Juve-Inter: quando il derby d’Italia decide lo Scudetto

I tifosi delle altre squadre non devono prendersela, ma Juve-Inter o Inter-Juve è nel Belpaese la partita delle partite. Il Derby d’Italia, come lo ribattezzò Gianni Brera. Non solo la sfida più giocata di sempre nella storia della Serie A, ma anche quella tra le due compagini più titolate in campo nazionale. Per non parlare della rivalità economico-politica di due grandi città del nord-ovest, e di quella sportiva più sorda e feroce, specie negli anni pre e post calciopoli. Insomma, quando si affrontano nerazzurri e bianconeri non è mai un momento banale, anzi: è un po’ come la stracittadina delle stracittadine, il non plus ultra dell’agonismo, della determinazione a battere l’avversario per poter dire: “Questa volta i più forti siamo stati noi”!

Ovvio che negli anni si siano disputato derby d’Italia più infuocati di altri, specie quando sono stati decisivi nella lotta Scudetto. Fra tutti, ce n’è uno che ha fatto storia, che ha segnato un prima e un dopo e che ancora oggi fa parlare e litigare giocatori e tifosi di Juventus e Inter.
Stagione 1997-98: è il 26 aprile 1998 quando le due squadre si affrontano nella 14esima di ritorno giocandosi lo Scudetto al Delle Alpi. L’intera annata, con il suo carico di sacrifici e di fatica si risolve nel contatto più celebre e discusso mai avvenuto sui campi italiani, quello tra Iuliano e Ronaldo in area di rigore bianconera. L’arbitro lascia correre, quindi assegna la massima punizione ai bianconeri, su immediato contropiede. La partita finisce 1-0, campionato chiuso e 25° scudetto cucito sulla maglia della Vecchia Signora. Come dimenticare l’iconico Gigi Simoni che, nell’occasione, a dispetto della sua notoria eleganza, manda il mondo a farsi friggere!?

Passa qualche anno e si arriva alla stagione di Serie A 2001-02. Tra Juventus e Inter è di nuovo scontro al vertice, sia nel girone di andata che nel girone di ritorno. Dopo 180 minuti di gioco e due pareggi che tengono dietro i bianconeri, i nerazzurri sembrano avviati al successo in campionato, che però sfuma incredibilmente il 5 maggio, all’ultima giornata e a giochi (quasi) fatti. È rimasta una delle sconfitte più brucianti per un’Inter mai così vicina allo scudetto dopo quello conquistato nel 1988-89, un’Inter che con i vari Ronaldo, Vieri, Seedorf, Recoba e company forse meritava qualcosa in più. Ma tant’è, l’importante è rialzarsi, e i nerazzurri lo hanno fatto negli anni immediatamente successivi collezionando scudetti e goleade da cineteca.

La lotta scudetto Juve-Inter e i derby d’Italia decisivi ripartono subito dopo la promozione dei bianconeri in Serie A (2006-07). Per vincere il 16° e il 17° titolo i nerazzurri dovranno superare di nuovo l’ostacolo Juventus, questa volta risorta dalle ceneri della Serie B. Ma è un’Inter fortissima, nell’organico e nell’organizzazione, nella mentalità e nel gioco, un’Inter che sta costruendo il successo in Champions League che arriverà nel 2009-10 con Mourinho in panchina. Nella stagione di Serie A 2007-08, i nerazzurri arrivano al big match dell’Olimpico di Torino con 4 punti di vantaggio sui rivali, bottino che conservano grazie a un pari prezioso che spiana la strada verso il trionfo finale. Copione simile nella stagione 2008-09, quando lo scontro decisivo si giocherà tra le mura del Meazza: una Juventus volenterosa e a meno tre dalla vetta ce la mette tutta, lotta, si spolmona, ma di fronte ha un’armata che vince di misura e senza scomporsi più di tanto: giochi chiusi.

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