Le scelte di cuore di un giocatore: chi nel passato come Buffon?

Buffon Parma
LeoTALK

Il portiere è solo l'ultimo a scegliere la Serie B, per chiudere la carriera con una scelta di cuore

LeoTalk 03 Aug 2021

Nonostante le tante offerte, alla fine Gianluigi Buffon ha deciso di sposare il progetto del Parma, che proverà fin da subito a tornare in Serie A. Si chiude così un cerchio per la leggenda italiana, che proprio con la maglia dei ducali era cresciuto ed aveva esordito nel massimo campionato nel 1995 a soli 17 anni. L'estremo difensore aveva compiuto una scelta analoga in un momento diverso della carriera, quando decise di rimanere alla Juventus nonostante la retrocessione in Serie B, pur avendo appena conquistato il Mondiale di Germania da protagonista assoluto. Non è però il primo giocatore a compiere una simile scelta: ecco di seguito alcuni esempi similari.


Alessandro Lucarelli, dalla Serie A alla Serie D e ritorno

Un'altra storia d'amore che riguarda il Parma è certamente quella di Alessandro Lucarelli. Il difensore livornese, approdato tra le fila degli emiliani nel 2008, ha deciso di rimanere in squadra nel 2015. Quell'anno, infatti, il Parma fallisce e viene rifondato, ripartendo dalla Serie D. Lucarelli condurrà da capitano i propri compagni a tre promozioni in tre stagioni, lasciando il calcio giocato dopo la promozione in Serie A raggiunta nel 2018, come da promessa. Lucarelli è successivamente rimasto in società come dirigente, ricoprendo prima il ruolo di Club Manager, poi di vicedirettore sportivo, infine quello di Direttore dell'Area Prestiti (che mantiene attualmente).


L'amore per la terra sarda di Gianfranco Zola

Un altro esempio di amore, più per la terra che per la maglia, è quello di Gianfranco Zola. Nato in provincia di Nuoro e cresciuto calcisticamente in Nuorese e Torres, il fantasista era stato successivamente scartato per il suo fisico esile dal Cagliari, finendo al Napoli dove si mise in mostra in Serie A nella squadra di Maradona e Careca che vinse lo Scudetto nel 1990. Conclusa l'esperienza partenopea nel 1993, si trasferisce a Parma prima di diventare un vero e proprio idolo in terra britannica, venendo eletto dai tifosi come il miglior giocatore della storia del Chelsea. Una volta giunto alle ultime battute della carriera, si concretizza per lui l'opportunità che aveva atteso da ragazzo: quella del trasferimento al Cagliari. Torna in Italia nell'estate del 2003, con la squadra sarda in Serie B, contribuendo all'immediato ritorno nel massimo campionato dei suoi e concludendo la propria carriera proprio con l'annata in Serie A del suo Cagliari.


Il legame indissolubile fra Lecce e Chevanton

In questo caso si parla di un giocatore non italiano, bensì uruguaiano, che arriva al Lecce per la prima volta come un semisconosciuto nel 2001. Resta per tre stagioni in Salento, rivelandosi un attaccante molto prolifico e scalando le gerarchie del calcio europeo. Nel 2004 il passaggio al Monaco, poi Siviglia e Atalanta, ma il richiamo di Lecce è troppo forte e nel 2010 ecco il primo ritorno: una sola annata, travagliata ma in cui ancora una volta il bomber risulterà decisivo con due gol nel finale di stagione che contribuiranno alla salvezza dei pugliesi. Dopo quella stagione Chevanton torna in Sudamerica, precisamente al Colon, in Argentina. Una sola stagione però: il richiamo di Lecce è nuovamente impossibile da rifiutare, tanto da arrivare al secondo e clamoroso ritorno nella sua terra di adozione nel 2012, addirittura in Lega Pro e con uno stipendio al minimo sindacale, giocando praticamente solo per amore e contribuendo con 5 reti al sogno di promozione, sfumato nella finale playoff. 

Angelo Di Livio: un fiorentino d'adozione

Reduce da stagione scintillanti alla Juventus, con cui aveva vinto tutto il possibile, Di Livio viene ceduto nel 1999 alla Fiorentina, con cui avrebbe conquistato la Coppa Italia nel 2001. La società però entrò in un grave momento di crisi economica, coincidente con la retrocessione in Serie B. Di Livio decide, nonostante le difficoltà, di continuare a sposare la causa viola anche in cadetteria e rimarrà da capitano a guidare la nuova Florentia Viola (società nata a seguito del fallimento della Fiorentina) in Serie C2. Dopo aver vinto il campionato ed essere stato ripescato in Serie B, avrebbe condotto i suoi alla vittoria del campionato cadetto, chiudendo la carriera nel 2005 con la prima stagione in Serie A dei viola dopo il fallimento. Si chiude così, in bellezza, l'esperienza di un uomo che legatosi quasi per caso alla causa viola ma che si innamorò completamente della piazza, tanto da rappresentarla in ogni categoria.

Mario Santana e il calore di Palermo

Come nel caso di Chevanton, ancora una volta un Sudamericano (questa volta argentino), si è legato così fortemente a una terra, la Sicilia, da farvi ritorno dopo anni, per sposare una causa nuova e che ha sempre avuto a cuore. Mario Alberto Santana giunge a Palermo per la prima volta nel 2003 e, negli anni, troverà qui la sua maturazione calcistica, contribuendo nel 2005 al sesto posto in campionato e alla qualificazione alla Coppa UEFA. Le strade si separano nell'estate 2006, con Santana che passa nella più ambiziosa Fiorentina, prima di un continuo girovagare per la penisola che lo porterà a disputare infine tre stagioni in Serie C nella Pro Patria. Nel 2019 però il Palermo è fallito e Santana decide di sposare il progetto della nuova società, diventando il primo tesserato ufficiale, nonché capitano dei rosanero. Dopo aver contribuito alla risalita dei siciliani in Serie C, segnando con la maglia rosanero in tutte le categorie dalla Serie A alla Serie D, si è ritirato al termine della stagione 2020-21, entrando nello staff degli allenatori delle giovanili del club.