Volente o nolente, le bandiere nel calcio sembrano in via di estinzione. Si assiste sempre più raramente a calciatori che decidono di legarsi a una sola squadra, per amore e per passione per quei colori. Lorenzo Insigne e Giorgio Chiellini sono gli esempi più recenti di un termine, quello di “Bandiera”, che viene associato a sempre meno calciatori. Anni, spesso decenni in una stessa squadra, a difendere gli stessi colori, non sono più roba da tutti.
Andiamo a scoprire, allora, quali sono i calciatori dell’attuale rosa nerazzurra con più presenze con la casacca interista, e vediamo se possono meritarsi l’appellativo di Bandiere.
5° posto: Lautaro Martinez
All’ultimo posto di questa Top 5 vediamo El Toro. Acquistato nell’estate del 2018 su suggerimento di nientemeno che Diego Milito, Eroe con la “E” maiuscola del successo Triplete, può sembrare curioso come il giovane attaccante argentino ha già superato il suo mentore in questa speciale classifica. In 4 stagioni, infatti, il Toro può già contare 179 partite, mentre il Prinsipe ne conta 171 in 5 stagioni. Il giovane attaccante ex Racing Club è diventato sin da subito imprescindibile nella rosa nerazzurra, grazie alla sua forza e tenacia che non possono ricordare altri se non un toro.
Insomma, il consiglio di Milito è stato azzeccato, e l’Inter si gode il suo gioiello.
4° posto: Milan Skriniar
Arrivato nell’estate del 2017 dalla Sampdoria, dove aveva gestito la difesa per due stagioni. A fianco di Bastoni e de Vrij ha costituito le fondamenta della difesa interista che, sotto il solido 3-5-2 di Antonio Conte prima e Simone Inzaghi poi, ha conquistato 3 trofei in tre anni. Poche le stagioni in nerazzurro, ma in tutte le competizioni lo slovacco ha vestito la casacca dell’Inter in ben 215 occasioni, realizzando 11 reti e 4 assist. Nessuna espulsione diretta (una sola, per somma di ammonizioni), e ormai un legame profondissimo con la città di Milano, l’Inter e i suoi tifosi. Al centro di voci di mercato che intrecciavano Torino, Milano e Parigi, ma il difensore è ormai prossimo alla permanenza con fresco rinnovo di contratto, e almeno per le prossime stagioni, le sue statistiche possono solo aumentare.
3° posto: Danilo D’Ambrosio
Entriamo nella Top 3 con un nome forse poco altolocato e curioso: è proprio il terzino ad occupare il gradino più basso del podio, ma, dati alla mano, forse è questa curiosità ad essere in malafede. 259 le presenze per il laterale italiano, che sorpassa un nome sacro come quello di Maicon, e si posiziona a una sola lunghezza da un altro colosso come Recoba. Arrivato all’Inter nel 2014, senza fare in tempo a condividere a lungo lo spogliatoio con il Capitano Javier Zanetti, un’eredità pesantissima da cogliere. Uno di quei calciatori sempre sottotraccia, ma disposti a dare sempre e comunque il massimo. 21 reti e 18 assist per D’Ambrosio, che negli anni ha scavalcato sempre di più le gerarchie e ottenuto una quasi costante titolarità. E quindi, forse, dimenticarsi o “snobbare” Danilo, è un errore troppo grossolano.
2° posto: Marcelo Brozovic
Ormai saldamente tra le fila nerazzurre dall’estate 2016, Epic Brozo è il secondo giocatore nella rosa attuale a vantare più apparizioni con la casacca nerazzurra. Anche il mediano è un giocatore che spesso passa in sordina, forse riconosciuto più per eventi fuori dal campo che quelli calcando il rettangolo verde, ma il mastino croato è forse uno dei metronomi più importanti del centrocampo interista. Anzi, i suoi (rari) infortuni mandano in panico la piazza, la sua sicurezza in mezzo al campo è un fattore talmente determinante che nessun allenatore vorrebbe mai privarsene. 289 le sue presenze complessive in nerazzurro, per Epic Brozo l’Inter è ormai una seconda casa.
1° posto: Samir Handanovic
Non poteva che esserci il gigante sloveno nel gradino più alto di questa Top 5: arrivato dall’Udinese nell’ormai lontano 2012, il portiere ha scavalcato anche il suo predecessore Julio Cesar nella conta delle apparizioni. 437 in un decennio di Inter, sempre con professionalità e la sicurezza di un portiere di prim’ordine. Solo a poche lunghezze da Cordoba (irraggiungibile il primo posto), il capitano può tranquillamente entrare nella Top 10 delle presenze nella storia dell’Inter: se non è una bandiera così, non sappiamo come definirlo.
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