrice del primo Scudetto dei 9 consecutivi, tricolore che bisserà vincendo agevolmente il campionato. 
Tra le sue fila, tuttavia, il tecnico non potrà contare molto sul danese, che tra guai disciplinari e problemi fisici disputerà appena 11 partite in stagione, con 0 gol all’attivo, facendosi maggiormente ricordare più per il noto episodio durante la premiazione scudetto, quando si attardò per “ammirare” le ragazze immagine presenti al centro del campo. 
Il numero 17 bianconero lascerà così a fine stagione, continuando però la lunga serie di episodi imbarazzanti. 
Nel suo palmares si ricordano diverse multe per eccesso di velocità, altre per mancanza di patente, guida contromano e stato di ebbrezza
Addirittura, nell’ultimo anno, sono stati 7 i reati al volante commessi, situazione che ad oggi gli fa rischiare seriamente il carcere. 
Per lui in carriera si contano anche una rissa con l’ex compagno, ai tempi dell’Arsenal, Adebayor ed un arresto per un pestaggio con un tassista
Non esattamente il prototipo del giocatore ideale, nonostante in bacheca abbia portato a casa diversi trofei, risultando anche tra i migliori bomber della storia della Danimarca
Genio e sregolatezza che perfettamente si integrano nel personaggio di “Lord” Nicklas Bendtner.

 

Davide Moscardelli 

Se pensate ad un calciatore con la barba, probabilmente il primo nome che vi verrà in mente sarà proprio quello di Davide Moscardelli, che della propria ne ha fatto un culto. 
Una lunga rincorsa fino alla Serie A iniziata in Promozione nella Maccarese e proseguita segnando in tutte le categorie. 
Un vero bomber di provincia che nell’estate 2010 arriva, a 30 anni, nel Chievo, coronando il sogno di giocare finalmente nella massima competizione e trovando subito il gol all’esordio. 
Buone doti tecniche, forza fisica e potenza nel gioco aereo, ma soprattutto... l’inconfondibile barba. 
Si perché l’avventura in Serie A, in 4 anni tra i clivensi ed il Bologna, non sarà proficua dal punto di vista realizzativo, ma si rivelerà esplosiva mediaticamente grazie proprio alla barba, diventata nel frattempo virale. 
Gag e siparietti simpatici, trovate pubblicitarie e l’amore dei tifosi, innamorati del particolarissimo look. 
Un fenomeno social che proseguirà anche negli anni successivi, quando addirittura molti appassionati arriveranno a supplicare lo stesso Moscardelli di farsela ricrescere poco dopo il trasferimento al Bologna, quando lo stesso attaccante l’aveva tagliata per via di una scommessa. 
Un culto per il quale il bomber viene ancora piacevolmente ricordato da tutti i tifosi nonostante abbia appeso recentemente gli scarpini al chiodo.

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Marco Borriello

Il conquistatore seriale, maggiormente noto per le cronache di gossip e nelle stanze del pettegolezzo piuttosto che per le vicende calcistiche. 
E sì che la carriera di Marco Borriello nella massima serie comincia al Milan, circondato da alcuni tra i più forti campioni passati tra le fila di Milanello. 
Poi, una girandola di prestiti, l’accusa di doping (con relativa squalifica) e la stagione dell’esplosione definitiva al Genoa, nel 2007-2008, con 19 reti messe a segno in Serie A. 
Il ritorno al Diavolo sancirà un’altra ottima stagione, con ben 15 gol all’attivo (miglior marcatore del Milan assieme a Ronaldinho) di cui alcuni anche esteticamente molto belli. 
Poi Roma, Juventus, di nuovo Genoa e una lunga serie di avventure in tutta Italia salvo poi, nell’agosto 2018, concludere la carriera all’Ibiza (si, hanno anche una squadra), rimanendo poi come ambasciatore dello stesso club. 
2 Tricolori, 1 Champions League vinta col Milan, ma soprattutto il non facile record di aver segnato per 12 squadre diverse in carriera. 
Per lui, tuttavia, non è stato solo il campo a parlare: sì perché il fascino da latin-lover ha coinciso negli anni con una lunga serie di flirt, veri o presunti tali, con alcune delle donne più belle dello Stivale e non. 
Un palmares ricco che spazia da nomi altisonanti come Belen Rodriguez e Nina Senicar, fino a modelle meno conosciute ma dalla bellezza invidiabile. 
Bomber dentro e fuori dal campo, insomma.

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Pablo Daniel Osvaldo 

Nato e cresciuto calcisticamente in Argentina, muove i suoi primi passi nel Lanus, squadra del quartiere di Maradona, trasferendosi poi appena ventenne in Italia, debuttando l’anno dopo in Serie A nella Fiorentina
Ma è alla Roma che si mette davvero in luce, tra il 2011 ed il 2013, disputando due stagioni davvero di alto livello che gli varranno la chiamata della Nazionale di Cesare Prandelli, poiché in possesso anche della cittadinanza italiana
Alcuni dissidi con allenatore e società lo porteranno a lasciare il club capitolino. 
Inter, Juventus e Boca saranno le sue ultime migliori destinazioni, ed in quest’ultima avverrà la chiusura, in modo burrascoso ed anzitempo, della propria carriera professionistica. 
Si, perché ad appena 30 anni è un litigio per una sigaretta con l’allora tecnico del club argentino Schelotto a far traboccare il vaso di un pensiero sostenuto da tempo, l’idea di lasciare il calcio.
Osvaldo inizierà allora una nuova vita in un settore del tutto nuovo: la musica. 
Dani” fonderà infatti un gruppo rock, il Barrio Viejo, mentre l’anno seguente, il 2017, parteciperà come ballerino al programma “Ballando con le stelle”, piazzandosi al terzo posto. 
Proverà solo successivamente, nel 2020, a rientrare nel calcio, tesserandosi annualmente con il Banfield, squadra militante nella Superliga Argentina, salvo poi svincolarsi dopo appena due partite. non riconoscendosi più nello sport che amava, un “business senza passione”. 
Soprannominato “Simba” dai tifosi giallorossi, attualmente il Johnny Depp del mondo del pallone (per via della sua somiglianza con l’attore) è fidanzato con la secondogenita di Maradona, Giannina, è padre di quattro figli (avuti con compagne diverse da cui poi si è separato) e vive amando musica, birra e asado.

Mario Balotelli

Il più grande, o uno dei più grandi, “what if” della storia del calcio italiano. 
Il più classico degli “è bravo ma non si applica”. 
Il re delle distrazioni in mezzo ad una carriera che poteva essere leggendaria, dato il talento, ma così non è stata. 
Tecnica e indisciplina, in carriera sono stati tanti gli allenatori ed addetti ai lavori che l’hanno coccolato, spronandolo, salvo poi litigarci ed accompagnarlo alla porta. 
L’Inter di Mourinho è la prima squadra a farci i conti, e subito se ne innamora, lasciando passare alcune scappatelle e difetti caratteriali. 
Ha forza, potenza, dribbling, tutto quello che serve per diventare un grande giocatore. 
Eppure, non spicca mai il volo
Dopo il Triplete con i nerazzurri vola a Manchester, sponda City, dove verrà sempre ricordato per la doppietta siglata nello storico derby vinto 6-1 contro lo United e la famosa maglietta “Why Always Me” in risposta alle tante polemiche sul suo conto. 
Tante espulsioni, diverse giornate di squalifica, e 20 gol in Premier in tre anni
Nel Milan ritroverà fiducia e gol, ma l’avventura durerà solo un anno e mezzo. 
Liverpool, con poco successo, Nizza, dove si rivedrà a sprazzi il suo talento, e di nuovo l’Italia, nel Brescia (squadra della sua città) finirà fuori rosa e nel Monza disputerà solo mezza stagione conclusasi con la deludente mancata promozione in A, finendo oggi in Turchia, nell’Adana Demirspor, unica squadra a volerlo. 
In mezzo, numerose love story burrascose, una figlia riconosciuta solo successivamente, pettegolezzi vari, multe, litigi.
Peccato, perché quello splendido Europeo 2012 aveva illuso tutta Italia: quando davvero Mario Balotelli era parso Super.

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