I numeri di Simone Inzaghi e dell’Inter: roba da matti

Che l’Inter di Simone Inzaghi fosse una squadra top lo si era già capito la scorsa stagione. Nonostante il terzo posto in Serie A, i nerazzurri avevano messo in bacheca due trofei, Supercoppa e Coppa Italia, e soprattutto avevano centrato la finale di Champions League contro il Manchester City. Sfida persa di misura, ma in cui poteva accadere di tutto per ammissione dello stesso Guardiola: “Una partita così è come un testa o croce“. Malgrado la sconfitta, perciò, la squadra del Biscione ha guadagnato in consapevolezza e ferocia, due ingredienti che hanno trasformato l’Inter 2023/24 in una compagine stellare, nei numeri e nel gioco espresso.

Come procederanno le cose è materia di maghi e veggenti sfera di cristallo muniti, eppure il binomio Simone Inzaghi-Inter è già vincente, per mentalità e per titoli conquistati. Se guardiamo solo al “vil metallo”, da quando l’ex allenatore della Lazio si è trasferito a Milano (2021/22), l’Inter ha messo le mani su tre Supercoppe italiane per tre anni di fila (2021, 2022 e 2023); tra l’altro Inzaghi ne ha vinte cinque in totale segnando un record invidiabile; e su due Coppe Italia consecutive, stagioni 2021/22 e 2022/23. Ripetiamo: non possiamo sapere se l’elenco trofei verrà aggiornato o meno, ma sappiamo che quelli vinti finora sono arrivati con un gioco dominante e via via più convincente per tifosi e addetti ai lavori.

Del resto, in attesa di Roma-Inter del 10 febbraio, cosa si pu&ograe; dire di una squadre che si è portata a casa 10 scontri diretti su 11 con 24 reti all’attivo, 3 al passivo e 0 sconfitte? Roba da matti, sentenzierebbe qualcuno, e non a toto, perché le avversarie messe in riga sono, nell’ordine: Fiorentina, Milan, Roma, Atalanta, Napoli, Lazio, Juventus; alcune già annichilite sia in casa che in trasferta. E la musica non cambia nei confronti con le “piccole” del campionato, quasi tutti vinti; unica macchia il KO interno contro il Sassuolo del 27 settembre ’23 (la perfezione non è di questo mondo!). Insomma, numeri da vera schiacciasassi, da corazzata che sembra avere i muscoli e la testa per fare la voce grossa anche in Europa, ancora una volta. Chi vivrà, vedrà!

Ulteriori confere di un’Inter apparentemente inossidabile vengono dai paragoni con il proprio passato. Arrivati a questo punto della Serie A 2023/24 (vittoria sulla Juventus del 4 febbraio inclusa), una sola Inter ha avuto più punti in classifica rispetto a quella di Inzaghi: l’undici di Mancini del 2006/07, 60 contro i 57 attuali; ma questi ultimi sono stati conquistati con una partita in meno; stiamo là eh! E quando gira la squadra girano a meraviglia anche i singoli calciatori: Lautaro Martinez avviato alla conquista del titolo di capocannoniere, Calhanoglu tra i migliori nel suo ruolo e ad alto rendimento in zona gol, Thuram subito uomo che fa reparto e che segna gol pesanti. Non solo l’attacco. Il reparto difensivo, infatti, non è da meno, considerati i pochissimi gol subiti (anche nei big match, come visto), una differenza reti assura (si è toccato il +41) e un numero di clean sheet (14 finora) che a fine campionato sarà certamente più alto; a proposito, chi avrebbe scommesso su Sommer dopo le esaltanti prestazioni in nerazzurro dell’ex Onana?

Chiudiamo con un altro numero significativo, per Simone Inzaghi e per l’Inter. La percentuale di successi nerazzurri raggiunta dal tecnico in Serie A è al 74% e passa, soglia mai raggiunta in tutta la sua carriera di allenatore fino alla stagione in corso; buon viatico verso l’obiettivo principale della seconda stella sulla maglia della Beneamata.

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