Per vincere in Serie A ci vuole una squadra forte in tutti i reparti, ben organizzata e gestita da un allenatore che sappia il fatto suo. Almeno così è sul piano tecnico. Può capitare, tuttavia, che le compagini che rispondono a tali requisiti siano più di una, e allora a fare la differenza può essere un campione, quel fuoriclasse da sogno che sposta gli equilibri a favore del proprio club con giocate stellari. A questo proposito, ci siamo domandati: quali sono i 5 colpi di mercato che hanno cambiato il corso dei campionati? E persino, in certi casi, la storia di una società? Di nomi da fare ce ne sarebbero tanti, è vero. Ma selezionare una rosa ristretta di calciatori è un gioco troppo divertente per non provarci! Ecco la nostra proposta, in rigoroso
ordine cronologico.
Stagione 1984-85, Diego Armando Maradona al Napoli. Forse l’acquisto più importante nella storia della Serie A; per i Partenopei lo è stato certamente. Col Pibe de Oro c’è un prima e un dopo, un po’ come per l’invenzione della Stampa. E la Mano de Dios ha insegnato a leggere e a scrivere calcio a generazioni di calciatori. Non a caso l’origine dei grandi successi azzurri coincide con l’approdo di Maradona sulle sponde del Vesuvio: pima di lui “solo” un paio di Coppe Italia e qualche piazzamento in campionato, con lui due Scudetti e l’unico trofeo europeo conquistato finora: la Coppa UEFA 1988/89. Con le sue magie, il fuoriclasse argentino ha portato milioni di tifosi nel mondo e in Italia a guardare Napoli e il Napoli.
Stagione 1987-88, Marco Van Basten al Milan. Certo, insieme a lui arrivarono altri due olandesi niente male, Frank Rijkaard e Ruud Gullit, ma il Cigno di Utrecht è stata la ciliegina sulla torta per quella che rientra fra le squadre più forti nella storia del calcio. Per visione di gioco, tecnica ed eleganza del gesto, potenza e capacità di segnare reti per altri impossibili, Van Basten è l’acquisto di mercato perfetto. La risposta al Napoli di Maradona era servita. E i successi non tardarono ad arrivare: quattro campionati e Supercoppe italiane, tre Champions League e altrettante Supercoppe UEFA, solo per citare i più importanti. Nello stesso periodo, il colpo di mercato Van Basten vincerà la bellezza di tre palloni d’oro.
Stagione 2000-01: Gabriel Batistuta alla Roma. Il terzo Scudetto della Roma arriva con l’approdo dell’ex Fiorentina, il Re Leone, alla corte di Capello. I Capitolini erano imbottiti di campioni (Cafu, Samuel, Tommasi, Totti, Montella fra gli altri), ma il contributo di Batigol come terminale offensivo delle trame giallorosse (20 reti di cui 14 segnate solo nel girone di andata) fu determinante. A sostenerlo non solo i freddi numeri ma le parole di Francesco Totti: “Quell’anno, Gabriel marcò gol decisivi: fu lui a fare la differenza”. E se lo dice il capitano storico della Roma e fuoriclasse italiano… È legge!
Stagione 2004-05, Zlatan Ibrahimovic alla Juventus. Nella carriera dello svedese l’approdo a Torino è stato il primo banco di prova ad alti livelli. Come lui stesso ha dichiarato, fra campioni affermati del calibro di Del Piero, Trezeguet, Nedved, Thuram, Cannavaro ed altri, lui era solo uno dei tanti. In effetti, l’allora ventiduenne Ibrahimovic aveva tanto da imparare, specie in fase realizzativa (domandate a Fabio Capello!). Eppure, nonostante tutto, il contributo che diede alla Juventus nella conquista dello Scudetto 2004-05 – poi revocato per i fatti di Calciopoli – fu determinante: 16 reti in un campionato ad alto tasso di competitività e consacrazione di un calciatore giramondo ma di gran classe. Da segnalare, infine, il suo apporto decisivo negli Scudetti del Milan 2010-11 (quando spezzava l’egemonia dell’Inter) e nel 2021-22.
Stagione 2009-10, Diego Alberto Milito all’Inter. Prima di lui c’è stato l’indimenticabile Fenomeno, Ronaldo, colui che ha cambiato il calcio innestando la sesta marcia sul rettangolo verde. Ma l’arrivo di Milito tra le fila dei Nerazzurri coincide con uno dei periodi più emozionanti nella storia del Biscione. Arrivato all’Inter insieme a Thiago Motta per 18 milioni, l’attaccante argentino diventa il protagonista assoluto di uno storico Triplete: 30 reti totali in 52 partite e gol pesantissimi nella conquista della Coppa Italia (sua la rete dell’1-0 sulla Roma), dello Scudetto (sua la rete decisiva nell’1-0 sul Siena) e della Champions League (doppietta in finale nel 2-0 inflitto al Bayern Monaco). Insomma, visti i numeri, il Principe Milito è un colpo di mercato a elevato rendimento e fortissimo impatto sugli equilibri del calcio italiano ed europeo.