Catania Football Club: cose da sapere e curiosità

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Bruno Pizzul, Agatino e le sorprese del Cibali

La Redazione07 Nov 2024

Al 23° possto nella classifica perpetua della Serie A, davanti a squadre come Lecce, Sassuolo, Como e Venezia, il Catania è una di quelle ocmpagini che entrano di diritto nell'Olimpo del calcio italiano. Al momento gli Etnei militano in Serie C, ma il sogno di risalire la china, come già avvenuto in passato, è vivo e palpita nel cuore dei tifosi siciliani che spingono i propri beniamini con trasporto incondizionato. Fino ad oggi sono diciassette le partecipazioni nella massima divisione italiana, con un ottavo posto (anzi 4) come miglior piazzamento e una semifinale di Coppa Italia nella stagione 2007/08. Ecco alcune cose da sapere e succulente curiosità sulla storia del Catania, un club colorato e vivace fondato nel 1946.

Cielo e fuoco sulla maglia

Lo statuto fondativo del Catania prescriveva i colori della squadra con queste parole: "Il rosso fuoco dell'Etna e l'azzurro del cielo". Negli anni la casacca è andata incontro a evoluzioni e aggiustamenti (strisce verticali più o meno larghe, tinta unita, banda orizzontale sul petto…), ma il rosso e l'azzurro sono sempre rimasti i colori rappresentativi del club.

Agatino

Forse è una delle icone più note agli appassionati di calcio italiano: l'elefante, simbolo della città di Catania e mascotte della squadra. Dalla stagione 2022/23, dopo il rifacimento dello stemma ufficiale, l'elefante diventa protagonista assoluto, ritratto com'è di profilo e con uno sguardo che promette battaglia. Quello che non tutti sanno è che il nome dell'elefante porta-fortuna è "Agatino", scelto direttamente dai tifosi in segno di rispetto verso Sant'Agata, patrona della città di Catania.

Bruno Pizzul e il Catania

Molti si staranno chiedendo cosa c'entri Pizzul con il Catania. Lo scopriamo subito. Prima di trasformarsi nella voce più celebre della nazionale di calcio italiana, e non solo, Bruno Pizzul aveva una carriera da calciatore (centromediano) ben avviata. Ha militato nell'Ischia, nell'Udinese, e nel 1958 fu ingaggiato proprio dagli Etnei. Purroppo le cose per l'amato telecronista sportivo non andarono benissimo, a causa di un brutto infortunio al ginocchio che lo strappò anzitempo al calcio giocato.

La fedeltà dei tifosi Etnei

Di solito le squadre del Sud hanno dalla loro tifoserie calorose, quell'uomo in più che molte compagini non possono vantare. Il Catania fa parte dei club fortunati, grazie ad un tifo organizzato composto da tanti gruppi dai nomi variopinti, talvolta estremi, ma sempre pronti a far sentire la propria voce nei momenti di difficoltà. Un solo dato per rendere l'idea: nella stagione 2022/23 la tifoserie etnea stabilisce il record di abbonamenti in Serie D (oltre 11.000), piazzandosi davanti a un bel po' di tifoserie compagini della massima categoria italiana. Incredibile ma vero.

Clamoroso al Cibali!

Il Cibali, dal nome dell'omonimo quartiere catanese, è la casa degli Etnei, lo stadio di tante battaglie memorabili. Tra queste la sfida vinta 2-0 contro l'Inter il 4 giugno del 1961, in occasione dell'ultimo turno di campionato. In quegli ultimi 90 minuti di competizione, l'undici di Herrera era ancora in gioco per la conquista dello scudetto. Da qui la frase attribuita al radiocronista italiano Sandro Ciotti, "Clamoroso al Cibali!", ormai entrata nel gergo calcistico italiano per segnalare un risultato a sorpresa.