Le peggiori scuse del tuo amico quando perde a FIFA

Calciatori Ignoranti

Alibi, giustificazioni, piagnistei vari

Calciatori Ignoranti06 Apr 2022

Fuori piove, è buio, fa freddo.
Dal gruppo Whatsapp qualcuno propone la soluzione per uscire dagli impicci e dare un senso alla serata: “Vediamoci da me e giochiamo a FIFA”.
Wow, quale miglior idea? Amici, birra, joystick in mano e sfide fino a notte fonda.
Un minitorneo per decretare il re del game.
Ci siamo, selezioniamo chi affronterà chi, scegliamo le squadre, il posto a sedere sul divano (tenendoci ben lontani dal gufetto di turno) e diamo il via alle danze.
In presenza oppure online, probabilmente dal fischio d’inizio in poi qualcuno inizierà a piangere e decantare lamentele e scuse sul perché non sia riuscito a battere l’avversario.
Qui, senza ulteriori remore, andremo a raccogliere i 5 peggiori alibi degli sconfitti.
Si, siamo perfettamente consapevoli di averli già utilizzati più e più volte.

Glitch, script e connessione: “È quel game”

Pali, traverse, portieri supereroi più reattivi di un felino e capaci di respingere ogni offensiva: non si passa.
Perdiamo e diamo la colpa al momentum di Fifa, l’algoritmo che c’è ma non si vede il quale, secondo molti, influenza l’andamento della partita, stabilendo dove far pendere l’ago della bilancia a prescindere dal talento del singolo player.
Come se non bastasse, sei online e la connessione va a rilento, balbetta nei momenti cruciali ed i comandi non rispecchiano ciò che sta accadendo sul terreno di gioco.
Al nostro amico tutto sembra andare per il verso giusto, gol ad ogni conclusione tentata, movimenti fluidi e veloci.
Poi, un gol a focaccina (a tu per tu con il portiere passaggino orizzontale al compagno di squadra smarcato, il quale segnerà a porta libera) suggella il momento aulico del controller scaraventato da qualche parte.
Rabbia, nervosismo, scredito all’avversario.
È stato “quel game” lì, dove tutto va storto, sei consapevole ma non te ne capaciti.
Una delle scuse più utilizzate e ci permettiamo di dire che spesso è la più veritiera.

“Mi hai dato il joystick rotto”

Il tuo amico ti ha sfidato ad un bell’1 vs 1 a casa sua, vai e sai di potercela fare.
Varcata la porta di casa ti porge con uno sguardo sornione il proprio secondo controller, all’apparenza mai utilizzato, tenendosi ben stretto il principale.
Accetti di buon grado, ma qualcosa non quadra.
Ricezione lentissima, un analogico un po’ troppo molle non ti consente di muovere i giocatori in campo come vorresti e come se non bastasse gli input di alcuni pulsanti arrivano in ritardo.
Sembra difficile da credere ma sul campo è una disfatta.
La squadra avversaria gira a ritmo di samba, il tuo amico ti prende bellamente in giro e segna gol su gol.
Un disastro, ma l’alibi è pronto per essere usato al fischio finale: “A controller invertiti avrei vinto senza problemi.
Non vale, mi hai dato il joystick rotto”.

“Hai i giocatori buggati”

Se non conoscete chi sono attualmente e chi sono stati i giocatori più buggati nelle varie edizioni di FIFA, probabilmente questo articolo non fa per voi.
La lista di calciatori dalle dubbie doti tecniche sul campo ma dall’immensa capacità di performare online è veramente lunga, ed un po’ tutti ne abbiamo usufruito bellamente per portare acqua al nostro mulino e vincere partite per il rotto della cuffia.
Un Kimpembe con Varane in difesa, Adama Toure in coppia con Ben Yedder al centro dell’attacco e passa la paura.
Veloci, tecnici, insuperabili ed infallibili davanti alla porta.
La nostra squadra di Icone e giocatori di valore molto alto non può nulla e soccombe.
Ed è subito “hai vinto solo perché hai giocato con quelli buggati”.

“Passi le tue giornate a giocare mentre io lavoro”

Una delle scuse più utilizzate: la vera o presunta inesperienza.
L’amico impugna il controller e ci fa dei movimenti rapidi e trick incredibili.
Elastici, rabone, trucchi a noi sconosciuti.
Davanti al portiere doppio passo e scavetto, una lunga serie di giocate da mal di testa.
Niente da fare: lui passa più tempo davanti al gioco e sa come e quando colpire.
Noi, con la nostra risicata conoscenza ed una lista di combinazione di tasti limitata al massimo per il tiro a giro, possiamo solo restare a guardare.
Il nervosismo è alle stelle, ma all’improvviso si accende una lampadina: “Se giocassi quanto te, sarei sicuramente più forte.”
Una piccola scorciatoia per ridurre le prese in giro post-sconfitta.
Ed è subito alibi.

“Sì ma io gioco a PES”

Negli anni fiorenti in cui Pro Evolution Soccer è stato l’antagonista di FIFA (primeggiando anche in alcune edizioni a livello di vendite mondiali) la scusa del gioco completamente diverso è stata tra le più sfruttate.
Dalla configurazione dei comandi “Classico” e “Alternativo” fino allo stile di gioco piu arcade o simulativo, negli anni la casa Konami ha dato un grosso filo da torcere alla EA, dividendo i videogiocatori di tutto il mondo.
Troppo facile allora giustificare una sconfitta dicendo all’amico che, in realtà, il gioco più utilizzato in casa fosse proprio PES.
Ora il presente della sezione calcio del marchio giapponese è tutt’altro che radioso: il nuovo eFootball fin dal 2020 non ha rispettato i fasti del passato, attirando su di sé critiche e commenti negativi.
Se è stata la vostra scusa principale negli anni, forse è arrivato il momento di trovarne una nuova.