Il Gran Premio di Austin ha catalizzato l’attenzione sul mondo della Formula 1, in debito probabilmente visto l’inizio di stagione, che nonostante le tante promesse sembrava poter essere all’insegna della lotta e della competizione, e invece sembrava direzionarsi verso un dominio incontrastato della McLaren. E invece il tracciato texano del Circuit of the Americas (o COTA, per i più esperti) ha dimostrato ancora una volta come le premesse sulla carta possono voler dire tutto ma anche nulla. Con una McLaren che, indubbiamente, è ancora la miglior macchina, il protagonista di questo weekend di gara è stato sempre e solo uno: Max Verstappen, che inanella due prestazioni sontuose (sia nella Sprint Race, sia nella Gara) che rilanciano le sue ambizioni verso il suo quinto titolo Mondiale (consecutivo) che fino a qualche settimana fa sembrava impossibile anche solo da pensare.
Dietro l’Olandese volante, in grande sofferenza Lando Norris, secondo in classifica nel Mondiale Piloti, lontano diversi secondi dalla Red Bull anche a causa di una grande e divertentissima lotta con la Ferrari di Charles Leclerc, che è sembrata rinata in questo circuito (anche se, di vittorie, ancora non se ne può parlare). Dopo, Hamilton, mai davvero in lotta con quelli davanti, e incredibilmente solo quinto il leader del Mondiale Piastri, molto molto opaco in questa gara. Insomma, dai 104 punti di tre gare fa, il distacco tra Piastri (primo) e Verstappen (terzo) si è assottigliato a quaranta punti, con ancora cinque gare da disputare. La lotta a due tra le McLaren e l’inaspettato recupero di Verstappen sono manna dal cielo, e il campionato sta tornando ad essere divertente ed entusiasmante.
La tappa texana ha messo in risalto come il titolo non possa più essere considerato scontato. Verstappen ha rilanciato, McLaren tiene la contestazione viva, Ferrari lavora per tornare al vertice. E gli appassionati? Possono stare tranquilli: la stagione promette scintille fino all’ultimo giro. Con cinque gare ancora da disputare, l’errore potrebbe costare caro.