I 5 più recenti “doppi bomber” del Derby di Milano

Calciatori Ignoranti

Quello decisivo, l’epilogo stagionale che sancirà chi delle due approderà alla finale del torneo

Calciatori Ignoranti19 Apr 2022

Milan contro Inter: atto IV.

Rullo di tamburi, si alzi il sipario: è l’epilogo, il momento cruciale che sancirà definitivamente quale tra le due rivali andrà a giocarsi la finalissima di Coppa Italia.
Dopo i due accesissimi confronti in campionato, nel quale è stato Giroud in 3 minuti a far pendere la bilancia a favore del Milan, il match di andata del torneo non ha suscitato particolari sussulti, se non qualche sporadica occasione da gol, rimandando l’esito al ben più importante incontro di ritorno.
Inutile raccontare quanto la stracittadina meneghina rivesta un ruolo fondamentale negli equilibri della città, con la lotta Scudetto entrata nella sua fase più calda ed un derby proprio nel mezzo che potrebbe sicuramente influenzare positivamente e negativamente gli umori e le sensazioni dell’una o dell’altra squadra.
Simone Inzaghi e Stefano Pioli sanno benissimo di avere tra le mani una spada da infilzare nel costato dell’avversaria: la tensione è alta e nessuno vorrà sbagliare.
Palla al centro e spazio alla vena artistica e realizzativa dei due attacchi, ben consapevoli di frapporsi contro difese inossidabili tra le migliori d’Italia.
Da una parte Olivier Giroud, deciso a bissare la sublime doppietta che ha steso il Biscione a febbraio, dall’altra Dzeko a caccia della prima mattonella nella stracittadina.
E, a proposito di centravanti e di gol da mettere a segno, vi abbiamo qui raccolto i cinque più recenti doppi ex ad aver timbrato un derby della Madonnina con entrambe le maglie.

Roberto Baggio (2 gol con il Milan, 1 con l’Inter)

Prima di iniziare a decantare memorie e ricordi che probabilmente avevate rimosso, facciamo una doverosa premessa.
I doppi goleador nella storia di Milan-Inter sono in totale 8: non troverete narrate, per ragioni cronologiche di un calcio troppo lontano dal nostro, le gesta di Giuseppe Meazza, storico nome a cui è intitolato il teatro del confronto (12 gol con l’Inter, migliore in assoluto, ed uno con il Milan a cavallo tra il 1928 ed il 1941), Enrico Candiani (7 sigilli con i nerazzurri e 3 con i rossoneri tra il 1939 ed il 1950) ed Aldo Cevenini (2 con l’Inter e 4 con il Milan tra il 1913 ed il 1916).
Detto questo, iniziamo la nostra carrellata con il Divin Codino, le cui gesta a Milano sono sicuramente state inferiori alle gigantesche attese della vigilia.
Roberto Baggio arriva al Milan nel 1995, vince subito lo Scudetto ma non è fortunato nei derby, 1-1 e sconfitta 0-1.
Si rifarà l’anno seguente, ultimo alla corte del Diavolo, aprendo le danze all’andata con un tocco sotto ad anticipare Pagliuca (poi pareggiato da Djorkaeff) e al ritorno, quando siglerà il gol della bandiera (sconfitta 3-1) a due minuti dal termine.
L’arrivo (o meglio il ritorno) di Sacchi prima e Capello poi lo allontaneranno dalla causa milanista.
Nel 1998, dopo la parentesi Bologna, andrà invece all’Inter, due anni in nerazzurro conditi dal terzo gol in un derby in occasione del match di Coppa Italia del 2000, pareggiato 1-1.

Maurizio Ganz (1 gol con l’Inter, 1 con il Milan)

Uno tra gli attaccanti italiani più prolifici degli anni Novanta con quasi 200 gol all’attivo di certo non poteva sottrarsi dal timbrare il cartellino con una maglia e l’altra nei derby di Milano.
Come dicevano da quelle parti, Maurizio Ganz era una certezza in zona gol, segnava proprio “semper lü”.
All’Inter trascorre due stagioni e mezzo prima di passare proprio nell’altra sponda del Naviglio, segnare un fondamentale gol alla Sampdoria e vincere lo Scudetto col Diavolo.
26 reti totali in Serie A in maglia nerazzurra di cui una proprio in occasione di una stracittadina del 13 Aprile 1997.
Al Milan ci arriverà nel gennaio 1998, e tempo qualche giorno di ambientamento metterà subito a referto il più classico dei gol dell’ex in occasione del Derby di Coppa Italia valido per i quarti di finale, vinto poi dal Milan con un sonoro 5-0.
Proprio lui, accolto da striscioni e cori poco gentili da parte dei suoi ex tifosi, autore del momentaneo 2-0 firmato con un bel mancino rasoterra.

Ronaldo Nazario (4 gol con l’Inter, 1 con il Milan)

Sul Fenomeno si sono spese tantissime parole, elogi.
Quella di Ronaldo in versione nerazzurra è stato forse la manifestazione più vicina al concetto di perfezione applicata al calcio, una macchina di talento apparentemente infermabile, un po’ come il semidio Achille fermato soltanto da quelle maledette lesioni ai tendini.
Il brasiliano segna in tutti i primi tre derby giocati in Serie A.
Il secondo, in particolare, il 22 marzo 1998, è un capolavoro di pallonetto a scavalcare Sebastiano Rossi, uno non proprio basso di statura.
In totale saranno 4 i gol totali, ai quali se ne aggiungerà uno in maglia rossonera qualche anno dopo.
È il 2007, Ronaldo è il grande acquisto del mercato di gennaio di un Milan lanciato in Europa ma tentennante in campionato.
Il 9 ha lasciato spazio al 99, ma nel derby di marzo, dinanzi ad un Inter in volata verso lo Scudetto che lo fischiava apertamente, è proprio lui con un’accelerazione vecchio stile e potente rasoterra ad aprire le marcature, anche se la partita verrà poi successivamente ribaltata da Cruz e Ibrahimovic.

Clarence Seedorf (1 gol con l’Inter, 2 con il Milan)

Il Professore del centrocampo diventato grandissimo nel Milan di Ancelotti, forse stato uno dei più grandi sgarbi fatti dai rossoneri all’Inter.
Ma, nonostante la storia l’abbia glorificato soprattutto grazie all’epopea milanista, Clarence Seedorf è stato capace anche di far male a quella che poi sarebbe stata la sua casa per 10 anni.
Derby di Coppa Italia, 12 gennaio 2000: punteggio fisso sul 2-2, minuto numero 69 e calcio di punizione dal limite per l’Inter.
Batte Seedorf, interno ad incrociare: gol e vittoria.
Ma, da buon magnanimo, l’olandese a maglie invertite ha regalato lo stesso esito anche al Diavolo, in una stracittadina tiratissima del febbraio 2004.
L’Inter va avanti 2-0 all’intervallo, il Milan rimonta 2-2 sotto la nebbia, la quale magicamente sparisce incalzata e spazzata via dal siluro di Clarence, che da quasi 30 metri spedisce con potenza la palla in gol, decretando il risultato finale.
A nulla, stranamente, valse invece la sua terza marcatura in occasione di un pazzo Milan-Inter 3-4 dell’ottobre 2006.

Zlatan Ibrahimovic (2 gol con l’Inter, 8 con il Milan)

La storia sotto le luci della Madonnina inizia per Ibra nel 2006, quando nel pieno de periodo Calciopoli lo svedese sceglie l’Inter per continuare a dominare in Italia.
Detto fatto, perché coi nerazzurri in 3 anni arriveranno 3 Scudetti e, nel contempo, due gol nei primi due derby disputati.
Al Milan fa lo stesso, segnando dal dischetto all’esordio dall’”altra parte” è proprio sotto la curva Nord nerazzurra.
Poi ne arriveranno altri 7, di cui 4 consecutivi (1 in Coppa Italia) nella sua seconda personalissima avventura a Milanello, per un totale nei derby meneghini di 10, quinto tra i bomber all-time.
Mancherà, Zlatan, a quest’ultimo atto tra le due squadre, e ad oggi non v’é certezza sulla decisione di proseguire un altro anno o lasciare definitivamente il calcio.
Nella sua testa, e su questo ne siamo sicuramente più certi, la parola “fine” è ancora lontana dall’essere scritta.