I Presidenti di Serie A più Estroversi di Sempre

Calciatori Ignoranti

Tifosi oppure imprenditori di successo

Calciatori Ignoranti13 Apr 2022

Principali artefici di sogni e speranze di pubblico e tifoseria.
Coloro ai quali spetta l’ultima parola su tutto, mettono mani al portafoglio e scelgono di quale giocatore avvalersi per raggiungere gli obiettivi di club.
Tifosi o imprenditori, investitori o amanti della squadra di cui si fanno promotori in prima linea.  
Il pallone ruota attorno ai loro conti, sensazioni, emozioni.
Rigidi oppure esuberanti, estroversi, talvolta ingombranti se mossi da passione smisurata per la quale spesso vanno oltre i canoni consentiti.
Alcuni passano alla storia per la mole di titoli conquistati, altri per sceneggiate attoriali o dichiarazioni sopra le righe.
In un perfetto mix tra intrattenimento mediatico e successi sul campo, abbiano qui raccolto 5 Presidenti indimenticabili nella storia del nostro meraviglioso campionato. 

Yonghong Li

L’era Berlusconi, la più vincente della storia rossonera, si chiude con applausi scroscianti ma un quinquennio piuttosto deludente.
Il Cavaliere non riesce più a stare dietro come prima ai risultati di squadra e dopo 31 anni decide di abdicare.
Promette però di lasciare il Milan in buone mani, motivo per il quale si affida a .. Yonghong Li.
L’oscuro e a tratti sconosciuto finanziere cinese si accaparra il club con un investimento di poco superiore ai 700 milioni di euro e sparisce dalla circolazione.
La Rossoneri Lux, società fondata per l’occasione, diviene rapidamente oggetto di indagini dalla Procura di Milano, non si capisce bene da dove siano arrivati i versamenti e l’intera operazione risulta essere un totale mistero.
Il mandato alla presidenza durerà per inciso solo 450 giorni prima di essere rilevato “per giusta causa” dal Fondo Elliott.
E, come se non bastasse, i risultati in campo sono disastrosi.
Il Diavolo vive anni davvero bui, lontano anni luce dai fasti dell’epoca berlusconiana.
I conti sono in rosso, avvalorati dalla clamorosa campagna acquisti da oltre 200 milioni dell’estate del 2017, un “passiamo alle cose formali” che si rivelerà un fiasco totale, lasciando strascichi ovunque e mostrandosi come un buco nell’acqua oltre ogni misura.
La fallimentare gestione di Fassone e Mirabelli, le pessime prestazioni in campo porteranno la cordata a correre ai ripari e trovare presto un nuovo acquirente.
Un capitolo nero nella storia del Milan con un Presidente del quale tutt’oggi si conosce ancora veramente poco. 

Erik Thohir

Alla prima intervista da proprietario dell’Inter ammise di avere come idolo nerazzurro Nicola Ventola, lasciando tutti di stucco, tra cui anche lo stesso giocatore.
Onorato ed inorgoglito da tale manifestazione di stima, l’ex centravanti nerazzurro ammetterà qualche tempo dopo che il suo “rivale” nel cuore del Presidente era Totò Fresi, 90 presenze complessive con l’Inter a cavallo tra gli anni 90 e 2000.
Bizzarro, alquanto bizzarro come esordio.
Qualche anno dopo Thorir ricordò a tutti di essere da sempre tifoso nerazzurro grazie ai tre olandesi, dimenticandosi però che il trio dei Tulipani giocava in realtà nel Milan.
Una ennesima gaffe da far impazzire i tifosi dell’Inter, i quali difficilmente gli perdonavano le uscite, rimarcando spesso quanto il Presidente indonesiano fosse in realtà un menagramo, visto che spesso la sua presenza allo stadio durante le partite coincideva con un risultato negativo della squadra.
Cedette a Suning dopo anni di magra, ottenendo anche una discreta plusvalenza.
Anni difficili quelli con Thohir al timone, anni in cui a San Siro i derby si giocavano a mezzogiorno per rispetto delle presidenze orientali e del fuso orario.
Stagioni complicate riposte rapidamente in un cassetto per non essere tirate più fuori. 

Massimo Ferrero

Liti, parolacce in mondovisione, show: se l’esuberanza avesse un nome e cognome, sarebbe senza dubbio Massimo Ferrero.
Un front-man eccezionale che davanti alle telecamere non si è mai risparmiato, oltrepassando a più riprese limiti e paletti definiti dalla società moderna.
Il mondo dei meme online e dei social ha ormai da tempo un campionario dedicatogli, frasi ingiuriose o siparietti divertenti, scatti e immagini che lo ritraggono in atteggiamenti particolari durante le partite, come mani giunte in preghiera o smorfie facciali, una lunga lista di mille differenti e personalissime azioni.
Nei sette anni al timone della Sampdoria, è andato contro tutto e contro tutti
Dimessosi nel dicembre 2021 a seguito di un arresto, siamo sicuri che di lui sentiremo parlare ancora per tanto. 

Rocco Commisso

Divenuto Presidente della Fiorentina nel giugno 2019, Rocco Commisso ha fin da subito apportato al calcio italiano il proprio fascino e savoir-faire tipicamente italoamericano.
L’imprenditore di Mediacom, una delle principali aziende di telecomunicazioni via cavo degli States, si è dimostrato un abile comunicatore. 
Critica aspramente la burocrazia italiana, utilizza parole poco raccomandabili per definire lo stadio Franchi, si erge a salvatore della patria Viola, attacca di buon grado la Juventus ed il sistema del nostro campionato.
Uno slang puro come essenza di ogni dichiarazione a fare da contraltare alla mole di investimenti ed imprese sul campo, con una Fiorentina che, specialmente in questa stagione, nonostante la cessione di Vlahovic sta volando sempre più in zona Europa. 

Silvio Berlusconi

Confondere il calciatore Petagna (ex Milan Primavera) con il magistrato Pignatone, predicare disciplina (niente tatuaggi o barba) per i propri calciatori, dare dei “comunisti” ai presunti arbitri rei di aver commesso torti al suo Milan.
Discorsi motivazionali negli spogliatoi (come il celeberrimo quanto abbastanza agghiacciante video del grido “Attaccare!” mentre Inzaghi era tecnico dei rossoneri), avanches alle mogli dei propri assistiti (Muntari, ricordi?”) ed egocentrici atterraggi in elicottero sul prato di Milanello quando c’era da prendere decisioni importanti.
Silvio Berlusconi è stato (ed è tuttora al Monza) un Presidente molto presente ed impattante sulle scelte decisionali del mister di turno: un po’ come quando nel 2014 disse che l’unico allenatore che avrebbe potuto cambiare la rotta del Milan sarebbe stato proprio lui. 
31 anni da proprietario del Milan con il ragguardevole risultato di 29 trofei conquistati di cui 26 da Presidente.
Un palmares incredibilmente ricco che ne fanno uno dei più vincenti tra tutti i Presidenti ad ogni latitudine.
Tifoso, amante del bel “giuoco” e dello schieramento con le due punte, un personaggio leggendario che nel mondo del calcio ha saputo imprimere fortemente la sua firma nell’album dei record e della storia.

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