Come arriva l’Italia ai Playoff

Calciatori Ignoranti

Ricordiamocelo: siamo l’Italia

Calciatori Ignoranti24 Mar 2022

Ci siamo. 
Per mesi abbiamo atteso questa data, cerchiandola con il rosso sul calendario. 
Inizia un nuovo percorso, stimolante ma colmo di insidie. 
2 sfide a separarci dal nostro obiettivo: quel Mondiale tanto agognato dal quale manchiamo da 8 lunghi anni. 
Riportare indietro le lancette dell’orologio, ricollegare la mente a quella leggendaria cavalcata che a luglio ci ha portati sul tetto d’Europa.
Ritrovare quelle luccicanti geometrie che per 37 partite non ci hanno fatto perdere mai. 
Pressing offensivo, testa alta, ricerca della verticalizzazione. 
Senza paura o timore anche contro avversari più forti di noi. 
A capo, Roberto Mancini e Gianluca Vialli a direzionare il timone. 
Ora gambe, testa e cuore devono essere nuovamente ricalibrati verso l’unico obiettivo comune: Qatar 2022. 
In attesa dell’esordio nella semifinale Playoff, abbiamo preparato un po’ di informazioni utili per arrivare pronti, non solo con bandierone e bibita, alla partita del Renzo Barbera di Palermo. 
Avversario: la Macedonia del Nord.  

I precedenti ai Playoff

Nonostante la formula sia recentemente cambiata ed i ricordi italiani risalgano, per la maggiore, a quell’apocalittico 13 novembre 2017, i precedenti agli spareggi non ci dicono solo ed unicamente “male”. 
Detto di Italia-Svezia 2017 sopra il quale si sono scritte e riscritte parole che tutt’oggi risuonano come un campanello d’allarme nella nostra mente, sappiamo di avere ancora delle scorie di quel nefasto doppio confronto. 
Donnarumma, Bonucci, Chiellini, Donnarumma, Florenzi, Jorginho, Immobile, Belotti, Insigne: 8 su 33 convocati da Roberto Mancini erano presenti a San Siro quella sera che probabilmente segnò in maniera indelebile il calcio italiano tutto. 
Ma la nostra Nazionale, nella propria longeva e vincente storia, ha già avuto a che fare con i playoff per andare ai Mondiali. 
È il 1997: nel girone di qualificazione a Francia ‘98 l’Italia è arrivata seconda dietro l’Inghilterra. 
Ad attenderla, il freddo di Mosca, la Russia ed uno spareggio tutt’altro che scontato. 
La gara di andata vede l’esordio in azzurro di Gigi Buffon, subentrato all’infortunato Pagliuca, ed il risultato di 1-1: gol di Vieri e autorete di Cannavaro. 
Al San Paolo di Napoli basta un gol di Casiraghi: al Mondiale ci andiamo noi.  

Gli azzurri: chi sale

Momento e stagione d’oro per Domenico Berardi: 14 gol e 10 assist per il sostituto naturale di Federico Chiesa in Nazionale. 
Due reti nell’ultima partita giocata dal Sassuolo contro lo Spezia e grandi speranze tricolori affidate al suo scarpino sinistro. 
La prestazione nel derby della Capitale ha mostrato a tutti la grande condizione mentale e fisica di Lorenzo Pellegrini, quest’ultimo che si candida prepotentemente per una maglia da titolare. 
Il biglietto da visita? La meravigliosa punizione segnata a Strakosha. 
In mezzo al campo gli ingranaggi azzurri si muovono secondo il ritmo imposto da Jorginho, apparso in spolvero nelle recenti prestazioni del Chelsea. 
Da valutare l’aspetto mentale del centrocampista Blues, sul quale gravita inevitabilmente il doppio errore dal dischetto con l’Italia che ci ha, di fatto, tagliato le gambe. 
In zona offensiva peschiamo ancora dal Sassuolo: a suon di gol Gianluca Scamacca sta diventando sempre più una possibilità piuttosto che una semplice opzione. 
Tra i promossi anche Florenzi, convocato da Mancini a discapito del suo “titolare” Calabria e dato quasi sicuramente titolare data l’assenza di Giovanni Di Lorenzo. 
Le ottime recenti prestazioni ne hanno fatto un valore aggiunto del Milan capolista, impiegato da Stefano Pioli sia a destra che a sinistra.  

Gli azzurri: chi scende 

Momento nerissimo per Gianluigi Donnarumma
L’erroraccio in Champions League contro il Real è costato l’eliminazione al PSG, ma tuttavia ha fatto solo da preludio ad una nuova panchina ed a un tracollo esterno contro il Monaco, 3-0. 
Riuscire a resettare la mente, tornare quello ammirato fino a luglio è d’obbligo.
Ne abbiamo un disperato bisogno. 
Discorso simile anche per Marco Verratti, tra i migliori nella doppia sfida europea contro le Merengues ma protagonista di una prestazione ai limiti dell’indecenza domenica contro il Monaco. 
Ma tra i probabili titolari scendono anche Emerson Palmieri, stagione senza sussulti a Lione, e un Nicolò Barella in deficit energetico. 
La sua brillantezza sarà fondamentale per andare al Mondiale, tocca a lui ritrovare quello sprint che lo ha fatto diventare un giocatore stratosferico ed insostituibile. 
In avanti, periodo in chiaroscuro anche per Lorenzo Insigne.

Come giocherà Mancini? Il probabile 11 di Italia-Macedonia del Nord

Si parte dal portiere: nonostante il periodo decisamente buio, spazio alla voglia di riscatto di Donnarumma. 
Sulla corsia destra, il forfait di Di Lorenzo lascia libero il passaggio per Alessandro Florenzi. 
Esperienza ed affidabilità, “Spizzi” è sicuramente in vantaggio su De Sciglio, convocato in extremis. 
Difficile che Roberto Mancini premi al centro della difesa sia Bonucci che Chiellini, entrambi in precarie condizioni fisiche. 
Più probabile, per la sfida con la Macedonia del Nord, la presenza dal primo minuto dei loro vice: Acerbi e Bastoni, con quest’ultimo preferito a Mancini. 
Sulla sinistra Emerson Palmieri, diventato dopo l’infortunio di Spinazzola un fedelissimo del CT. 
A centrocampo, malgrado il momento altalenante, non si rinuncerà al magnifico trio: in mezzo Jorginho, ai lati Verratti e Barella
Il cocktail perfetto che tanto ha fatto sognare lo Stivale l’estate scorsa, guadagnandosi attestati di profonda stima sparsi per l’Europa. 
Davanti vi è abbondanza, con molti talenti a scalpitare per una maglia da titolare. 
Anche qui, complicato pensare che Roberto Mancini rinuncerà al collaudato Insigne-Immobile-Berardi, ma le soluzioni in panchina sono molte. 
Zaccagni è in un ottimo momento di forma, Scamacca sta segnando molto ed insieme a Raspadori si intende a meraviglia. 
Poi, interessante sarà capire la gestione Zaniolo: un jolly offensivo per Mourinho perché impiegato in quasi ogni ruolo d’attacco ed un elemento in più pronto a far male alla Macedonia. 
L’obbligo è vincere: abbiamo un Mondiale da conquistare.