Nazionale italiana: i 5 esordienti più giovani in maglia Azzurra

Vestire la maglia della nazionale italiana è già il coronamento di un sogno, un traguardo che per la maggior parte dei calciatori resta una chimera; indossarla quando ancora non si è compiuta la maggiore età è qualcosa di più: l’impresa con la “I” maiuscola da raccontare alle future generazioni. Chi sono, allora, i 5 esordienti più giovani nella storia recente degli Azzurri? Con 16 anni e 97 giorni, il primo posto in assoluto è di Pietro Antonio Gavinelli, ma il suo debutto risale al 1911, quando si giocava un calcio diverso da quello che conosciamo oggi. Qui sotto faremo nomi e cognomi dei debuttanti più precoci da cinquant’anni a questa parte.

Simone Pafundi. Il 16 novembre 2022, questo giovane centrocampista offensivo, mancino di piede, fa il suo esordio in nazionale maggiore nell’amichevole disputata e vinta 3-1 contro l’Albania. Con i suoi 16 anni e 247 giorni diventa uno dei debuttanti più giovani nella storia della Nazionale, il più giovane in assoluto nel calcio moderno, e comincia ad attrarre l’attenzione dei grandi club sulle sue qualità più importanti: visione di gioco e velocità d’esecuzione, suggeritore dell’ultimo passaggio e realizzatore. Forse non è un caso che in quella partita è andato a sostituire un certo Marco Verratti…

Gianluigi Donnarumma. Tra i più precoci a vestire l’Azzurro c’è anche lui, il portierone che ha regalato (insieme agli altri del gruppo) il secondo titolo europeo all’Italia, vincendo anche il premio di miglior giocatore della competizione (Euro 2020). L’esordio di Donnarumma nell’Italia maggiore è avvenuto il 1° settembre 2016 nell’amichevole Italia-Francia persa dai nostri 3-1. Falsa partenza assolutamente indolore. Con 17 anni e 188 giorni l’ex giocatore del Milan ha superato il collega Gianluigi Buffon (questi esordì a 19 anni), quantomeno sul piano della precocità.

Giuseppe Bergomi. Ancora un’amichevole, di nuovo una sconfitta, ma quello che accade in seguito è storia. Il 14 aprile 1982 l’inossidabile ex Inter fa il suo debutto con la maglia azzurra contro la Germania Est, a 18 anni e 118 giorni. Il bello è che Bergomi verrà convocato da Bearzot per il campionato del mondo 1982, lo vince e ci riesce anche da protagonista: esordio contro il Brasile da subentrato al posto di Collovati, titolare nella semifinale contro la Polonia e titolare nella finalissima stravinta contro la Germania Ovest, partita in cui il talentuoso e giovanissimo milanese marcò e neutralizzò (o quasi) un attaccante del calibro di Karl-Heiz-Rumenigge.

Davide Santon. Sembrava promesso a una carriera strepitosa, ma gravi infortuni ne hanno condizionato la crescita e la consacrazione. Il suo esordio in nazionale si deve a Marcello Lippi, il quale, il 6 giugno 2009 lo schiererà nell’amichevole vinta 3–0 ai danni dell’Irlanda del Nord. All’epoca, Santon aveva poco più di 18 anni e sapeva già spingere su entrambe le fasce con potenza e velocità notevoli. Il suo percorso, nonostante tutto fitto di successi anche nel settore giovanile, si è dipanato tra Inter, Cesena, Newcastle, di nuovo Inter e Roma. In 268 presenze totali nelle squadre di club ha segnato una sola rete.

Giorgio Scalvini. A 18 anni e 6 mesi questo difensore centrale, tra i più promettenti della sua generazione, viene schierato da Roberto Mancini nel secondo tempo della partita di Nations League Germania-Italia (14 giugno 2022). Per l’esordio da titolare dovrà pazientare fino al novembre successivo (Albania-Italia 1-3). Dotato di tecnica e fisico, caratteristica quest’ultima che lo rende efficace anche sottoporta, specie nel gioco aereo, Scalvini è l’ennesimo prodotto del vivaio atalantino. È appunto con l’Atalanta che debutta tra i professionisti, a 17 anni, il 24 ottobre 2021, nella partita di Serie A disputata e pareggiata contro l’Udinese.

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