Pronti; via, nel mese di settembre è ripartita anche l’Europa League, e quando si parla di questa competizione non si può non ricordare il ”Re“ di questo torneo: Mister Unai Emery e le sue prodezze calcistiche. Vediamo di ricordarne qualcuna per rinfrescare la memoria:
- Quattro vittorie di Europa League (un record assoluto), delle quali tre con la stessa squadra – il Siviglia – e in tre edizioni consecutive
- Un campionato francese
- Una Supercoppa di Francia e una Coppa di Francia alla guida del Paris Saint-Germain
- Una semifinale di Champions League con il ”piccolo“ Villareal, dopo aver eliminato Juventus e Bayern Monaco
E questi sono solo alcuni dei grandi successi del tecnico spagnolo…
Mister Europa League
Unai Emery, anche in virtù dei trionfi nelle coppe europee, è indubbiamente tra gli allenatori che nell’ultimo decennio hanno conquistato la ribalta del calco internazionale. Questo, però, non è stato sufficiente a convincere tutti dell’effettiva grandezza del tecnico basco. Ai molti successi, fanno da contro-altare delusioni cocenti, soprattutto alla guida di grandi club.
I detrattori dell’allenatore spagnolo sono soliti evidenziare come Emery non sia in grado di gestire al meglio la forte pressione che invade le grandi squadre da cui ci si aspetta la conquista di uno o più trofei stagionali. vediamo se corrisponde a verità…
Tra Siviglia e PSG: un corteggiamento tra top di gamma
Dal 2013 al 2016, Unai Emery è l’allenatore del Siviglia che, grazie ad un gioco straordinario e al lancio di alcuni giovani talenti, conquisterà per tre volte consecutive l’Europa League. Tutti i più importanti club europei si accorgono di Emery e iniziano a corteggiarlo. Sarà il PSG a strapparlo alla concorrenza. A Parigi, Emery si troverà per la prima volta in carriera a dover gestire uno spogliatoio di ”Top Players“.
Alla guida del PSG, oltre ai successi ”scontati“ della Ligue 1 e di alcune coppe nazionali, ci si aspettava il trionfo europeo. Nel 2017, tra il PSG e la vittoria della Champions League c’era il Barcellona, che affronta i parigini agli ottavi di finale. Il PSG vince la partita di andata per 4-0. Il ritorno sembra una pura formalità, ma il Paris e il suo allenatore vengono invece travolti dal Barcellona che, con tre gol segnati negli ultimi 10 minuti, vincerà 6-1 completando la più incredibile delle rimonte. Emery non viene esonerato, ma rimane a Parigi per una sola altra stagione, in cui riuscirà a vincere la Ligue 1…
L’esperienza in Premier non convince
Indubbiamente, Siviglia e PSG hanno rappresentato molto nella storia dell’allenatore spagnolo, ma c’è stato anche altro. Nel 2018 Emery attraverserà la Manica per accettare l’arduo compito di sostituire, dopo ventidue anni, Arsène Wenger sulla panchina dell’Arsenal. La stagione dei ”Gunners“ è altalenante, e dopo un’ottima prima parte di torneo, i mediocri risultati della seconda impediranno di andare oltre il quarto posto in classifica. Decisamente migliore il percorso in Europa League. Emery si conferma come uno specialista di questa competizione, e riesce a portare l’Arsenal in finale. L’ultimo atto sarà il derby londinese perso per 4-1 contro il Chelsea di Maurizio Sarri.
Nella stagione successiva, Emery sarà esonerato dopo un deludente avvio di campionato, e per alcuni rapporti non proprio idilliaci con alcuni big della squadra, come Ozil.
Al timone del ”Sottomarino Giallo“
A questo punto, Emery sceglie nuovamente un progetto di medio livello, una squadra che non avesse l’obbligo di centrare obiettivi sportivi ambiziosi e senza grandi campioni da gestire dentro e fuori dal campo. Questa utopia corrispondeva perfettamente all’identikit del Villareal, di cui sarà allenatore a partire dalla stagione 2020/21.
Il tecnico basco ritrova immediatamente il giusto habitat, e conclude al settimo posto la prima Liga alla guida degli ”Yellow Submarines“. In quel suo primo anno da allenatore del Villareal, la squadra partecipa anche all’Europa League, e vince senza mai una sconfitta.
Il trionfo europeo viene anche impreziosito dall’eliminazione dell’Arsenal in semifinale: il passaggio del turno consumò la vendetta del club per la semifinale di Champions persa 15 anni prima, ma anche quella del tecnico rispetto al suo recente passato. La finale fu contro i super favoriti del Manchester United, ma Emery e i suoi riuscirono a pareggiare nei tempi regolamentari per 1-1 e trionfare ai calci di rigore.
Considerando la bacheca e le dimensioni del club valenciano, la conquista dell’Europa League alla guida del Villareal può essere considerato il vero capolavoro della carriera di Emery.
Nella scorsa stagione, il tecnico ha compiuto un altro ”miracolo europeo“, portando il Villareal in semifinale di Champions League – persa poi contro il Liverpool- Il percorso degli uomini di Emery ha seminato vittime illustri, come la Juventus agli ottavi e il Bayern Monaco ai quarti. Anche per la stagione in corso, sulla panchina del Villareal siede Unai Emery: compito del tecnico sarà migliorare il settimo posto ottenuto nella scorsa Liga, e confermarsi grande protagonista in campo europeo portando il ”Sottomarino Giallo“ alla vittoria della Conference League.
Il metodo Emery: approccio scientifico e tanto studio
oltre alle celebrate vittorie in campo europeo, il tecnico ha sempre valorizzato al massimo i giovani prodigi a disposizione, soprattutto se stelle nascenti non ancora affermate. Ever Banega, Ivan Rakitic, Jordi Alba, Juan Mata, David Silva e David Villa sono solo alcuni nomi che devono tutto al tecnico spagnolo. Inoltre, Emery – sin dall’inizio della sua carriera da allenatore – si è distinto per aver compiuto delle vere e proprie imprese alla guida di club di basso livello e semi-sconosciuti.
Come non ricordare la sua impresa di portare il Lorca Deportivo nella Segunda Division spagnola, e l’Almerìa prima alla storica promozione in Liga, e poi addirittura all’ottavo posto della massima divisione spagnola. Nonostante qualche difficoltà manifestata alla guida dei top club, la grande professionalità e la preparazione di Unai Emery sono fuori discussione.
I suoi metodi di lavoro, molto conosciuti nell’ambiente, hanno un approccio ”scientifico“ fondato sullo studio maniacale delle squadre avversarie, alla ricerca del ”puro futbol“. Nel tentativo di mettere sotto controllo ogni aspetto del gioco altrui, è noto che Emery, prima di ogni partita, sottoponga alla visione della sua squadra molti filmati degli avversari, per individuare di volta in volta le soluzioni migliori per contrastarli.