Gli Infortuni Storici più Pazzeschi dei Calciatori
Venerdì 17 fa rima con sfortuna, eppure qualcuno l’ha sfidata, incappando in problemi fisici al limite del grottesco
Se durante un venerdì 17 non volete uscire di casa per scaramanzia, un po' vi capiamo. Immaginate attraversare la strada ed incrociare, proprio oggi, un gatto nero. Non proprio il massimo della vita per affrontare al meglio la giornata. E così, tra malasorte e superstizioni, nel giorno "sfigato" per antonomasia, abbiamo pensato bene di trovare, nel calcio, coloro che se la sono cercata, la sfortuna. Siamo così andati a ripercorrere infortuni davvero assurdi, strani, al limite della burla, i quali hanno costretto i nostri top player ai box per i motivi più disparati. Avversità e sventure di ogni genere, ma ad alcune non potrete credere ai vostri occhi:
Alessandro Nesta
È il 2005 e quello che sta per accadere sarà uno dei casi più celebri di infortunio da lì in avanti. Sì, perchè Alessandro Nesta, già tra i difensori più forti di tutti i tempi, rimane fermo ai box per circa un mese causa operazione al tendine della mano sinistra. Niente di strano, direte voi, se non che i mass media e l'opinione pubblica accostano il problema al sovraccarico di ore davanti alla PlayStation, noto passatempo del fuoriclasse del Milan. Una situazione la quale diventa presto di dominio nazionale, tanto che lo stesso Nesta dovrà smentirla a più riprese. Leggenda metropolitana o realtà, la verità forse rimane nel mezzo.
Nelson Dida
Beh sicuramente il Milan nella sua storia recente ha dovuto convivere con una percentuale davvero alta di giocatori dal fisico granitico, dove la parola "infortunio" è stata spesso all'ordine del giorno. Ma quale maledizione strana è stata lanciata a Milanello quando, nel 2008, Nelson Dida si fece male semplicemente alzandosi dalla panchina? Nel festival dell'assurdità, durante un Parma-Milan, il portierone brasiliano viene infatti chiamato da Carletto Ancelotti per sostituire Kalac. Risultato: un colpo della strega di quelli violenti e l'immediata chiamata della barella. Performance, signori.
Adil Rami
"Galeotto fu quel ballo sfrenato" potrebbe tranquillamente essere il titolo dell'esilarante infortunio del francese. Quando ancora in forza al Valencia, Adil Rami partecipò ad un evento di beneficienza, entrando nella storia grazie all'intensità con cui reinterpretò splendidamente la danza di Gangnam Style. Un risultato tanto pazzesco da fargli saltare le tre partite consecutive. Motivo: vesciche ai piedi. Leggendario.
Lucas Paquetá
Rimaniamo in Ligue 1 per raccontare le folli gesta di Lucas Paquetá che, a fine stagione scorsa al Lione, si fece male giocando con un aquilone. Avete capito bene: giocando con un aquilone. Il tutto è stato documentato sul proprio Instagram, dove un selfie con il braccio ingessato, l'espressione divertita ed un breve testo ne descriveva l'accaduto. Allora i giochi che facevamo da bambini non erano poi tanto sicuri.
Philippe Mexes
Quanto conta l'estetica nel calcio? Chiedere a Philippe Mexes, uno che sul campo non risparmiava mai interventi ai limiti del codice penale eppure fuori, con chioma bionda e sopracciclia sempre curate, dava tutto nei solarium e centri benessere. E fu proprio così allora che, nel 2013, dovette rimanere fermo una settimana per un'infiammazione all'occhio sinistro. La causa? Una lampada solare.
Carlos Tevez
Quando passi alla sponda calcistica opposta della stessa città, è raro non andare incontro a possibili maledizioni o macumbe che i tuoi ex tifosi molto caldamente ti riservano. E così, sull'onda della malasorte e cattive intenzioni, arriviamo a raccontarvi la storia di Tevez. Da Manchester, sponda Red Devils, a quella Blu del City, con tanto di ironici sfottò al suo arrivo all'oggi Etihad Stadium. Dichiarazioni e parole in grado di far infuriare anche un certo Ferguson costarono però carissime all'argentino. L'Apache si fece infatti male subito nella tournée estiva sudafricana, scivolando nel proprio bagno e tirando un forte calcio nel lavandino. Un dolore lancinante alla caviglia gli costò le prime partite, ma il motivo dell'infortunio fu oggetto di scherno di tabloid e tifosi dello United, i quali lo definirono "dope on a rope" (stupido, letteralmente).
Gonzalo Higuain
"Don't try this at home" era un vecchio slogan usato dalla World Wrestling Entertainment che suggeriva a tutto il pubblico di non ripetere manovre o mosse fatte da atleti professionisti, onde ricadere in infortuni o problemi fisici facilmente evitabili. "Don't try this a Capri" è invece lo slogan che avrà pensato Higuain quando, nell'agosto 2013, appena arrivato al Napoli, sfidò la sorte tuffandosi in modo alquanto maldestro dal motoscafo, provocandosi ben 8 punti di sutura al mento dopo essere rovinosamente finito sugli scogli. Rimandato.
Santiago Canizares
A proposito di sfortune, questa è davvero bella (o brutta, dipende dai punti di vista). È il 2002 ed i Mondiali di Giappone e Corea sono ormai alle porte. Il portiere della Roja, Canizares, si sta tranquillamente facendo la barba quando, all'improvviso, la bottiglietta in vetro contenente il dopobarba stramazza al suolo. Per limitarne la caduta, lo spagnolo tenta di intercettarla con il piede, lesionandosi però il tendine dell'alluce. Un evitabilissimo infortunio che gli costò titolarità (a favore di Casillas) e Mondiale. Se non è sfiga questa…