Se avete risposto correttamente al primo quiz siete ufficialmente tifosi friulani! Ma conoscete davvero tutto sull’ex bomber Vincenzo Iaquinta?
Con 69 gol, 6 assist in 205 presenze, questo calciatore è arrivato all’Udinese in una calda estate del 2000 non ancora 21enne. Qui, il primo ottobre ha esordito in Serie A contro il Brescia, il match della svolta, che ha coinciso con il suo gol numero uno nella categoria. Con i friulani, il 14 settembre 2005 Iaquinta fa il suo debutto in Champions League segnando un’incredibile tripletta da vero rapace del gol al Panathinaikos, reti che regalano la vittoria indiscussa all’Udinese. Sono mesi d’oro coronati nel 2006 dall’autorevole chiamata in maglia azzurra del Ct Marcello Lippi, per il Mondiale di Germania. Successi importanti quelli raggiunti con il club bianconero che l’ex attaccante considera come il suo vero trampolino di lancio verso la Champions League e il Mondiale. Grazie al tecnico di allora, Luciano Spalletti è potuto crescere sia a livello calcistico che sotto il profilo mentale in un clima sereno anche con i compagni del team.
E ora vediamo se avete indovinato anche il secondo quiz dedicato alle curiosità più sfiziose sulle leggende e nuovi talenti bianconeri…
Udinese, dove nascono le stelle: piacere, sono Néstor Sensini
Il difensore argentino approda a Udine nel 1989 dal Club Atlético Newell’s Old Boys, una società calcistica con sede a Rosario. In maglia bianconera gioca per quattro anni collezionando 240 presenze e 8 gol, ed è fra gli interpreti nel 1991-92 della promozione in A. L’argentino si è fatto valere anche in Champions League nella stagione 2005-2006, guidando con orgoglio la squadra friulana. Il 22 gennaio 2006 in occasione di Udinese-Roma che terminerà 2-1, appende definitivamente le sue scarpette al chiodo non prima di aver sferrato il suo ultimo gol e aver battuto il record del più anziano calciatore straniero in Serie A (record che sarà successivamente battuto da Javier Zanetti, il 26 novembre 2012).
Presente e futuro – Cambio di rotta
Dopo l’avventura bianconera in veste di tecnico insieme a Loris Dominissini, l’ex zebretta continua ad allenare in Argentina, dove guida Estudiantes, Newell’s e Colon. Dopo averlo accolto da calciatore, l’Udinese, che si può davvero considerarsi una fabbrica di talenti, ha nuovamente portato fortuna a Néstor aprendo la strada per un futuro glorioso da coach. È di pochi mesi fa infatti, la notizia che l’ex difensore bianconero è diventato il nuovo tecnico dell’Everton in de Viña del Mar, sostituendo il connazionale Javier Torrente. Insomma, dopo una pausa che durava dal 2015 non possiamo che augurare all’ex maglia numero 6, buena suerte!
Voci di corridoio ci dicono che c’è un altro ex calciatore che sogna in grande…
Totò Di Natale – Una vita per l’Udinese e ora un sogno segreto nel cassetto…
“Voglio diventare un grande allenatore e tornare a Udine”…
Comincia così un’intervista di Antonio Di Natale, 385 presenze e 191 reti da attaccante, rilasciata a Tuttosport.com lo scorso dicembre in cui si ribadisce nel corso dell’articolo il suo attaccamento sincero verso la squadra bianconera:
“Sono cresciuto e ho vissuto a Empoli, ma la mia seconda casa è Udine. Ho fatto la storia lì per 12 anni e ogni 1-2 mesi torno. È sempre una gioia”…
“Non sono mai andato via da Udine perchè mi hanno fatto sentire un re. Ho un ottimo rapporto con la famiglia Pozzo, la città e i tifosi mi hanno trattato alla grande. Abbiamo sempre lottato per finire tra i primi quattro posti. È stata una scelta di vita, ma anche una scelta del club”.
Dopo aver scavalcato Valerio Bertotto per numero di presenze con l’Udinese, aver sferrato 11 gol alla Roma, questo giocatore ha chiuso la carriera di calciatore in maglia numero 10 con una media di reti impressionante, raggiungendo i BIG come sesto attaccante più creativo del campionato. Nel 2016, a 39 anni Di Natale ha appeso gli scarpini al chiodo ma come Sensini, è passato dal campo alla panchina. La scorsa stagione ha diretto lo Spezia U-17. Ora, frequenta il corso per allenatori UEFA A che terminerà a marzo. Il sogno nel cassetto? Poter allenare un giorno la sua amata Udinese!
Intanto, tra le zebrette nascenti qualcuno ne approfitta per ascoltare reggaeton prima di scendere in campo…
Juan Musso – Da rocker musicale a sicurezza tra i pali…
Se pensate di conoscere tutto sul portiere argentino Juan Musso, classe ‘94, avrete sicuramente indovinato lo strumento che suonava l’istrionico giocatore insieme agli amici prima di approdare in Italia: la batteria. Con il suo record di cleen sheets in campionato (14 per l’esattezza), l’estremo difensore, che si è meritato il soprannome di “Saracinesca”, è riuscito a garantire uno scudo sicuro nella zona più arretrata dell’Udinese, portando i bianconeri alla salvezza a ritmo di parate acrobatiche con un impegno da vero fuoriclasse. Ma da dove prende tutta questa energia? Ex giocatore di basket fino ai 14 anni, Musso ha sempre avuto un’altra grande passione, la musica. Anche se non può più suonare la batteria con la sua band amatoriale in Argentina, prima degli incontri importanti ama rilassarsi a ritmo di reggaeton e cumbia. E i risultati si vedono! Progetti futuri per questa giovane promessa bianconera? Per ora l’unico punto fermo è l’Udinese. In questa grande famiglia, Musso ha potuto dimostrare subito di poter fare bene circondato da veri fuoriclasse del calibro di Ibra, CR7 e Lukaku e poi c’è la musica, insomma what else?