Scelte tragiche finite male: un riassunto di decisioni inspiegabili prese in estate

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Acquisti in extremis trasferimenti nonsense: il punto sulle ambiguità del mercato

La Redazione22 Nov 2023

A tutti capita di sbagliare: il mondo è pieno di persone che ogni giorno, sotto la doccia, riflettono su alcune dscelte compiute in passato senza riuscire a individuare motivazioni razionali che le giustifichino. La Serie A è un'ottima sineddoche di un pentimento generalizzato che nasce da decisioni manageriali tutt'oggi incomprensibili. Col campionato che da sabato entrerà davvero nel vivo - nessuna interruzione fino all'ultima settimana di marzo - abbiamo dedicato un pensiero a chi, nel vivo, sembra proprio che non ci entrerà mai. Non prima, almeno, della prossima sessione di mercato.

È stata un'estate piuttosto calda, e le temperature elevate, lo sappiamo, impediscono di ragionare lucidamente. Ma le valutazioni prodotte dalla dirigenza rossonera per selezionare un vice-Giroud vanno ben oltre gli effetti di un'insolazione. Proviamo a ripercorrerle: a metà giugno il Lecce riscatta Lorenzo Colombo, che meno di tre settimane prima aveva siglato il rigore-salvezza per il club salentino. Ma il Milan non ci sta: tre giorni dopo esercita il contro-riscatto per 3 milioni di euro; il ragazzo torna a casa, pronto a seguire le orme del centravanti francese.

E invece no. Colombo non convince appieno l'allenatore, che il 31 agosto lo spedisce in prestito al Monza. Il giorno dopo, Furlani e Moncada si rendono conto che, sotto sotto, qualcuno che ogni tanto faccia rifiatare Giroud servirebbe, e in fretta e furia si assicurano… Luka Jovic. E così, mentre Colombo è ormai un punto di riferimento per l'attacco di Palladino, il serbo ha accumulato la bellezza di 2 tiri (fuori dallo specchio) in poco più di 220 minuti giocati. Nient'altro di (ir)rilevante da segnalare. Se non che a Firenze, infastiditi dallo scippo di Jovic, hanno provato a fare di peggio.

"Uhm, al nostro allenatore serve un centrale rapido che rappresenti un'alternativa a Milenkovic, capace di sostenere una linea difensiva molto alta ed eventualmente ripiegare in fretta sulle imbucate. Chi meglio dello svincolato Yerry Mina?" Probabilmente chiunque, verrebbe da rispondere, dal momento che parliamo di un monolite di 195 centimetri particolarmente soggetto ad acciacchi fisici, la cui caratteristica principale non è sicuramente la velocità. C'è poi un altro parametro zero che avremmo preferito vedere valorizzato, dopo un paio di stagioni altalenanti proprio all'Artemio Franchi.

Ricky Saponara è quel tipo di calciatore per cui è difficile provare antipatia. Elegante, educato palla al piede, capace di sfoderare colpi di genio improvvisi come quello scavetto contro la Roma in Coppa Italia. verona sembrava poter essere la piazza giusta dove, a 31 anni, ritrovare finalmente continuità. Tuttavia, nel 3-4-2-1 di Baroni ha subito la concorrenza giovane e spietata di Folorunsho e Ngonge, partendo una sola volta da titolare; poi si è trovato del tutto escluso dal cambio modulo dello stesso Baroni, passato a due punte per favorire l'inserimento di Bonazzoli.

Anche a Napoli vige il malcontento, e non soltanto per la scelta masochistica di rimpiazzare Spalletti con Rudi Garcia (una sorta di bonus track in questa raccolta): probabilmente, Jesper Lindstrøm si aspettava di collezionare qualcosa di più di 158 minuti giocati - ma quel che di sicuro non si aspettava era di trovar davanti a sé un Politano al momento insostituibile. Discorso simile, ma impreziosito da una vena di tossica ostinazione, riguarda il ritorno di Luca Pellegrini alla Lazio. Non giocava prima, non gioca ora, con Sarri che, a rotazione, gli preferisce i semper fidelis Marušic e Hysaj.

Infine, meritano una menzione d'onore i ragazzi del 2000: Zanoli, Mulattieri, Nicolussi Caviglia… Tutta gente fresca che ha solo sentito il profumo della titolarità e, nonostante i ventitré anni compiuti, sembra destinata ad ammuffire in panchina un'altra stagione. Lo stesso vale per Simone Pafundi, che di anni ne ha invece appena diciassette ma che gode di tutt'altra considerazione in Nazionale. In questa Udinese non troverà mai spazio, è chiaro, ma allora perché non promuoverne il prestito in squadre più "coraggiose" come il Frosinone? Ad maiora, ragazzi.