“Ho solo un rimpianto: poter donare alla Roma una sola carriera”. Ormai 20 anni fa faceva il suo debutto in Serie A un’altra, enorme, bandiera della storia della Roma giallorossa, Daniele De Rossi.
La prima vita in giallorosso
A 16-17 anni, dopo le giovanili nella squadra romana dell’Ostiamare, decide di aggregarsi al club giallorosso, del quale il padre Alberto è l’allenatore della squadra Primavera, dove si mette subito in mostra, passando dal ruolo di attaccante a quello di centrocampista. All’inizio del 2001, a soli 18 anni, riceve le prime convocazioni in prima squadra, con la maglia numero 26, da Fabio Capello, che lo fa esordire tra i professionisti il 30 ottobre dello stesso anno. Nella stagione successiva, a 19 anni, esordisce in Serie A, e il 10 maggio ottiene la prima maglia da titolare, partita in cui realizza il suo primissimo gol con la prima squadra capitolina, e nella stagione successiva inizia a collezionare sempre più presenze con la casacca giallorossa.
La titolarità, i primi successi fino alla fascia da capitano
A 21 anni, nella stagione 2004/05, gli vengono affidate le chiavi del centrocampo della Roma. Christian Chivu gli cede il numero 4, che Daniele decide di accettare, e il nuovo allenatore, Luciano Spalletti, utilizza il modulo 4-5-1, in cui Daniele viene valorizzato come centrocampista difensivo e più vicino alla linea della sua area, e riesce a imbracciare per la prima volta la fascia di capitano al braccio nel marzo 2006, a 23 anni, in una partita di Coppa UEFA contro il Middlesbrough: è ormai l’erede designato di Totti, e proprio per la poca differenza di età con l’attaccante romano, che terrà la fascia al braccio per quasi 20 anni, verrà soprannominato “Capitan Futuro“. Passano gli anni e la titolarità di Daniele non è mai messa in discussione, centro e cardine del centrocampo giallorosso, dove continua ad ottenere presenze con la maglia della Roma. Un altro grande regalo è la chiamata di Marcello Lippi per i mondiali di Berlino – trofeo che riuscirà a sollevare -, che lo consacrano, ancora una volta, come un centrocampista roccioso ma importantissimo, per la società romana, ma anche per il calcio italiano.
Durante gli anni, la Roma cambia spesso al gestione tecnica. Da Capello a Spalletti, poi Ranieri e Montella, poi ancora Luis Enrique e Zeman, e infine Rudi Garcia e di nuovo Spalletti; ma la costante in questa squadre sarà sempre il centrocampista italiano, metronomo di ogni centrocampo della Roma (con qualche difficoltà, però, con la squadra allenata dal boemo, in cui Daniele viene relagato in panchina). Sarà proprio sotto Spalletti, gestione sotto la quale l’eterno capitano Francesco Totti si deciderà per il ritiro, che la fascia di capitano si avvicenda sul braccio di Daniele, un “Capitan Futuro” che diventa “Capitan Presente“. Ereditata la fascia di capitano, De Rossi resta nei primi posti delle gerarchie della squadra anche con i nuovi tecnici avvicendati sulla panchina della squadra capitolina. Al termine di una stagione con molti alti e bassi, dopo l’esonero del tecnico Di Francesco e il ritorno di Ranieri, la società esprime la volontà di non rinnovare il contratto a Daniele, che disputa la sua ultima partita all’Olimpico il 26 maggio 2019, contro il Parma, a 18 anni esatti dalla vittoria del terzo scudetto, sullo stesso campo, contro la stessa squadra, e si rende protagonista del nuovo “passaggio di testimone” della fascia da capitano, che sarà ceduta ad Alessandro Florenzi, altro romano e romanista, che sarà il capitano per la stagione successiva. “Ho solo un rimpianto: poter donare alla Roma una sola carriera”: una carriera in giallorosso quasi ventennale, conclusa con ben 616 presenze complessive, fra campionato e coppe, in cui realizza 63 reti
#POST-TBT De Rossi#
La parentesi Boca Juniors, il ritiro e la Nazionale
Non ancora sazio del calcio giocato, dopo la chiamata dell’ex compagno e amico Burdisso, decide di firmare un contratto con il Boca Juniors. Il 13 agosto fa il suo debutto e mette a segno una rete in Coppa Argentina; mentre debutta nella Primera División il 19 agosto successivo. Il 6 gennaio 2020, dopo pochi mesi dal suo trasferimento al Boca, annuncia la volontà di lasciare il club e ritirarsi dall’attività agonistica. Il 18 marzo 2021 entra a far parte dello staff tecnico della Nazionale Italiana, come assistente del CT Roberto Mancini, partecipando alla vittoriosa spedizione ad Euro 2020, e dopo una pausa dalla Nazionale, decide di tornare nella Federazione e fare ritorno nello staff tecnico del mister Mancini.