Abbiamo sempre pensato, giustamente, che gli allenatori non hanno la bacchetta magica di Harry Potter e che i miracoli competono all’Amministratore Supremo, diciamo così. Poi è arrivato lui, Xabi Alonso, fino a ieri noto come un ottimo centrocampista, della nazionae spagnola e di grandi squadre di club, con cui ha macinato gioco, vittorie e trofei, oggi allenatore superstar del Bayer Leverkusen, allenatore rivelazione, giovanissimo, che il tocco magico pare averlo davvero, visti i risultati immediati ottenuti con le Aspirine, risultati che definire solo straordinari è quasi riduttivo. E allora la domanda che sorge spontanea è la seguente; come riesce Xabi Alonso, partito dalle giovanili del Real Madrid nel 2018/19, passato per la Real Sociedad B, dove vince un campionato spagnolo di terza serie, e approdato al Bayer Leverkusen il 5 ottobre 2022, a contendere la Bundesliga 2023/24 al Bayern Monaco, con una squadra, per giunta, che la Bundesliga nella sua storia non l’ha mai vinta, avendo centrato solo una Coppa di Germania e una Coppa Uefa?
La prima spiegazione del fenomeno Xabi Alonso l’ha data, in tempi non sospetti (2019), uno che di calcio “qualcosina” ne capisce, José Mourinho: “La sua posizione in campo e la sua conoscenza del gioco sono eccellenti. Come calciatore ha militato in Spagna, in Inghilterra e in Germania. È stato allenato da Guardiola al Bayern Monaco, da me e da Carlo Ancelotti al Real Madrid, da Benitez al Liverpool. Considerando la sua carriera, penso che Xabi Alonso abbia tutte le carte in regola per essere un ottimo allenatore”. È proprio il caso di dire che mai parole furono più profetiche! Se a questo bagaglio di esperienze si aggiunge che Xabi è figlio di Miguel Angel Alonso, a sua volta giocatore e allenatore, allora si capisce che usare il termine “predestinato” non è così fuori luogo. Naturalmente non è solo questione di background: il sapere calcistico va gestito, elaborato e trasformato in qualcosa di nuovo; e poi bisogna fare il passo corretto al momento giusto: tutte capacità di cui Xabi Alonso sembra non difettare.
E infatti, appesi gli scarpini al chiodo, aveva già gli occhi addosso di club prestigiosi, ma lui, come visto, ha preferito cominciare allenando i giovanissimi blancos: qui, più che farsi le ossa, si è trattato di capire se fare l’allenatore era la “sua” carriera. I riscontri positivi lo hanno spinto ad accettare la panchina della Real Sociedad B, dove, parola di Xabi Alonso, si è “conosciuto come allenatore” e ha compreso come avrebbe “interpretato questo ruolo”. Convintosi dei propri mezzi, ma privo di esperienza in veste di tecnico nei cinque campionati europei più importanti, accetta la sfida Bayer Leverkusen (quando lui, per tanti addetti ai lavori, era ancora una scommessa), lo raccoglie dal fondo della classifica e lo porta in alto, oltre ogni più rosea aspettativa. E per riuscirci propone un gioco in assoluta sintonia con lo scenario tattico attuale, e dunque un gioco moderno, propositivo, fitto di passaggi e di grande intensità sia in fase di possesso che senza palla.
I risultati raggiunti in breve tempo sono sotto gli occhi di tutti e dipendono da altre due variabili (almeno). la prima è l’autorevolezza dell’allenatore, che è riuscito a ottenere dalla dirigenza del Bayer i giocatori che chiedeva, quelli che si adattano più di altri alla sua idea di calcio rendendola vincente. La seconda variabile, oltre ovviamente alla preparazione e all’intelligenza dell’uomo di calcio, è la capacità di comunicare e stabilire un rapporto di fiducia indistruttibile con i propri calciatori, dote quest’ultima che ha senz’altro coltivato al meglio con Ancelotti. Lo dice Xabi Alonso stesso: “La cosa più importante è che i giocatori capiscano e seguano le idee dell’allenatore, devono credere in ciò che il tecnico propone, e devono avere la sensazione che seguendo le idee dell’allenatore possono migliorare. Prima arrivano i rapporti umani, poi la tattica e la tecnica”. Probabilmente il tocco magico di Xabi Alonso è proprio questo: saper parlare con i calciatori e persuaderli della loro forza.