Siamo nel pieno del Mundial di Spagna del 1982, è il 21 giugno e a Valladolid va in scena Francia – Kuwait valevole per la seconda giornata del girone eliminatorio. La Francia di Platini e Genghini è fortissima ma all’esordio aveva rimediato una sconfitta per 3 a 1 contro l’Inghilterra, mentre il Kuwait, Cenerentola del torneo e alla sua prima partecipazione alla fase finale del mondiale di calcio, aveva pareggiato 0 a 0 contro la Cecoslovacchia. La Francia deve pertanto vincere e anche con un discreto margine di gol, infatti i transalpini dominano la partita e si portano abbastanza agevolmente in vantaggio per 3 a 0. I Kuwaitiani riescono anche nell’impresa di segnare il gol della bandiera grazie ad Abdullah Al-Buloushi che fissa momentaneamente il risultato sul 3 a 1. Arriviamo così al fatidico minuto 81 quando i francesi vanno nuovamente in rete con Giresse che, imbeccato da un perfetto assist di Platini, attraversa indisturbato la difesa del Kuwait e deposita in rete. Nell’azione, i difensori kuwaitiani, spinti anche da un presunto fischio dell’arbitro (arrivato in realtà dagli spalti) si erano fermati convinti del fuorigioco dell’attaccante francese.
L’arbitro sceicco non ci sta e annulla il quarto gol dei francesi
I giocatori del Kuwait attribuiscono all’incerto arbitro della partita, il russo Miroslav Ivanovych Stupar, il fischio incriminato che li avrebbe interrotti nella loro azione difensiva Si accende immediatamente una disputa, a tratti comica, tra i calciatori del Kuwait, che non ne vogliono sentire di riprendere regolarmente il gioco, e l’arbitro. Ma questo è solo l’inizio… Mentre i calciatori del Kuwait continuano a protestare platealmente e vorrebbero abbandonare il match, dalla tribuna si alza un emiro in Kefiah che invita ufficialmente la squadra a lasciare il campo. Il personaggio in questione è Fahad Al-Ahmed Al-Jaber Al-Sabah, capo della Federcalcio del Kuwait e fratello dello sceicco del paese arabico, membro della famiglia reale. Al-Sabah, sotto gli occhi increduli di tutti, viene convinto dai giocatori a scendere in campo, circondato dalla polizia, dalle sue guardie del corpo e da alcuni funzionari della Fifa. Siamo in presenza di una vera e propria invasione di campo che per sette lunghi minuti terrà in ostaggio la partita. L’emiro parla con tutti compreso l’arbitro che viene così annullare il gol dei francesi. Soddisfatto, Al Sabah torna ad occupare il suo posto in tribuna e il gioco riprende indisturbato dall’area del Kuwait dopo che il gol di Giresse è stato definitivamente annullato.
Tutto è bene quel che finisce bene o quasi…
Nessuno fino a quel momento era mai stato in grado di condizionare dall’esterno un arbitro al punto di convincerlo ad annullare un gol. La partita in questione finirà comunque 4 a 1, grazie ad un gol all’ultimo minuto realizzato dal difensore Bossis ma l’episodio farà subito il giro del mondo e la Fifa non potrà esimersi dal togliere la qualifica di arbitro internazionale al Signor Stupar. Il malcapitato arbitro ha rilasciato negli anni anche alcune dichiarazioni in merito all’episodio con le quali afferma di essere rimasto da solo ad affrontare le forti pressioni del principe e che, in assenza di regole chiare per gestire l’interferenza esterna, cercò semplicemente l’unica via d’uscita possibile per concludere in qualche modo la gara. L’emiro Al-Sabah, altro protagonista assoluto della vicenda, non ritornò mai sull’episodio calcistico, ma farà nuovamente parlare di sé a causa della sua morte violenta avvenuta per mano dell’esercito iracheno durante l’invasione del Kuwait nell’agosto del 1990.