Gli E-sports in Italia: cosa sono e come partecipare

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I videogames non sono più solo un hobby ma una nuova professione!

La Redazione30 Apr 2021

Chi da bambino non ha mai giocato ai videogiochi? Partendo dal primo GameBoy fino ad oggi dove abbiamo a disposizione centinaia di dispositivi anche mobile in grado di farci giocare al nostro videogioco preferito interagendo con altri utenti connessi. Se il mondo dei videogames ti ha sempre affascinato, sarai felice di sapere che queste competizioni oggi sono state portate ad un livello successivo, ancora più coinvolgente con gli E-sports.

Cosa sono gli E-sports e come funzionano in Italia? 

Gli E-sports sono ciò che abbiamo sempre fatto, ovvero competere con altri giocatori, ma questa volta anche a livello mondiale con propri tornei e dei ricchi montepremi in palio per i migliori videogiocatori. Questo movimento di video players è partito dal continente americano, con uno dei tornei più popolari dedicato al mitico Fortnite, vinto da Bogah, che si è portato a casa quasi 1 milione di dollari. Tornando ancora più indietro, il primo torneo che può essere considerato E-sports si è svolto nel lontano 1972, all’Università di Stanford in California, dove gli studenti si sono sfidati a Spacewar, uno dei giochi più cool dell’epoca. Nonostante il premio non fosse così prestigioso come i milioni che si possono vincere oggi, era un'occasione ghiotta per gli studenti che ricevevano un abbonamento gratis per un anno alla celebre rivista Rolling Stones. 

Twich, la piattaforma che ha reso famosi gli E-sports 

Questi tornei hanno avuto il boom anche grazie alla piattaforma Twitch, che ha permesso a chiunque di seguire ogni fase dei tornei su qualsiasi gioco anche in modalità Live comodamente da casa. Come qualsiasi sport, anche questi tornei sono seguiti da grandi multinazionali e marchi importanti, che sponsorizzano le squadre o i singoli pro-player, coloro cioè, che hanno trasformato la propria passione in una vera e propria professione. Una tra le collaborazioni più celebri in Italia è quella di Giorgio Calandrelli (aka Pow3r) con Adidas, da cui è nato un modello di scarpe a edizione limitata. Ma non solo brand di moda hanno adocchiato questi nuovi Influencers, anche le case automobilistiche si sono avvicinate a questo mondo: Paolocannone (pro-player di League of Legends) per esempio, è sponsorizzato nei tornei e nelle live su Twitch dalla Mercedes. Per ogni evento sono messi a disposizione anche dei commentatori e degli arbitri specializzati in questi tornei e nel regolamento di queste competizioni. Inoltre, sono stati anche organizzati dei veri e propri Award: celebre in Italia l’Italian Esports Award (IEA), che premia il miglior giocatore, il miglior content creator, la squadra migliore, il miglior commentatore e il gioco dell’anno. 

E in Italia? 

In Italia il movimento degli E-sports è iniziato a diffondersi dal 2014 quando è nato il GEC, associazione creata per promuovere i tornei elettronici anche nel nostro Paese. Si può capire quanto gli esports abbiano inciso sulle discipline sportive, in particolare sul calcio. Oggi, molte società calcistiche come Juventus, Inter, Milan, Roma, Napoli e quasi tutte quelle di Serie A, hanno una propria squadra di pro-player. In realtà, qualsiasi videogioco, se diventa abbastanza famoso e seguito, può esser soggetto ad un torneo competitivo e oltre a Fortnite, che ha fatto il boom negli anni 2017-18 e ora sta subendo un lento declino, molti di voi forse già conoscono i seguitissimi E-sports di Fifa, Cod, Rocket League ma ogni giorno esce qualcosa di nuovo. Stay tuned!