Ancora una volta T1: back-to-back-to-back

Il palcoscenico globale degli esports ha vissuto un nuovo momento di gloria durante il recente campionato Mondiale di League of Legends, conclusosi domenica in Cina. Il torneo ha dipinto un arco davvero emozionante, dalle fasi iniziali (con le varie qualificazioni regionali) fino al culmine della finale, che ha visto scontrarsi due giganti del settore. Per chi ama il mondo competitivo di LoL, questa edizione sarà (e, sicuramente, già lo è) davvero memorabile.

Le squadre si sono presentate al via dopo mesi di battaglie nelle grandi regioni (LCK in Corea, LPL in Cina, LEC in Europa, LCS in Nord America), ognuna con le proprie ambizioni: confermarsi, riscattarsi o sorprendere. Alcune organizzazioni, ovviamente tutta la componente di Corea e Cina, entravano nel torneo con la coccarda da super favorite, fortissime di roster consolidati e trofei alle spalle, altre invece (come purtroppo le squadre europee e americane) partivano come outsider con la speranza di fare la storia.

In finale sono arrivate due squadre a modo loro storiche: i T1, la squadra coreana più titolata, e i connazionali KT Rolster, in quello che era un vero e proprio derby di altissimo livello e grande simbolo per l’ecosistema degli esport asiatici. La partita è stata molto combattuta, ma alla fine sono stati i T1 a trionfare per 3-2, confermando il loro dominio e scrivendo un capitolo importante della propria leggenda: per la prima volta nella storia, infatti, la stessa squadra ha vinto per tre edizioni consecutive il Mondiale di League of Legends, completando quello che viene chiamato un “three-peat“. E, tra l’altro, noi ci teniamo ad evidenziare che i T1 ci sono riusciti con 4/5 della stessa formazione ad aver vinto le scorse due edizioni! Nel Mondiale del 2023 e del 2024, entrambi vinti appunto dai T1, è stato esattamente lo stesso quintetto a vincere. In questa rassegna, invece, solamente un membro della squadra è stato cambiato! Come si diceva? Squadra che vince non si cambia? Il premio MVP della finale, che tutti si aspettavano arrivare a Faker, il giocatore più titolato della storia di LoL, è invece arrivato per Lee “Gumayusi” Min-hyeong, l’ADC dei T1, che ha meritatamente portato a casa il premio dopo aver sfornato alcune prestazioni a dir poco strabilianti, spiccando nei momenti decisivi con azioni di grande impatto. Il pubblico, gli analytics e persino i commentatori lo hanno definito uno degli eventi più intensi e ben giocati di sempre. La finale ha avuto momenti altissimi, con la squadra vincente che ha dovuto recuperare uno svantaggio e ribaltare la situazione, dimostrando compostezza e esperienza.

Per arrivare fino in fondo, le squadre hanno dovuto far fronte a un nuovo formato competitivo, che richiedeva non solo abilità individuale, ma grande coesione di squadra, adattamento alle patch di gioco, strategie ben calibrate e nervi saldi sotto pressione. Il percorso iniziava già dalla fase iniziale, passando per gironi, play-in o qualificazioni dirette, fino alla fase elimina­zione diretta dove ogni match può essere ultima spiaggia. Ciò che emerge con chiarezza è la maturazione dell’intero ecosistema: non basta avere un roster di superstar, serve continuità, capacità di reinventarsi, resilienza e la giusta mentalità. I T1 hanno mostrato tali caratteristiche e ha dominato sia sul piano tecnico che mentale. Gumayusi, oltre a meritare l’MVP, ha incarnato la nuova generazione pronta a prendere il testimone. Con questa vittoria, i T1 rafforzano ancora di più il proprio status e la propria ideologia: la vittoria non è solo un risultato, ma un progetto che dura, si costruisce e si alimenta stagione dopo stagione, come coronamento di tutti gli investimenti che la regione Coreana (ma in generale tutta la regione asiatica) hanno deciso di portare sul mondo deegli esports.

Insomma: questo Mondiale ha confermato che il vertice è più conteso che mai, che i record sono fatti per essere superati, e che il fascino della competizione – tra draft, fight decisivi, comeback e celebrazioni – resta unico. Per chi ama League of Legends, questa finale è stata la fotografia perfetta di un momento in cui tecnica, passione e strategia si fondono per dare spettacolo.

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