Lorenzo Pellegrini, la prossima bandiera della Roma

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Dalla Curva Sud alla fascia da Capitano

La Redazione15 Apr 2022

Tra Roma Sud e Cinecittà Est, snodandosi lungo le arcate dell'Acquedotto Felice, si può intravedere un luogo fuori dal tempo e lontano dal caos della città, pieno di campi in terra con tutta l'umidità e le contraddizioni della campagna romana, tra rovi, erbacce e un perfetto green dove si gioca a golf. Sono i campi della scuola calcio più esclusiva di Roma, dove non basta pagare una retta per giocare, ma campi riservati ai figli dei dipendenti della Banca d'Italia. Si tratta dell'Italcalcio, la squadra dove ha iniziato a tirare calci al pallone l'attuale numero 7 giallorosso, e attuale capitano, Lorenzo Pellegrini.

Le giovanili, il vivaio e la Serie A

Nato e cresciuto a Roma, subito nella tenera età si lega indissolubilmente ai colori della Capitale giallorossa: dopo aver calcato i campi dell'Italcalcio, infatti, gioca per l'Almas Roma, ma il suo talento viene velocemente scoperto, e già a nove anni passa nel vivaio della squadra capitolina. Parteggia per tutta la trafila di giovanili, dagli Under 15 agli Under 17 fino a passare agli U19. Insomma, una bandiera già annunciata, che riesce finalmente a esordire nel massimo campionato italiano, con la maglia dei suoi sogni, il 22 marzo 2015, a soli 18 anni, e solcando i prati di Serie A per uno spezzone del secondo tempo fra Cesena e Roma. Già a fine stagione, però, la Roma decide di cedere il giocatore a titolo definitivo, con diritto di riacquisto fissato a 10 milioni, al Sassuolo, società dove il giocatore può mettersi in mostra, avere la possibilità di sbagliare e soprattutto crescere. Debutta, con la maglia neroverde, solamente nel novembre successivo, nella vittoria in campionato contro il Carpi, ma deve aspettare solamente il 6 dicembre del 2015 per riuscire a siglare la sua prima marcatura in Serie A, in un Sampdoria-Sassuolo che lo ha visto sfidare la squadra guidata da Vincenzo Montella, suo allenatore nei Giovanissimi della Roma. Chiude la sua prima stagione con la maglia del Sassuolo con ben 19 presenze e 3 reti, ma è solo un preambolo del suo talento in procinto di esplodere definitivamente. L'anno successivo esordisce anche nelle coppe europee, giocando, nel settembre 2016, nella sfida di Europa League persa contro il Genk, e nel novembre successivo segna anche la sua prima rete europea, nel pareggio contro il Rapid Vienna. L'annata 2016/17 vede il fantasista romano diventare un cardine della squadra guidata da Eusebio Di Francesco, che acquisisce il posto di titolare e conclude la stagione con un bottino di 8 reti in 34 presenze.

Il ritorno nella Capitale

Nell'estate 2017 viene riacquistato da parte della Roma, che decide di esercitare il diritto di riscatto, e il giocatore decide di firmare un contratto di cinque anni e indossare la maglia numero 7, un numero pesante, indossato da nomi altisonanti come quello di Bruno Conti o Siniša Mihajlovic, ma anche dal suo ormai ex-allenatore con i neroverdi Di Francesco, che proprio quell'anno firmerà il contratto che lo lega alla panchina della Roma. Ormai memore delle capacità del centrocampista, l'allenatore decide di schierarlo, stavolta come subentrante, già nella prima giornata della stagione 2017/18 di Serie A, nella vittoria esterna contro l'Atalanta, e solamente qualche settimana dopo solcherà per la prima volta un campo di Champions League, nella sfida pareggiata contro l'Atlético Madrid, a soli 21 anni. Deve aspettare solamente fino a dicembre per riuscire a esultare per la prima volta a una sua marcatura con la maglia della prima squadra giallorossa, segnando la rete del provvisorio 3-0 contro la SPAL (la partita si chiuderà 3-1). Nonostante la stagione sarà scarna in termini realizzativi - il centrocampista non riesce a emulare il risultato della sua precedente stagione al Sassuolo - riesce a collezionare ben 37 presenze in tutte le competizioni. Dopo aver dimostrato le sue capacità anche in un centrocampo più pesante come quello della società capitolina, l'allenatore decide di affidargli le chiavi del centrocampo, nominandolo il titolare fisso che è ora. Nella stagione successiva, nella partita in cui riesce a timbrare il cartellino delle 50 presenze in giallorosso, sigla anche la sua prima rete in Champions League, segnando contro il CSKA Mosca, e chiude la stagione con 33 presenze, 4 reti e 7 assist. Con prestazioni, numeri e giocate, tutte queste stagioni in crescendo contribuiscono a far decollare il suo valore di mercato: nonostante un pesante infortunio nel settembre della stagione successiva, ritorna a pieno regime regalandosi il titolo di assist-man della squadra, e riuscendo anche a siglare la sua prima doppietta con la maglia della Roma, in una partita di Coppa Italia vinta contro il Parma. Inoltre, nella stessa stagione ottiene la nomina di vice capitano, dopo la partenza del compagno Florenzi. Nonostante il repentino cambio di allenatori, il giocatore romano rimane cardine del centrocampo giallorosso, mettendosi sempre a disposizione dell'allenatore. Sotto la guida di Paulo Fonseca, il giocatore viene impiegato come interno di centrocampo o come uno dei due trequartisti a supporto dell'attaccante, e continua a fornire prestazioni convincenti, gol e assist, siglando i suoi record personali - 47 presenze, ben 11 reti e 9 assist in tutte le competizioni - e, a seguito della decisione del club di privare della fascia di capitano Edin Džeko, viene nominato nuovo Capitano dei giallorossi.

Nella stagione successiva fa il suo debutto nella neaonata UEFA Conference League, aprendo con un gol le marcature nel successo esterno contro il Trabzonspor, diventando il primo calciatore italiano ad essere andato a segno almeno una volta in tutte e tre le principali competizioni UEFA (Champions League, Europa League e Conference League), confermandosi una delle stelle più luminose della Roma, volendosi inscrivere nella storia di una società che ha avuto bandiere dai nomi imponenti, ma a fianco ai quali Lorenzo Pellegrini non sfigura affatto.