I 46 anni a settembre di Ronaldo, Totti e Shevchenko e 435 gol segnati insieme in Serie A!

Accadde che…

Il 1976 è stato un anno bisestile ricchissimo di avvenimenti. Morirono Mao Tse-tung e Agatha Christie e vennero fondati il quotidiano La Repubblica e l’iconica Apple. A febbraio si aprirono i giochi invernali di Innsbruck che regalarono all’unione Sovietica ben 27 medaglie di cui 13 ori. Il Torino vinse il suo settimo e ultimo scudetto e a luglio si disputarono le Olimpiadi di Montreal.

I Giochi canadesi entreranno nella storia per essere stati i primi trasmessi a colori e per la grandezza della ginnasta Natasha Comaneci che, allora quattordicenne, ottenne il punteggio massimo alle parallele asimmetriche. Il 1976 è stato l’anno degli Europei di calcio in Jugoslavia che videro trionfare ai rigori la Cecoslovacchia nella finale contro la Germania Ovest. Nel 1976, durante il Gran Premio di Germania, sul pericolosissimo circuito del Nürburgring, le fiamme avvolsero la Ferrari di Niki Lauda causando al celebre pilota dei danni permanenti.

Ma anche nel calcio, il 1976 può essere definito senza timore di smentita come quello di una grande leva calcistica. Acadde che nell’arco di una sola “eccezionale” settimana, tra il 22 e il 29 settembre di quell’anno nacquero tre tra i più grandi calciatori di sempre che a breve compiranno 46 anni!

Il 22 settembre 1976, a Rio de Janeiro, nasce Ronaldo “il fenomeno”

Il piccolo, terzogenito di Ne´lio Nazário de Lima e Sônia dos Santos Barata Luís, riceverà l’appellativo di “Ronaldo” in onore del medico che l’ha fatto nascere, segue le orme di tanti giovani brasiliani e si dedica al calcio come a una religione. Il suo grande talento, che gli varrà il soprannome de “il fenomeno”, lo porterà in breve al professionismo nella squadra del Cruzeiro.
Le sue straordinarie performance gli faranno conquistare la chiamata del PSV di Eindhoven da cui partirà la sua straordinaria carriera nel calcio europeo. Oltre a quella del PSV, Ronnie vestirà le prestigiose maglie del Barcellona, dell’Inter, del Real Madrid e del Milan, prima di chiudere la sua carriera con il ritorno in patria nel 2009 al Corinthians.
Limitandoci ai soli gol segnati nella nostra Serie A, “il fenomeno” ha realizzato con le maglie delle due milanesi 58 gol in 88 partite. Con la nazionale verdeoro si è aggiudicato due campionati del mondo, USA 1994 e Corea del Sud-Giappone 2002, mentre a livello individuale, è riuscito a vincere per due volte, nel 1997 e nel 2002il Pallone d’Oro.
La sua carriera è stata fortemente condizionata da alcuni gravi infortuni alle ginocchia che ne hanno fortemente limitato la sua grande velocità di esecuzione e di mobilità che lo rendevano imprendibile per le difese avversarie.

Il 27 settembre 1976, a Roma, nasce Francesco Totti “il Capitano”

Francesco Totti mette in luce sin da subito le sue straordinarie doti tecniche e realizzative, segna tantissimi gol e tutti di ottima fattura nei vari campionati giovanili disputati con le maglie di alcune storiche squadre romane come il Trastevere e la Lodigiani. La sua è una carriera tutta all’ombra del Colosseo e dopo soli tre anni trascorsi nel settore giovanile della Roma viene chiamato in pianta stabile nella prima squadra, il resto è leggenda.
Da giocatore professionista vestirà unicamente la maglia della Roma, di cui sarà capitano per un ventennio, riuscendo nell’impresa di realizzare 307 reti delle quali ben 250 nei 25 campionati di Serie A disputati.
A oggi è il calciatore che ha realizzato il maggior numero di reti con la stessa squadra nella storia del massimo campionato italiano. Oltre alla vittoria dello storico scudetto romanista del 2001, Francesco si è anche laureato Campione del Mondo con la Nazionale nel 2006. Chissà se la stella nascente Nicolò Zaniolo seguira le orme del suo iconico precedessore?

Il 29 settembre 1976, a 100 km da Kiev, nasce Andriy Shevchenko “Vento di passioni”

In un piccolo villaggio di Dvirkivschyna, a 100 km da Kiev, nasce Andriy Shevchenko. A soli 9 anni è già nelle giovanili della Dinamo Kiev e a 14 anni e` rappresenta uno dei migliori talenti del calcio dell’est. Gli anni alla Dinamo, sotto la sapiente guida del “colonnello” allenatore Valery Lobanovsky, sono straordinari e le prestazioni di Andriy in Champions League sono sotto gli occhi di tutti.
Corsa e grande forza fisica, ottimo negli inserimenti senza palla, forte nel colpo di testa e nel tiro con entrambi i piedi, il tutto condito da un grande senso del gol. Nel 1999 arriva inevitabilmente la chiamata di un grande club e sarà il Milan ad assicurarsi il talento ucraino. “Sheva”, come verrà immediatamente ribattezzato dai tifosi milanisti, con la maglia rossonera darà il meglio di sé negli anni più belli della sua carriera, realizzerà la bellezza di 175 gol, dei quali ben 127 in campionato, in 322 presenze.

Il tridente Ronnie-Totti-Sheva ha rappresentato forse il meglio di quella generazione di campioni, un trio capace di mettere assieme, oltre a qualità tecniche e umane indiscutibili, un numero pazzesco di gol, i 435 gol in Serie A che portano la loro firma ci danno la conferma che la vendemmia del 1976 è stata davvero straordinaria…

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