Possiamo dirlo senza timore di smentita: che tifiamo per una big del calcio o no, l’impresa di una piccola squadra, di cui prima nemmeno sospettavamo l’esistenza, smuove in noi qualcosa di vicino alla simpatia, una specie di solidarietà con i tifosi di quella compagine che ce la rende anche un po’ nostra. A questo proposito, la FA Cup inglese è quel torneo – il più antico al mondo – dove il ribaltamento del pronostico non è infrequente, e dove a squadre semiprofessionistiche, i cui calciatori nella vita fanno per lo più un altro mestiere, capita, talvolta, di superare formazioni di grandi nomi e grande prestigio.
Prima di vedere qualche vittima illustre, la domanda che ci poniamo è: perché i Giant Killing, che possiamo tradurre con l’espressione “Uccisione del Gigante”, si verificano soprattutto in FA Cup? I motivi sono diversi:
- Perché la stessa composizione del torneo (squadre di Premier League, Football League, National League, Leghe semiprofessionistiche) favorisce tali exploit
- Perché i grandi club, malgrado batoste storiche, prendono sottogamba l’impegno e schierano i rincalzi
- E questa è la motivazione che più ci piace, perché la grinta e lo spirito combattivo – la “garra” – delle cosiddette “piccole” e di “calciatori non calciatori” normalissimi è così potente da sormontare qualsiasi ostacolo si pari loro davanti.
Wrexham-Arsenal, 4 gennaio 1992.
I tredicimila spettatori di questa partita hanno assistito all’impossibile; al punto che vedere un asino in volo, forse sarebbe stato più probabile. Da un lato i campioni in carica della Premier League, i Gunners, dall’altro il Wrexham, compagine reduce dall’ultimo posto in quarta divisione inglese. Secondo logica i londinesi avrebbero dovuto sbarazzarsi del modestissimo avversario con una gamba sola, la sinistra. E invece… Dopo l’iniziale vantaggio conseguito allo scadere dei primi quarantacinque minuti di gioco a firma di Smith, nella seconda frazione accade l’impensabile. Dall’82’ all’84’, prima Mickey Thomas poi Steve Watkin siglano il pareggio e la definitiva vittoria del Wrexham ai danni dell’Arsenal: tifosi dei Red Dragons in estasi, Gunners ammutoliti e increduli.
Hereford United-Newcastle United, 5 febbraio 1972.
Saliamo sulla DeLorean DMC-12 per spostarci ancora più indietro nel tempo. Siamo tra i quattordicimila spettatori del piccolos tadio dell’Hereford; guardandoci intorno notiamo tifosi ovunque, anche sugli alberi che circondano la struttura. Il motivo? L’undici di casa, squadra dilettantistica, affronta i ben più celebri giocatori del Newcastle in FA Cup, dopo che l’andata al St. James’s Park si era conclusa sul risultato di parità (2-2). “Un piccolo incidente di percorso, niente più”, pensavano i tifosi dei Magpies. E invece… Il Replay si rivela altrettanto ostico, e fino agli ultimi dieci minuti di gioco la partita resta inchiodata sullo 0-0. Poi, accade qualcosa. passa in vantaggio la squadra favorita, il Newcastle; giochi fatti, abbandoniamo gli spalti e torniamo a casa. Ma no, i tifosi dei Bulls sostengono i ragazzi in cmapo senza rifiatare e, tempo tre minuti, arriva il pareggio. Si va ai supplementari: altra rete dell’Hereford, risultato finale di 2-1, altra impresa straordinaria di un’outsider.
Manchester City-Wigan, 11 maggio 2013, Finale FA Cup.
Ed ecco la ciliegina sulla torta dei più celebri Giant Killing che si sono consumati nella Coppa d’Inghilterra. Questa volta siamo all’atto conclusivo del torneo, di fronte due squadre agli antipodi per qualità tecnica e prospettive; la certezza è: partita già decisa prima del fischio d’inizio. Cosa potrebbe fare la neopromossa Wigan contro i Citizens di Mancini, degli sceicchi di Tevez, Aguero e Company!? Tutt’al più salvare l’onore e rincasare a testa alta, nient’altro. E invece… I Lactics riescono nell’impresa davvero incredibile di vincere il trofeo. Rete di Watson, poco prima che iniziasse l’overtime. Ad oggi la FA Cup conquistata dal Wigan Athletic nel 2012/13 è ancora l’unico trofeo in tutta la storia del club, un trofeo, cosa ancora più incredibile, che si accompagnò alla retrocessione della squadra in Championship e alla qualificazione in Europa League. Storie di “piccole squadre”, storie che in FA Cup trovano spesso terreno fertile per attecchire e far sognare i tifosi.