Il The International di Dota 2 cerca casa

di Salvatore Santorelli

L’edizione numero 10 dei mondiali di Dota 2 cerca casa. Dopo che il The International è slittato di un anno per l’emergenza Covid-19, lo svolgimento del torneo a Stoccolma il prossimo agosto 2021 è a forte rischio.
I motivi sono da ricondurre al ripensamento della Sports Federation svedese, che non riconosce la patente di sport vero e proprio agli eSports e al videogame in questione. Sembra un dettaglio, ma non lo è. Ricordiamo infatti che il The International mette in palio un montepremi di 40 milioni di dollari, quindi è chiaro che esso debba disputarsi senza ostacoli che ne intralcino il cammino.
Il “no” della Federazione, tuttavia, mina alle fondamenta l’intera struttura organizzativa della competizione e tutta una serie di vantaggi, destinati ai partecipanti, che vengono intaccati: leggasi, per esempio, la sospensione delle restrizioni fra nazioni per coloro che viaggiano ed entrano nel Paese proprio per la il torneo e-sportivo.

#POST-dota2#

A nulla sono valse finora le mosse del publisher di Dota 2, la Valve Corporation, che si è appellato alle agenzie svedesi coinvolte nell’organizzazione dell’evento e persino al ministro dell’Interno; ministro che per tutta risposta, e a nome del Governo, ha invitato a prendere in considerazione l’opportunità di organizzare i mondiali altrove.
Da parte sua la Valve non si dà per vinta e ha rinfrancato gamer, team e fan sulla certezza che The International 2021 si svolgerà regolarmente, e che gli stessi tornei di qualificazione che lo precedono non subiranno stop. Resta il fatto che a oggi i mondiali di Dota 2, uno degli eventi più importanti dell’anno, siano in cerca di sede.

#POST-theinternational#

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