Inter-Juventus: scopri la Top 11 di sempre

Calciatori Ignoranti

La scalata verso il primo trofeo della stagione porta alla luce l'ennesimo Derby d’Italia.

Calciatori Ignoranti12 Jan 2022

Era il 1967 quando uno dei giornalisti sportivi più famosi del ventesimo secolo, Gianni Brera, coniò per la partita tra Juventus e Inter il termine “Derby d’Italia”. 
La profonda rivalità che animava club e rispettive tifoserie, secondo lo scrittore, era paragonabile a quella percepita durante una sfida tra due squadre appartenenti alla stessa città, e l’appellativo “Italia” venne aggiunto per via del numero di trofei già vinti da Vecchia Signora e Biscione. 
Da allora poche cose sono cambiate: Inter e Juventus hanno continuato a darsi battaglia sul suolo nostrano, una partita tra le più sentite, uno spettacolo per occhi e cuore di cui si parla per giorni, quasi mai esente da polemiche o episodi da prima pagina. 
Oggi, dopo 9 anni di dominio bianconero, il tricolore è passato sul petto dell’Inter, tornata Campione d’Italia per la 19esima volta nella sua storia. 
All’addio di Conte ha fatto seguito l’arrivo di Simone Inzaghi, ma i risultati per la Beneamata sono rimasti gli stessi: l’Inter, dopo 21 giornate di Serie A, guarda ancora tutti dall’alto, e la corsa verso il secondo scudetto consecutivo sembra alla portata.
Diverso il discorso per i bianconeri, che nella passata stagione si sono “accontentati” del quarto posto e della Coppa Italia (2.1 ai danni dell’Atalanta). 
Quest’ultima ha così permesso alla Juventus di partecipare alla Supercoppa Italiana 2021/2022 dove, ad attenderla, ci sarà proprio l’Inter, in una partitissima non inedita per la competizione. 
Già nella stagione 2005, infatti, Juventus e Inter arrivarono a contendersi il trofeo, ed in quella occasione a trionfare fu il Biscione (allora allenato dall’attuale ct Roberto Mancini) grazie ad una rete di Veron dopo i tempi supplementari. 
In attesa del verdetto del campo, abbiamo provato a stilare una Top 11 (in un inedito 4-2-2-2) di sempre relativa ai tantissimi campioni che hanno sfoggiato le maglie di Inter e Juve nelle rispettive storie. 
È stato difficilissimo, sono stati lasciati in panchina numerosi calciatori ma ce l’abbiamo fatta.  Eccola: 

Portiere: Gianluigi Buffon 

Una scelta sicuramente difficile, ma non la più complicata. 
Buffon rappresenta uno dei portieri più forti di tutti i tempi, Campione del Mondo 2006 e protagonista indiscusso dell’ultimo quarto di secolo. 
Calciatore con più presenze nella storia della Serie A (657), portiere con la più lunga striscia di imbattibilità nel massimo campionato italiano (974’), detentore del maggior numero di Scudetti vinti (10), Coppe Italia (6, al pari di Mancini) e Supercoppe Italiana (7). 
Per questi, e per tanti altri motivi, risulta impossibile non selezionare il numero 1 tra i numeri 1 in questa top 11.  

Difensori: Javier Zanetti - Fabio Cannavaro - Gaetano Scirea - Giacinto Facchetti

Infermabile in progressione, leggiadria e maestria col pallone tra i piedi. 
È “Pupi”, Javier Zanetti, leggenda vivente e capitano nerazzurro, bandiera e attuale Vicepresidente del club, terzino o all’occorrenza centrocampista di gamba. 
5 Serie A, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe Italiane, 1 Champions League, 1 Mondiale per Club ed una Coppa Uefa.
Slot impossibile da non ricoprire in una qualunque formazione all-time che riguardi l’Inter. 
Al centro della difesa la lista era lunghissima, e difficilmente saremmo stati in grado di accontentare tutti. 
Scegliamo Fabio Cannavaro, doppio grande ex ed ultimo Pallone d’Oro Italiano, e Gaetano Scirea. 
Il primo, in forza prima ai nerazzurri e successivamente alla Juventus, ha dimostrato soprattutto nella sublime stagione 2005/2006 tutte le proprie incredibili capacità, sfoggiando al Mondiale l’abito migliore di sé, sollevando al cielo di Berlino la Coppa del Mondo ed in quello di Parigi il Pallone d’Oro. 
Gaetano Scirea è invece stato, per molti, uno dei liberi più forti della storia, capace di interpretare quel ruolo in una maniera tanto eccellente da essere considerato il migliore. 
Simbolo di stile e genuinità sul rettangolo verde, con Gentile, Cabrini e Zoff alla Juventus formò la leggendaria ossatura difensiva Campione del Mondo ‘82. 
Concludiamo la retroguardia con un’altra icona del calcio italiano: Giacinto Facchetti. 
Fluidificante sinistro dallo spiccato senso offensivo, mise a segno con la maglia nerazzurra in quasi 20 anni qualcosa come 75 reti, vincendo con la Grande Inter di Herrera le Coppe Campioni ‘64 e ’65 e con l’Italia il Campionato Europeo ‘68.  
È stato Presidente dell’Inter dal gennaio 2004 al settembre 2006 ed uno dei più grandi che la storia ricordi. 

Centrocampisti: Lothar Matthäus - Zinedine Zidane 

La manifestazione più pura del centrocampista totale: Matthäus si lega all’Inter nel 1988, collezionando in 4 anni 115 presenze e ben 40 gol. 
Versatile, dinamico, elegante ma grintoso, in grado di ricoprire con la medesima efficacia la retroguardia difensiva e la fase offensiva. 
Carisma e leadership in campo, con l’Inter vincerà Serie A, Supercoppa e Coppa Uefa, salendo invece sul tetto del mondo con la Germania Ovest nel ‘90. 
Al suo fianco abbiamo deciso di inserire Zinedine Zidane, senza ombra di dubbio una leggenda di questo sport.
Alla Juventus Zizou perderà due finali di Champions League ma conquisterà il Pallone d’Oro ‘98 (anche e soprattutto grazie alla vittoria del Mondiale) affermandosi in tutto il mondo come una delle stelle più luminose del firmamento calcistico. 
2 Scudetti, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Supercoppa Uefa, tra gli altri, saranno i trofei portati a casa, in un lustro decisamente in crescendo che lo consegnerà poi al Real Madrid, nel 2001, per quasi 150 miliardi di lire, trasferimento più costoso di sempre fino a quel momento. 

Trequartisti: Roberto Baggio - Michel Platini

Dietro le punte spazio alla fantasia e al talento di due straordinari numeri 10. 
Partiamo da casa nostra e con l’italiano forse maggiormente amato dal pubblico: Roberto Baggio
5 anni alla Juventus e 2 all’Inter per il nativo di Caldogno, arrivato ai bianconeri dopo un burrascoso trasferimento dalla Fiorentina, piazza in cui era riconosciuto con lo status di simbolo e uomo squadra. 
Dichiarando di essere molto legato ai colori Viola, l’arrivo alla Juventus si rivelerà essere, almeno all’inizio, complicato. 
L’amore con la propria gente, comunque, diverrà sempre più grande partita dopo partita, con 27 gol nella sola prima stagione, di cui 9 in Coppa delle Coppe. 
Nelle stagioni in forza alla Vecchia Signora, 200 saranno le presenze e 115 i gol, con Scudetto, Coppa Italia e Coppa Uefa conquistati, più il Pallone d’Oro del 1993. 
Meno fortunata la biennale esperienza all’Inter: il primo anno, complici alcuni infortuni ed un campionato decisamente altalenante dei nerazzurri con diversi allenatori cambiati, si rivelerà essere un flop e l’arrivodi Marcello Lippi l’anno successivo, tecnico con cui Baggio aveva già avuto dei dissapori, si rivelerà essere la goccia per far traboccare il vaso. 
Prima di dire addio al club, il numero 10 si renderà però protagonista della doppietta decisiva segnata al Parma allo spareggio, fondamentale per qualificare l’Inter ai preliminari della successiva Champions League. 
59 presenze e 17 reti sarà invece il magro bottino finale. 
Difficile fare presentazioni per Michel Platini, principale artefice dei successi bianconeri negli anni 80. 
Le Roi, uno dei più straordinari interpreti del gioco, vincerà due campionati e la Coppa Campioni ‘85, riuscendo nella non facile impresa di imporsi per tre volte consecutive al primo posto del Pallone d’Oro e della classifica cannonieri della Serie A. 
Per lui, in carriera, 0 espulsioni ed un riconoscimento quasi unanime nel posizionarlo tra i 10 calciatori piu forti di ogni epoca. 

Attaccanti: Ronaldo Nazario - Alessandro Del Piero 

Talento e cuore per questo dynamic-duo offensivo. 
Lo immaginiamo leggermente dietro la punta, Alessandro, intento a dialogare coi trequartisti e lanciare in profondità il Fenomeno: velocità fulminea, controllo palla, doppio passo a far sedere il portiere e gol a porta vuota. 
20 anni a tinte bianconere per “Pinturicchio”, il perfetto Cavaliere della Vecchia Signora, che con la fascia di capitano al braccio l’ha accompagnata nel baratro della Serie B per poi guidarla di nuovo in Paradiso, facendola tornare sul tetto d’Italia.
6 Scudetti, 1 Champions League, 1 Coppa Italia, 4 Supercoppe italiane, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Supercoppa Europea, 777 partite, 346 gol: una storia d’amore leggendaria. 
1 stagione e mezza (tolti gli infortuni) per lasciare un segno indelebile nella storia nerazzurra: questo è stato invece Ronaldo il Fenomeno. 
Dribbling fulminei, gol, atletismo fuori dal comune, tecnica proveniente da un altro universo. 
Impossibile da contenere, tanto meno da fermare. 
Il miglior calciatore al mondo della sua epoca, capace di trascinare l’Inter a vincere la Coppa UEFA e sfiorare uno Scudetto che mancava da troppo, un calciatore unico nella storia del calcio. 
Tanti sono stati gli attaccanti, per entrambe le squadre, lasciati fuori in questa top 11, ma non menzionare il brasiliano, e l’impatto che ha avuto non solo in Serie A ma nel calcio mondiale, era praticamente impossibile.