Lo 0-4 del 93 al Sant’Elia

Il poker pieno (0-4) calato dal Parma Calcio nella notte di domenica 12 dicembre 1993 é stato il più ampio dei sei successi in partite di campionato ottenuti dai ducali in trasferta contro il CagliariLo estrapoliamo dalla Storia Crociata nell’attesa del prossimo impegno in Sardegna, in programma sabato 17 aprile (ore 20:45) per la 31^ Giornata di Serie A Tim 2020/2021.

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Era la stagione della Supercoppa Europea alzata al cielo dopo un paio di mesi e della seconda consecutiva finale di Coppa delle Coppe. I ragazzi di mister Nevio Scala lottavano ai vertici della Serie A, mentre il club sardo combatteva per non retrocedere. Furono i tre assi offensivi dell’epoca, tutti schierati insieme dal fischio di inizio, quella notte a emettere la perentoria sentenza. La resistenza casalinga durò fino alle soglie dell’intervallo. A farla crollare, al 40′, fu Faustino AsprillaTino, imbeccato in area da Gianfranco Zola, che al limite si liberò di diversi avversari con alcuni dribbling prima di cucire il passaggio al compagno, segnò con un preciso tiro di destro (0-1). 

Nel secondo tempo il risultato lievitò, alimentato da una doppietta di Alessandro MelliSandrino raddoppiò al 65‘ tirando dall‘altezza del dischetto del calcio di rigore, dove raccolse un assist che Asprilla gli dedicò dopo aver portato a spasso tutta la retroguardia rossoblù (0-2). Il bomber di Agrigento replicò al 72′, approfittando di un errore del terzino cagliaritano Marco Sanna, con una bella girata al volo di sinistro, che pietrificò il portiere Valerio Fiori (0-3). Una magica punizione di Zola dal limite, con pallone infilato di destro all’incrocio dei pali alla sinistra di Fiori, appose all’83′ l’appropriato sigillo a una gara dominata (0-4). La festa di quella notte sarda fu rovinata dalla rovinosa caduta nel fossato del vecchio stadio Sant’Elia di due tifosi della nostra Curva Nord. Li ingannò un gesto incerto di Tino Asprilla nel lancio della sua maglia durante il momento di gioia condivisa con la squadra al termine della partita sotto al Settore Ospiti. Il loro ricovero all’ospedale di Cagliari durò diversi giorni. La volontaria assistenza quotidiana che i sostenitori cagliaritani dedicarono loro originò un rispetto reciproco tra i gruppi di Curva delle due tifoserie.

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