Testa o croce: le curiosità che hanno fatto la storia di Euro 2020

Una monetina deciderà il vostro futuro

Il 1968 verrà ricordato come l’edizione dell’Europeo più strana di sempre. Il 5 giugno di quell’anno, Italia e Unione Sovietica si giocano il passaggio in finale, ma né i tempi regolamentari né i supplementari sbloccano la situazione di parità iniziale (0-0). La qualificazione venne decisa dalla monetina. Un franco francese venne lanciato negli spogliatoi davanti ai due capitani ma si incastrò, al secondo lancio a trionfare fu la selezione azzurra che passò in finale. 

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La finale va rigiocata

Dalla semifinale passata grazie al lancio della moneta, alla finale rigiocata è un attimo. Quando la dea bendata inizia a giocare con te, difficilmente puoi cambiare gli eventi. Questo lo sa bene la Nazionale azzurra che proprio grazie alla fortuna nel 1968, è tornata a casa con la coppa. Per la finale la UEFA dopo l’episodio di qualche giorno prima non aveva dubbi: niente rigori, ma soprattutto niente monetina. Il match tra Jugoslavia e Italia si concluse sul risultato di 1-1 dopo i supplementari e quindi via al secondo capitolo. Due giorni dopo gli Azzurri trionfarono per 2-0 e il primo e unico titolo europeo nella storia, entro in bacheca.

Mai in finale

Se da una faccia della moneta c’è la fortuna, dall’altra è sempre presente la sfiga e come tutti ben sappiamo ci vede anche discretamente bene. Pensate che l’Inghilterra è la Nazionale ad aver disputato il maggior numero di incontri in una fase finale di un Europeo senza aver mai giocato una finale. L’ultimo capitolo di questo Euro 2020 si giocherà a Wembley e tanti tifosi sperano di ribaltare le sorti della selezione dei Tre Leoni. Ultimo dato interessante è quello che ha visto alzare l’unica Coppa del Mondo vinta dagli inglesi nella loro storia, proprio a Wembley nel 1966. 

Danimarca sul tetto d’Europa

Semplicemente straordinario! Tutto partì dall’esclusione all’ultimo momento della Jugoslavia dalla fase finale dell’Europeo del 1992. Al suo posto venne ripescata la Danimarca che a gran sorpresa vinse a mani basse quella edizione. Ma se questa vicenda ha già dell’incredibile, quello che accade in quei giorni fuori dal rettangolo verde fu ancora più eccezionale. Richard Nielsen, l’allora ct della “Danske Dynamite” (Nazionale danese) in accordo con la federazione decise di lasciare totale libertà ai giocatori. Niente dieta da seguire, ma fast food come se non ci fosse un domani, tornei di mini golf e compagne in hotel anche prima della finale. A distanza di 30 anni verrebbe definita follia, ma sapete chi vi saluta? La Danimarca.

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