Le regioni che non hanno mai giocato in Serie A

Cagliari, Genoa e Venezia sono state le tre “cadute” della scorsa stagione: dopo un anno complicato, le tre squadre non sono riuscite a conquistarsi un posto per la Serie A 2022/23, cedendo così i tre posti disponibili a Lecce, Cremonese e Monza. Un gradito ritorno, quello della Cremonese, e un debutto assoluto, invece, quello del Monza; che, però, influiscono notevolmente sulla geografia della Serie A.

Con la promozione del Monza – arrivata al fotofinish, in rimonta, nei playoff di Serie B contro il Pisa – diventano ben cinque le squadre lombarde in Serie A: le tre “conferme”, ossia Milan, Inter e Atalanta, e le due neopromosse. Quasi un record, per questa stagione, che riporta alla memoria la stagione 1951/52, quando le squadre lombarde erano addirittura sei (Atalanta, Como, Inter, Legnano, Milan e Pro Patria). Insomma, una dominazione da parte della Lombardia, che si conferma in testa alle regioni che hanno presentato squadre in Serie A:

  1. Lombardia – 12 (Atalanta, Brescia, Como, Cremonese, Inter, Lecco, Legnano, Mantova, Milan, Monza, Pro Patria, Varese)
  2. Emilia-Romagna – 9 (Bologna, Carpi, Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Reggiana, Sassuolo, SPAL)
  3. Toscana – 7 (Empoli, Fiorentina, Livorno, Lucchese, Pisa, Pistoiese, Siena)
  4. Piemonte – 6 (Alessandria, Casale, Juventus, Novara, Pro Vercelli, Torino)
  5. Veneto – 6 (Chievo Verona, Hellas Verona, Padova, Treviso, Venezia, Vicenza)
  6. Liguria – 4 (Genoa, Sampdoria, Sampierdanese, Spezia)
  7. Campania – 4 (Avellino, Benevento, Napoli, Salernitana)
  8. Lazio – 3 (Frosinone, Lazio, Roma)
  9. Sicilia – 3 (Catania, Messina, Palermo)
  10. Puglia – 3 (Bari, Foggia, Lecce)
  11. Calabria – 3 (Catanzaro, Crotone, Reggina)
  12. Friuli Venezia-Giulia – 2 (Triestina, Udinese)
  13. Umbria – 2 (Perugia, Ternana)
  14. Marche – 2 (Ancona, Ascoli)
  15. Sardegna – 1 (Cagliari)
  16. Abruzzo – 1 (Pescara)

Un “dominio lombardo” derivato anche, e soprattutto, dalle instabilità economiche di moltissime squadre meridionali: dei circa 150 club falliti negli ultimi vent’anni, oltre un terzo sono squadre del Sud (tra le quali spiccano anche club importanti come il Napoli, il Bari, il Palermo…). L’instabilità economica impedisce il progetto a lungo termine, e di conseguenza non nascono i talenti, e le squadre del meridione, ahinoi, rimangono in crisi.

Nonostante ciò, tralasciando il dominio settentrionale, la varietà delle regioni presenti in Serie A è sempre stata molto ampia. “Nord-Sud-Ovest-Est”, come cantavano gli 883, ma senza minimamente toccare quattro regioni. Basilicata, Molise, Trentino Alto-Adige e Valle d’Aosta, infatti, non hanno ancora mai presentato una loro squadra nella massima serie del calcio italiano, arrivando alla Serie B (o – nel caso del Saint Cristophe, squadra valdostana – solo alla Serie C2) come massimo risultato.

Il campionato a girone unico esiste dalla stagione 1929/30: sono quasi cento anni, ma l’Italia “calcistica” non è ancora del tutto unificata.

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