Le liti tra calciatori e tecnici sono sempre stati momenti esilaranti per i tifosi e appassionati di calcio. In questo articolo, desideriamo ripercorrere gli episodi più indimenticabili ripresi in diretta TV.
Delio Rossi VS Adem Ljajic
Era il 2 maggio del 2012 quando la Fiorentina, pericolosamente vicina alla zona retrocessione, affronta in un clima di grande tensione il Novara penultimo. C’è da dire subito che la stagione dei viola non era stata esaltante e prima della partita erano solo 6 i punti di vantaggio dalla terz’ultima, tanto che alla mezz’ora la Fiorentina è addirittura sotto di due gol e i tifosi della viola fischiano la squadra. Delio Rossi, l’allenatore della Fiorentina, al 32’ dispone la sostituzione di Adem Ljajic. Non l’avesse mai fatto… Quel cambio, apparentemente uno dei tanti, passerà alla storia per quello che è accaduto negli attimi successivi alla sostituzione. Il calciatore serbo esce dal campo e mentre si avvicina alla panchina dice qualcosa all’allenatore e lo applaude ironicamente. A quel punto il tecnico perde completamente il controllo e si scaglia contro Adem colpendolo ripetutamente nonostante l’intervento di molti componenti della panchina accorsi per fermare la rissa. La “viola” riuscirà a pareggiare l’incontro e ad evitare la retrocessione ma l’episodio avrà conseguenze pesanti per i due protagonisti: Delio Rossi sarà esonerato al termine della partita e squalificato per tre mesi mentre Ljajic verrà messo immediatamente fuori rosa.
Se la lite tra Delio Rossi e Adem Ljajic ha rappresentato uno degli episodi più clamorosi che si ricordi non è stato e non sarà certamente unico nel suo genere, proseguiamo dunque con altri litigi che hanno lasciato il segno.
Ringhio VS Lo Squalo
Il 15 febbraio 2011 il Milan affronta in Tottenham a San Siro. Si tratta del match di andata degli ottavi di finale di Champions League che gli “Spurs” vinceranno per 0-1, ma di quella serata rimarrà indelebile il ricordo dello scontro tra il capitano del Milan “Ringhio” Gattuso e l’allenatore in seconda dei londinesi Joe Jordan detto “lo Squalo” (che militò proprio come calciatore rossonero negli anni ’80). Nel corso della partita, il centrocampista milanista lamenta di alcuni commenti di Jordan e il nervosismo in campo è palese già dai primi minuti, tanto che il rossonero rimedierà subito un’ammonizione, (che gli avrebbe impedito di giocare il match di ritorno) e nel corso del secondo tempo tenta di afferrare il collo dell’allenatore scozzese. Ma sarà solo dopo il fischio finale dell’arbitro che “Ringhio” si avventerà su Jordan colpendolo con una leggera testata alla fronte, un gesto leggendario che porterà a sfiorare la rissa, fortunatamente evitata grazie all’intervento degli altri calciatori e tecnici che a fatica cercheranno di trattenere la furia del rossonero.
L’episodio, per il quale Gattuso si scusò affermando di aver perso la testa di fronte alle provocazioni di Jordan, gli costò 5 turni di squalifica e l’antipatia dei supporters degli “Spurs” che proprio durante l’ultimo calciomercato estivo, quando Gattuso era tra i papabili nuovi allenatori del Tottenham, lanciarono l’hashtag #GattusoOut per bocciare l’eventuale scelta del tecnico calabrese paragonato ad un pitbull per i suoi trascorsi durante l’episodio di Champions a San Siro.
Baggio VS tutti!
Roberto Baggio è stato un giocatore fantastico, un talento puro che mise d’accordo tutti sul suo grande valore tecnico, anche se con alcuni degli allenatori incontrati nella sua lunga carriera Roby non ebbe sempre un rapporto così idilliaco… Con alcuni tecnici, i dissidi furono solo di natura tattica, come nel caso di Eriksson alla Fiorentina che insisteva per volerlo far giocare unicamente da esterno destro, oppure Trapattoni che ne pretendeva il rientro in fase di copertura per dare una mano al centrocampo, una caratteristica questa che Baggio non aveva nelle sue corde. In altri casi, la distanza con i suoi allenatori è stata più profonda e determinata dal fatto che Baggio, seppur giocatore di gran classe, non è stato, con l’eccezione della parentesi al Brescia, un uomo squadra. In questo senso, bisogna leggere i contrasti con Marcello Lippi, che lo allenò sia alla Juventus che all’Inter. L’anno della prima discordia risale al 1995, quando i due non si lasceranno benissimo. Baggio infatti, per fare spazio alla stella nascente Del Piero e a seguito di alcuni contrasti con l’ambiente bianconero, sarà costretto a lasciare la Juve per andare al Milan. E’ a Milano sponda Inter che i contrasti tra i due riemergono con forza, quando Lippi, che ha sempre smentito questa ricostruzione dei fatti, gli chiese di fare i nomi dei compagni di squadra che erano contrari al tecnico viareggino e Baggio ovviamente si rifiutò di fare la “spia”. Anche nella sua militanza milanista i rapporti con due mostri sacri della panchina come Fabio Capello e Arrigo Sacchi, che da CT della nazionale fece di Baggio un punto fermo della squadra azzurra, non furono idilliaci. Stessa conflittualità anche a Bologna dove Baggio giocherà una sola stagione nel 1997. In quella occasione, il tecnico dei felsinei Renzo Ulivieri rassegnò addirittura le dimissioni, poi rifiutate dal club, dopo un diverbio con Baggio a causa della sua disapprovazione ad andare in panchina per il match Juve-Bologna. A quel punto, Baggio appena ricevuta la comunicazione da parte del tecnico, abbandonerà addirittura il ritiro.
Cassano VS Sampdoria
Fantantonio gioca per due volte nella Sampdoria, la prima tra il 2007 e il 2011 e la seconda dal 2015 al 2017 e in entrambe le occasioni, nonostante la proprietà della squadra fosse diversa (la squadra passa da Garrone a Ferrero nel 2014) non sono mancate le occasioni di attrito con la società blucerchiata. Tra il 2007 e il 2010 Cassano in campo dà il meglio di sé, tanto da guadagnare la nazionale e viene accolto dall’allora presidente Garrone come un figlio. Sfortunatamente, anche nelle migliori famiglie arriva sempre un momento di rottura. E’ l’ottobre del 2010 quando nel quartier generale della Samp a Bogliasco va in scena una violenta lite, dai toni molto duri, tra Riccardo Garrone e Antonio Cassano a causa del rifiuto da parte del calciatore di partecipare ad una serata organizzata da un club di tifosi doriani nel corso della quale il barese avrebbe dovuto ricevere anche un premio. La conseguenza di questa “cassanata” fu pesante per il calciatore, che messo fuori rosa si trasferì al Milan nel gennaio 2011 durante la sessione di mercato invernale. Antonio ritorna alla Samp del “Patron” Ferrero nel 2015, ha 33 anni e qualche chilo di troppo ma la determinazione giusta per fare bene e infatti dopo essere tornato in forma, il suo rendimento è costante e gli allenatori che si succedono in quel periodo gli danno fiducia. La “normalità” prosegue fino a maggio del 2016 quando dopo una pesante sconfitta nel derby contro il Genoa va in scena un duro scontro verbale con l’Avvocato della società, Romei. Cassano non aveva accettato i termini molto duri usati da Romei nei confronti della squadra tanto da scontrarsi con il rappresentante della società e indurre la Sampdoria, come previsto dalla clausola “anti-cassanate” presente nel contratto di Antonio, a licenziarlo. Il licenziamento verrà poi ritirato ma la separazione sarà inevitabile, “Fantantonio” richiederà la risoluzione del contratto e le strade si separeranno definitivamente.
Mancini VS Balotelli
È il gennaio del 2013 quando durante un allenamento del Manchester City va in scena una clamorosa lite tra Roberto Mancini allora tecnico dei citizens e Mario Balotelli alla sua terza e ultima stagione con la maglia del City. Un intervento molto duro e scomposto di “super Mario” nei confronti del compagno di squadra Scott Sinclair manda su tutte le furie l’allenatore che riprende verbalmente l’attaccante, che non accettando il rimprovero risponde a tono e a quel punto “il Mancio” reagisce in maniera veemente: Mancini afferra prima Balotelli per la pettorina e il collo e poi lo spinge via con forza. Quell’episodio contribuirà alla chiusura della parentesi inglese di Balotelli (che era già stato multato di 417 mila euro nelle settimane precedenti all’episodio per motivi disciplinari) che verrà ceduto nello stesso gennaio 2013 al Milan. Ed è proprio di una settimana fa la notizia che ancora una volta, SuperMario subito dopo il fischio finale della partita tra il suo Adana Demirspor e il Besiktas (terminata 3-3), è stato protagonista di uno dei suoi show da “testa calda” contro Sergen Yalcin, il tecnico del Besiktas, che nel 2020 avrebbe rifiutato il suo arrivo al club turco proprio per questi suoi scatti poco “polite”…