5 calciatori che hanno avuto problemi con la giustizia

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Nel corso degli anni, diversi giocatori si sono distinti per i propri guai con la legge: ecco 5 nomi significativi

LeoTalk 07 Aug 2021

I calciatori dovrebbero distinguersi soprattutto per le gesta dentro il campo, quelle per cui sono divenuti celebri. A volte, però, ha grande importanza anche quello che compiono fuori dal rettangolo di gioco. Ci sono esempi estremamente positivi, come quello di Rashford e del suo impegno sociale a favore dei più deboli, ma anche esempi molto negativi, come quelli di atleti che si sono "distinti" soprattutto per comportamenti poco professionali e punibili dalla legge. L'ultimo, in ordine cronologico, a rovinare la sua immagine è stato il difensore del Manchester City, Benjamin Mendy, in questo momento in custodia cautelare in attesa di essere giudicato con l'accusa di quattro stupri e di un'aggressione sessuale. Purtroppo, il francese non è il solo: di seguito presentiamo 5 vicende che hanno coinvolto calciatori noti, invischiatisi nei problemi con la giustizia.

Gylfi Sigurdsson e lo scandalo pedofilia

L'ultimo caso, in ordine temporale, di un giocatore che potrebbe addirittura rovinare completamente la sua carriera a causa di un reato, è quella del fantasista dell'Everton Sigurdsson. Il trentunenne islandese è stato arrestato e rilasciato su cauzione poche settimane fa, con le indagini degli agenti che hanno portato alla luce diversi oggetti che avrebbero a che fare con reati gravi relativamente ad un minorenne. La notizia ha lasciato tutti sotto shock: in Inghilterra non si fa il suo nome, in patria invece lo si accusa senza mezzi termini. Nel frattempo il suo club l'ha sospeso dalle attività e gli ha fornito un'abitazione per tenerlo lontano dai media, mentre la moglie l'ha lasciato, così come molti sponsor, che hanno logicamente preferito allontanarsi da una figura quantomeno ambigua. La speranza è che il calciatore venga scagionato, ma le accuse sono di quelle più gravi.


L'arresto di Ronaldinho in Paraguay

Ha fatto molto rumore l'arresto di Ronaldinho, grande campione del passato transitato anche in Serie A nel Milan. Il fantasista brasiliano è stato fermato in Paraguay insieme al fratello Roberto de Assis Moreira nel marzo 2020, con l'accusa di essere in possesso di un passaporto falso. I due, inizialmente rilasciati, furono poi immediatamente fermati una seconda volta con l'accusa di riciclaggio. Alla fine, dopo cinque mesi di arresti domiciliari in un hotel di lusso nella capitale Asuncion, i due fratelli sono stati costretti a versare due multe (rispettivamente di 90 e 110 mila euro) ed infine rilasciati. Sicuramente una detenzione "leggera" ma resta comunque la macchia nella carriera di un grandissimo campione sul campo, anche vincitore del Pallone d'Oro nel 2005.

Breno e il rogo della propria abitazione

Una vicenda, quella del difensore brasiliano, collegata in maniera strettissima con la depressione e l'abbandono all'alcol. Breno viene acquistato nel 2008 dal Bayern Monaco, dopo essersi messo in luce in patria nel San Paolo. La sua esperienza in Germania però è minata dai continui problemi al ginocchio e, ad un certo punto, il ragazzo, in preda alla disperazione, si abbandona all'alcol. Purtroppo, in un momento di poca lucidità nel settembre 2011, Breno arriverà a dare fuoco alla propria abitazione, venendo condannato l'anno successivo a 3 anni e 9 mesi di reclusione. Verrà rilasciato per buona condotta nell'agosto del 2013 e, quando la sua carriera sembra essere giunta al termine, ecco che il San Paolo nel 2015 lo riporta dove era cresciuto. Gioca poco, ma resta due anni nel club, prima di passare nel 2017 al Vasco da Gama, da cui è rimasto svincolato a gennaio. Attualmente è senza squadra e chissà se qualcuno vorrà dargli un'altra (forse l'ultima) chance.

Gli affari della famiglia Iaquinta

Un'altra vicenda legale riguarda un calciatore italiano, che all'epoca dei fatti però aveva già concluso la sua carriera da professionista. L'attaccante Vincenzo Iaquinta, noto soprattutto per aver fatto parte della spedizione vittoriosa dei Mondiali di Germania 2006, è tornato a far parlare di sé in maniera non del tutto positiva nel 2018. Iaquinta è infatti stato accusato di un reato legato al possesso illegale di armi all'interno dell'operazione Aemilia contro la 'Ndrangheta e, infine, condannato a due anni. Pena molto più dura per il padre, nonostante la diminuzione da 19 a 13 anni, ricevuta per associazione mafiosa. Un durissimo colpo per l'ex giocatore che, così come il padre, si è sempre dichiarato innocente e completamente estraneo ai fatti.

La vita sregolata di Mario Balotelli

Qui invece andiamo direttamente su un ragazzo che ha sicuramente ottenuto meno dalla sua carriera rispetto a quanto promesso, probabilmente anche per le tante problematiche avute fuori dal campo. La lista sarebbe lunga, ma basta citare alcuni episodi: oltre alle numerosissime multe per le infrazioni al codice della strada, Balotelli si è reso famoso in Inghilterra, durante la sua esperienza al Manchester City, anche per due episodi specifici. L'attaccante italiano, nel 2011 si è divertito a utilizzare come "bersaglio" delle proprie freccette alcuni ragazzi delle giovanili e, similmente a Breno, ha dato in parte fuoco alla propria abitazione cercando di accendere dei fuochi d'artificio. I suoi problemi però non si limitano all'esperienza inglese: anche in Italia, ad esempio, prima della sua esperienza al Brescia, è diventata celebre la condivisione sui social di un video in cui offriva duemila euro ad un ragazzo per gettarsi con il suo motorino in mare, rischiando di macchiarsi di reati come l'istigazione a delinquere e il gioco d'azzardo.