Giocatori bandiera: gli 8 fedelissimi tra passato e presente

Le bandiere del calcio si stanno estinguendo?

Vi ricordate qualche anno fa quando Yaya Touré disse di voler diventare una bandiera del Manchester City e fu per questo motivo che non accettò di passare all’Inter, nonostante la corte spietata che il suo ex allenatore Roberto Mancini gli aveva riservato? Un gesto lodevole, peccato che poi la maglia l’ha cambiata, passando prima all’Olympiakos e poi al Qingdao Huanghai in Cina, dove si è assicurato un tornaconto niente male!
Per questo motivo, definirsi una bandiera ancor prima di aver concluso la propria carriera, non è mai molto saggio. Oggi, il calciomercato muove giocatori di tutto il mondo rapidamente come pedine e la maglia è spesso un optional…
A pensarci bene, una delle ultime vere bandiere in attività, è Leo Messi, al Barcellona dal 2003, seguito da Muller fedele al Bayern dal 2008, da Akinfeev, grande portiere del CSKA Mosca dal 2002 e da Kengo Nakamura, fantasioso centrocampista del Kawasaki Frontale dal 2003. Diamo un’occhiata allora ai fedelissimi del calcio europeo, rigorosamente in ordine alfabetico, che hanno trascorso l’intera carriera con lo stesso club senza cambiare casacca.

Franco Baresi guida le 8 bandiere del calcio europeo

  • Franco Baresi – Milan 1972-1997

L’ex capitano dei rossoneri ha vissuto un po’ di tutto nei suoi 25 anni di carriera, con addosso sempre la stessa maglia. È passato dal baratro della Serie B alla vittoria della Champions League. Nell’era di Sacchi, il Diavolo era considerata una delle formazioni più forti della storia del calcio.
“Il Milan è la mia vita, mi ha forgiato…”

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Alessandro Del Piero – Juventus 1993-2012

L’ultima grande bandiera del calcio italiano, insieme al giallorosso Francesco Totti. In 20 anni di carriera, ha dato tutto per la Vecchia Signora, e fosse stato per lui, non sarebbe mai andato via, ma a volte la vita dei giocatori riserva cambi di rotta inaspettati e così lasciò la Juve, direzione Australia.
“Sono orgoglioso di essere juventino, di essere una bandiera, come mi definite spesso, ma in realtà io sono solo una piccola parte di una grande bandiera bianconera…”

  • Francesco Totti 1993 – 2017 – Roma 

Dopo tre anni di settore giovanile alla Roma, nella stagione 1992-1993 Totti entra nel giro della prima squadra grazie a Vujadin Boškov, che lo fa esordire in Serie A a 16 anni il 28 marzo 1993. Definito dai tifosi “la bandiera delle bandiere”, nel film documentario “Mi chiamo Francesco Totti” potrete rivivere le eroiche azioni in campo  e non solo di questo mito del calcio italiano, che salutava così la sua curva di fedelissimi:
“Per 25 anni Roma è stata casa mia, o vincendo lo scudetto o giocando in Champions League spero di aver portato i colori di Roma più in alto possibile”.

  • Eusebio – Benfica 1960-1975

Fu il primo giocatore portoghese della storia a vincere il prestigioso Pallone d’Oro. Simbolo assoluto del Benfica e del calcio lusitano in generale prima della comparsa di Cristiano Ronaldo, che difficilmente riuscirà a sostituirlo nel cuore della tifoseria.

  • Giacinto Facchetti – Inter 1960-1978

Baresi sta al Milan come Facchetti sta all’Inter. Sotto la guida del grande Herrera, ha riscritto la storia dei difensori. Fu il primo vero “fluidificante” del nostro campionato. Un terzino a tutta fascia che sapeva difendere e offendere nel momento giusto. Anche a fine carriera non ha mai lasciato la squadra nerazzurra, rivestendo un ruolo in dirigenza.

  • Ryan Giggs – Manchester United 1987-2014

Simbolo dell’era Ferguson e quindi del Manchester United per eccellenza. Solo una piccola macchiolina nel passato dell’attaccante dei Red Devils: iniziò la sua carriera indossando l’altra maglia di Manchester, quella del City – dall’85 all’87. Una piccola parentesi che non può mettere in ombra quanto conquistato con lo United – ben 34 titoli!

  • Paolo Maldini – Milan 1978-2009

Ha trascorso letteralmente tutta la vita in rossonero. È partito a 10 anni con le giovanili del Milan e ha giocato fino a 41 anni indossando sempre la stessa camiseta. Ha vinto tutto quello che si poteva vincere con i rossoneri, entrando di diritto nella Top 5 dei difensori più forti della storia.
“Se da bambino mi fossi scritto una storia, la storia più bella che mi potessi immaginare, l’avrei scritta come effettivamente mi sta accadendo…”

  • Pelé – Santos 1956-1974

Il suo grande amore e per tanti, il suo più grande difetto: quello di non aver mai abbandonato la maglia del Santos. Ha segnato 600 gol in carriera, conteggiando solo quelli in partite ufficiali. Ebbe la possibilità più volte di trasferirsi, ma come portabandiera del Brasile, fu lo stesso governo verdeoro a fare pressione sul Santos per non farlo volare via…

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