La Serie A e gli infortuni: un bilancio da 100 milioni

Ormai un incubo di allenatori, squadre, società e anche fantallenatori, gli infortuni sono sempre all’ordine del giorno. E’ difficile riuscire a trovare una settimana di campionato in cui nessun giocatore abbia avuto qualche problema, muscolare o più complesso. Ci sono alcuni calciatori per i quali l’infortunio è ormai un incubo dal quale è sempre difficile uscire, basti guardare alle difficoltà affrontate da Nicolò Zaniolo in Italia (due volte operato al ginocchio) o Marco Reus in Germania, appena reduce da un infortunio – per fortuna meno grave del previsto – al legamento laterale del ginocchio. In situazioni del genere, è difficile per il giocatore avere la forza di uscire da questa spirale di operazioni.
Ma è un trauma (in tutti i sensi) che si ripercuote a tutto tondo: ne pagano le conseguenze il giocatore stesso, costretto a doversi sottoporre a operazioni e subire dolore, l’allenatore, che perde magari uno dei pezzi pregiati della sua rosa, la squadra stessa, che – in assenza magari del suo top player – fatica ad ingranare. Stesso discorso per le società. 

Il gruppo assicurativo inglese Howden ha redatto l’European Football Injury Index, il report degli infortuni avvenuti nelle cinque maggiori leghe continentali nella scorsa stagione. Ma in Italia, quali (e quanti) sono i casi? E quanto influiscono sulle casse delle società?

I numeri

Seppur la Serie A non è il campionato con il maggior numero di infortuni in Europa (primeggia, inarrivabile, la Premier League), il nostro campionato conferma un trend in crescita. Rispetto alla stagione precedente, la scorsa stagione ha visto un aumento del 7% degli infortuni totali. Si passa, infatti, dai 781 infortuni agli 835 di questa stagione, che hanno portato via dalle casse delle società italiane ben 97,82 milioni di euro spesi nel salario dei giocatori, ben 15 milioni in più rispetto alla stagione 2020/21.

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In questo grafico viene valutata la relazione tra il costo di un infortunio e il totale degli infortuni intercorsi per ogni squadra. Forse anche grazie all’infortunio di un uomo chiave come Federico Chiesa, è la Juventus a primeggiare in questo dispendioso e doloroso torneo, con un costo per infortunio di circa 22.6 milioni di euro, più del doppio del Milan, squadra vincitrice dello scorso campionato.

I tipi di infortunio

La scorsa stagione è stata ancora, inevitabilmente, molto condizionata anche dagli effetti del Covid-19, che hanno colpito – e tenuto in isolamento – diversi giocatori. Ma non si tratta solo di malattia. Nonostante una malattia ancora in corsa, è stato invece il più comune infortunio muscolare a ricorrere il maggior numero di volte nella scorsa stagione.

  1. Infortunio muscolare – 150 giocatori colpiti, per un totale di 185 infortuni
  2. Covid – 19 – 115 giocatori colpiti, per un totale di 120 infortuni
  3. Infortunio al tendine del ginocchio – 85 giocatori colpiti, per un totale di 101 infortuni
  4. Infortuni al ginocchio – 60 giocatori colpiti, per un totale di 72 infortuni
  5. Infortuni alla caviglia – 50 giocatori colpiti, per un totale di 51 infortuni
  6. Infortuni ai polpacci – 50 giocatori colpiti, per un totale di 59 infortuni
  7. Infortunio alle cosce/fianchi – 46 giocatori colpiti, per un totale di 47 infortuni
  8. Infortuni all’inguine – 20 giocatori colpiti, per un totale di 21 infortuni
  9. Infortuni alla testa – 14 giocatori colpiti, per un totale di 14 infortuni
  10. Infortuni alla schiena – 13 giocatori colpiti, per un totale di 15 infortuni
  11. Infortuni ai piedi – 12 giocatori colpiti, per un totale di 13 infortuni
  12. Infortunio ai legamenti – 3 giocatori colpiti, per un totale di 3 infortuni

I ruoli più a rischio

Quando si parla di infortuni, nessuno è al sicuro. Ci sono, ovviamente, ruoli più colpiti e quelli meno, ma nessun giocatore è mai esente dal rischio infortuni. 
La categoria più colpita (e forse, era prevedibile) è quella dei centrocampisti. I giocatori più “nel gioco” della partita, quelli che fanno sia la parte offensiva e sia quella difensiva. Sono ben 149 i centrocampisti infortunati (che contano, però ben 318 infortuni totali): salgono i numeri e sale anche il costo. Oltre ai circa 21 giorni di media per riprendersi dall’infortunio, per i centrocampisti, in totale, sono stati spesi ben 40.7 milioni di euro durante le assenze per infortunio, portando il ruolo al primo posto in ogni categoria.

Seguono a ruota i difensori, forse più propensi al contatto con altri giocatori:136 i difensori colpiti, per un totale di 276 infortuni in totale, ma entra in gioco la differenza di salario per i difensori, che invece scendono al terzo posto delle spese per infortunio (25,16 milioni di euro), lasciando la medaglia d’argento al totale speso per gli infortuni degli attaccanti (29.43 milioni di euro). Attaccanti che, però, sono stati colpiti “solamente” in 97, per un totale di 199 infortuni.
Come pronosticabile, sono i portieri i giocatori meno colpiti dagli infortuni. Nella scorsa stagione sono stati 28 i portieri infortunati, per un totale di “soli” 42 infortuni, e un costo totale di 2,53 milioni di euro. 

Il fattore età

Un altro fattore da tenere in considerazione è anche quello dell’età. Tendenzialmente viene considerato più facile infortunarsi quando si ha superato gli “anni d’oro” di un calciatore, ossia quando si va oltre i 32-33 anni e inizia la parabola discendente (si tratta, ovviamente, di una tendenza: non mancano i campioni “anziani”).

Il confronto sulle età mostra alcune tendenze interessanti, soprattutto quando si parla dei giovani. Dalla stagione 2018/19, quando nessun Under-21 aveva subito infortuni in Serie A, si passa ai 37 U21 infortunati dello scorso anno. Un indice interessante, che dimostra come, in realtà, la Serie A sta iniziando a puntare sempre di più sulle nuove leve e i giovani campioni.
Il risultato meno prevedibile, invece, è proprio come siano gli Over-30 i soggetti a meno infortuni. Nel corso della scorsa stagione, infatti, sono stati 220 gli infortuni a giocatori O30, un numero figlio anche di una parabola discendente nel corso delle varie stagioni (dal 2018/19: 335 infortuni, 303, 235 e 220). Insomma, essere più “grande” non è sempre garanzia di infortunio. Ma, quando capita, gli infortuni agli O30 possono essere più gravi, visto che i giorni di assenza sono costati alle società italiane circa 32 milioni. Al secondo posto sono stati gli infortuni ai giovani tra i 21 e i 25 anni. 264 sono stati i traumi riportati (poco al di sopra degli Over 30), che però hanno una gravità minore (20.86 milioni di euro). Insomma, essere un giovane calciatore tra i 26 e i 30 è spaventoso. 314 gli infortuni occorsi la scorsa stagione per questa categoria, che si dimostra la più a rischio (forse i ragazzi più giovani hanno meno paura dei contrasti?): anche nella classifica del costo per infortunio primeggiano, con ben 43.45 milioni di euro spesi per i giorni di assenza.

Spudorati si, ma forse un po’ troppo.

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