Europei: 10 curiosità e aneddoti sulla rassegna continentale

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Fondatore, mascotte, lanci di moneta... Ecco i fatti più curiosi

La Redazione30 Aug 2023

Non solo record e statistiche! La storia degli Europei di calcio è fatta anche di curiosità e aneddoti, a volte davvero holliwoodiani, che rendono la rassegna continentale un evento sportivo indimenticabile. Nelle prossime righe, dunque, ci divertiremo a snocciolare un po' di storielle appetitose che accompagnano l'Europeo a partire dal 1960, anno della sua dondazione. E allora, partiamo subito senza giri di parole: ecco a voi i 10 fatti più curiosi della massima competizione calcistica per squadre nazionali maschili europee.

Il fondatore

L'idea di far competere le nazionali maschili a livello europeo è di un ex arbitro poi divenuto segretario della UEFA, il francese Henri Delaunay. L'uomo non farà in tempo a godersi l'esordio della "sua" manifestazione (morirà prima del 1960), ma il trofeo che i capitani delle nazionali vincenti alzano al cielo è dedicato proprio a lui: Coppa Henri Delaunay.

Le mascotte

Ci avete mai fatto caso? Gli Europei di calcio che si sono svolti dal 1980 in poi hanno tutti una mascotte con i colori della nazione ospitante: Pinocchio per l'Italia, il leone-diavolo Beneluck per il Belgio e i Paesi Bassi, i due gemelli punk Slavko e Slavek per la Polonia e l'Ucraina… La mascotte del torneo ha sempre un'aria e un aspetto buffi, questo perché vuole avvicinare i bambini allo sport e al calcio approfittando della risonanza dell'evento.

Euro 2020 o Euro 2021?

Programmati nel 2020, gli Europei slittarono al 2021 per l'emergenza Covid. La denominazione è rimasta la stessa, Euro 2020, ma l'Italia ha vinto il secondo titolo europeo della sua storia, l11/07/21, a Wembley, contro l'Inghilterra.

Il lancio della moneta magica

Due delle curiosità più incredibili nella storia degli Europei di calcio riguardano l'Italia. Nel 1968 gli Azzurri vinsero la semifinale contro la temibile Unione Sovietica grazie al lancio di una monetina. Si, proprio così. Dopo i tempi regolamentari e i supplementari a reti inviolate si andò al sorteggio. Il luogo del lancio fu lo spogliatoio dell'arbitro, alla presenza dei capitani. Il primo lancio fu nullo, perché la monetina si incastrò, mentre il secondo fu buono per i nostri: italiani in Finale.

Finale con replay

La magia continua in Finale, una finale unica perché giocata due volte. La prima terminò 1-1, di nuovo dopo i tempi regolamentari e supplementari. Secondo il regolamento, però, l'Europeo non poteva decidersi con il lancio della monetina né dagli undici metri. Il Replay contro la Jugoslavia si giocò due giorni dopo la prima partita. L'allora CT Valcareggi cambiò 5 giocatori su 11 per inserire forze fresche: scelta vincente, come l'Italia, che batté gli avversari 2-0 e si laureò campione d'Europa per la prima volta nella sua storia.

Deja-vu

Che la Grecia vinca un Europeo è già una sorpresa, che lo vinca battendo il Portogallo di CR7 a casa sua, nella partita inaugurale e in Finale, è davvero troppo!

Il finale che non ti aspetti

Il Portogallo si rifarà nel 2016 battendo la Franica padrona di casa. Fin qui nulla di strano, o quasi. La stranezza è nel marcatore del match, Eder, e nell'uscita di scena di Cristiano Ronaldo, per infortunio, al 25esimo del primo tempo.

Il cucchiaio d'oro

"Mo je faccio er cucchiaio": chi non ricorda lo scavetto di Totti a Euro 2000, in semifinale contro l'Olanda? Pazzesco, e per gli avversari letale! Ma Panenka, l'inventore di questo gesto tecnico beffardo, fece meglio un bel po' di anni prima. Nella finale di Euro 1976, in Cecoslovacchia-Germania Ovest, Antonin Panenka si esibisce nel colpo del cucchiaio sul rigore decisivo e regala il titolo ai suoi.

Un caso più unico che raro

Euro 1992 in Svezia, la Danimarca non si qualifica, anzi no… La Danimarca viene ripescata frazie all'esclusione della Jugoslavia e vince. Vince l'Europeo superando la favoritissima Germania in finale: 2-0 e l'impossibile diventa realtà.

Spettacolo in finale agli Europei di calcio

Vabbè, un numero ce lo vogliamo concedere. La storia degli Europei ci regala uno "0" che in realtà è sinonimo di spettacolo: zero finali con nessuna compagine a segno; in breve, considerati anche i supplementari, in finale si è sempre segnato almeno un gol.