Il ciclo annuale dei tornei del Grande Slam si chiude con lo US Open, Major che va in scena a fine agosto e inizio settembre sui campi in cemento di New York negli Stati Uniti. Benché si tratti della seconda competizione tennistica (1881) più antica al mondo, dopo Wimbledon (1877), gli US Open hanno introdotto spesso e volentieri novità poi abbracciate in altri Paesi e rassegne: il tie-break al quinto set decisivo, l’occhio di falco Hawk-Eye (moviola), lo shot clock, e cioè lo strumento che scandisce i 25 secondi massimi che possono intercorrere tra un punto e quello successivo. Ecco le cose da sapere.
Tre diverse superfici
Lo US Open è l’unico Major nella storia del tennis disputato su 3 diverse superfici: erba, dal 1881 al 1974; terra dal 1975 al 1977; cemento, dal 1978. C’è persino un tennista, il grande Jimmy Connors, che ha vinto su tutte le superfici grazie alle sue 115 partite giocate (record assoluto) di cui 98 vinte. Alle sue spalle una “certa” Chris Evert, figura che ha rivoluzionato il tennis femminile e l’unica ad aver superato la soglia delle cento vittorie (101, per la precisione).
Arthur Ashe Stadium
È il campo centrale dell’Open di New York e l’arena di tennis più grande del pianeta con una capienza di 23771 posti. Arthur Ashe è il nome del tennista statunitense che si è aggiudicato il primo Slam dell’era Open nel 1968. L’impiano è stupendo, specie se si osserva nelle foto aeree, ed è anche munito di un tetto richiudibile per consentire il regolare svolgimento delle partite in caso di pioggia.
Montepremi più ricco di sempre
Sapete qual è il Major con il montepremi complessivo più ricco di sempre? Ogni anno si registra un testa a testa serrato tra Wimbledon e US Open, in una corsa al rialzo che, puntualmente, vede trionfare gli Open statunitensi. Nel 2024 il premio totale arriva a 75 milioni di dollari, poco meno di 70 milioni di euro, di cui oltre 3 (valuta €) vanno al vincitore della rassegna sportiva.
Prize money uomo-donna
Lo US Open è uno Slam antico, sì, ma lo sguardo degli organizzatori è costantemente rivolto al futuro. Oltre alle innovazioni in campo tecnico menzionate a inzio articolo, ce n’è un’altra che attiene alla parità uomo-donna e riguarda il premio in denaro assegnato ai partecipanti. Gli Open statunitensi sono il primo torneo Major a uniformare le entrate di uomini e donne. Sembra una bazzecola, ma le altre competizioni, parimenti prestigiose, si sono allineate solo in un secondo momento.
Chi ha vinto più volte gli US Open
Chiudiamo questa carrellata di cose da sapere sull’ultimo Major dell’anno con i tennisti più titolati. In ambito femminile lo scettro è della Evert, già citata, e in anni più recenti di Serena Williams, capace di vincere gli US Open per 6 volte di cui 3 consecutive: 1999, 2002, 2008, 2012, 2013 e 2014. In campo maschile Richard Sears, William Larned e Bill Tilden sono a quota 7 titoli a testa; Sears riuscì persino nell’impresa, rimasta insuperata, di aggiudicarsi le prime 7 edizioni del torneo. Nell’era Open, citazione d’obbligo per Jimmy Connors (di nuovo), Pete Sampras e Roger Federer: 5 titoli a testa con lo svizzero che ne ha vinti altrettanti di fila.