Milan-Liverpool: i Rossoneri si qualificano solo se...

Calciatori Ignoranti

Il ruggito della Scala del Calcio nel giorno di Sant’Ambrogio

Calciatori Ignoranti07 Dec 2021

Sant’Ambrogio a Milano, 7 dicembre 2021. 

Una speranza piovuta dal cielo di Madrid dal nome Junior Messias, una vittoria oltremodo storica 8 anni dopo l’ultima volta, e quel mai accantonato sogno di passare il turno. 
Per farlo, in casa propria, al Diavolo spetterà affrontare l’impresa più dura di tutte: battere il Liverpool tritagirone di Jurgen Klopp, a punteggio pieno e già qualificato agli ottavi di Champions League. 
Il quarto incrocio di sempre tra rossoneri e Reds ha sempre valso un obiettivo importante: dalle due finali di Istanbul e Atene al match di apertura quest’anno: mai banale, sempre decisiva e importante. 
Una sana rivalità a cui si aggiungerà un nuovo spettacolare capitolo. 
Dentro o fuori, è il momento della verità. 

Il Milan si qualifica se...

Porto 5, Atletico Madrid e Milan 4. 
Tutto ancora apertissimo ed un ultimo turno da vivere in una grande notte di Champions League. 
La vittoria al Wanda Metropolitano ha ridato speranze al Milan di Stefano Pioli, tornato clamorosamente in corsa in un girone dove sembrava ormai spacciato, dopo il solo punto conquistato in 5 partite. 
Al Do Dragão Porto e Atletico Madrid si contendono il secondo posto, con i rossoneri alla finestra. 
Un pareggio (o eventuale vittoria dei Colchoneros con meno gol di scarto rispetto al Milan) garantirebbe al Diavolo il secondo posto. 
Certo, prima di fare calcoli, la montagna più difficile da oltrepassare è quella costituita dallo squadrone di Jurgen Klopp che, come tipico da mentalità inglese, nonostante sia già qualificato di certo non verrà alla Scala del Calcio per fare da sparring partner. §L’obbligo dei tre punti, risultato di certo non scontato, rende l’incastro davvero complicato: difficile, ma forse non impossibile.

I precedenti e la “prima” a San Siro 

Nel giorno di Sant’Ambrogio e della Prima alla Scala con lo spettacolo del Macbeth, altro inedito a Milano: Milan-Liverpool è infatti una novità assoluta a San Siro. 
1 vittoria per parte, ed un pareggio regolamentare sul quale poi hanno festeggiato gli inglesi. 
Due finali: Istanbul 2005 e Atene 2007, ed il match inaugurale dell’edizione attuale della Champions League, una “prima” che ha finalmente rivisto il Milan nella competizione 7 anni dopo l’ultima volta. 
Poche battaglie, ma sempre dall’altissimo tasso tecnico. 
Nel primo confronto in Turchia, il Milan di Ancelotti si presentava con tutti i favori del pronostico, desideroso di bissare la Champions vinta due anni prima battendo la Juventus a Manchester. 
Di fronte ai rossoneri, Rafa Benitez, Steven Gerrard e soprattutto Jerzy Dudek non erano dello stesso avviso, e dopo un clamoroso 3-0 a fine primo tempo firmato Crespo (2) e Maldini, rimontarono nella ripresa e portarono a casa il trofeo. 
Uno scotto amarissimo da pagare per il Milan, che due anni dopo ebbe l’opportunità di “vendicare” quella sconfitta e vincere ad Atene la settima Champions League della sua storia grazie alla doppietta di Filippo Inzaghi.

Destini che si sono ripresentati 14 anni dopo, il Milan che torna nell’Europa che conta e di nuovo, nel proprio cammino, ritrova il lato Red del Merseyside. 

I livelli delle due squadre si sono nettamente sfalsati in questi anni, e la partita d’andata ha messo in ulteriore evidenza quest’aspetto, donandoci comunque una partita spettacolare, con i rossoneri al 45’ in vantaggio ma rimontati dalla tecnica e velocità del Liverpool. 
Per i rossoneri il quarto capitolo di questo romanzo varrà la qualificazione.

Il Liverpool in formato “Champions”

Dal 2017-2018 ad oggi in Champions League solo due squadre hanno fatto meglio, in termini di vittorie, del Liverpool. 
L’arrivo di Klopp ha completamente rivoluzionato l’idea di gioco della squadra, ora votata all’attacco e al pressing asfissiante per tutto l’arco dei 90 minuti. 
Da quella stagione sono arrivate due finali (di cui una vinta ai danni del Tottenham nel 2019) e ben 30 successi complessivi, “peggio” solo di Bayern Monaco (36) e Manchester City (34). 
Il dominio dei Reds è ancora più esplicitato dal numero dei gol segnati in questo lasso di tempo, ben 110, di cui 15 nel complicatissimo gruppo B, dove i ragazzi di Anfield hanno dominato tutte e 5 i match disputati finora, segnando una media di 3 reti a partita. 

La bestia nera del Milan? Le squadre inglesi. 

Correva il febbraio 2012, Milan-Arsenal valida per gli ottavi di finale di Champions League: l’iniziale vantaggio di Kevin Prince Boateng, la doppietta di Robinho ed il rigore di Ibrahimovic suggellarono un fantastico primo tempo dell’allora squadra allenata da Massimiliano Allegri. 
Una ripresa semplicemente amministrata ed uno straordinario 4-0 a chiudere già all’andata il discorso qualificazione. 
E così è stato, non senza qualche patema nella gara di ritorno, dove l’Arsenal si impose 3-0, dando inizio agli anni di magra dei rossoneri contro le inglesi. 
Da quel momento, infatti, si sono aggiunte altre 12 partite disputate contro una squadra di Premier League, tra Europa League e Champions League, con 4 pareggi e ben 8 sconfitte
Addirittura, negli ultimi 5 doppi confronti europei ad eliminazione diretta contro una inglese (dopo la parentesi 2012 contro i Gunners) il Milan ha sempre salutato la competizione, ultima in ordine di tempo la sconfitta casalinga contro il Manchester United nella passata Europa League, costata a Stefano Pioli la mancata qualificazione ai quarti. 

Chi saranno i protagonisti della partita?

Per giocare una partita di questo calibro, fondamentale sarà l’approccio.
Le gambe, soprattutto dei meno abituati a certi palcoscenici, potrebbero tremare. 
Un San Siro pronto a ruggire per tutto l’arco dei 90 minuti farà da 12esimo uomo in campo per una partita che vale tutto. 
Stefano Pioli, ormai d’abitudine, dovrà fare a meno di assenze davvero pesanti: out da metà novembre Calabria Rebic e Giroud, durante Genoa-Milan si è aggiunta la defezione di Simon Kjaer. 
Per l’ennesima volta, l’ambiente Milan dovrà affidarsi alle possenti spalle del proprio totem: Zlatan Ibrahimovic, alla ricerca di quel gol che lo renderebbe il marcatore più anziano della storia della Champions League. 
Per lui sono 48 le reti segnate nella competizione in 120 partite, di cui 9 segnate con il Milan. 
Leadership, mentalità e carisma: ingredienti principali da trasmettere ai compagni per assaltare il castello di Klopp e portare a casa i tre punti. 
Difficile invece prevedere come scenderà in campo il Liverpool, una rosa che può contare su tantissimi elementi di prima qualità e fuoriclasse assoluti. 
Stella indiscussa della squadra sarà sicuramente Momo Salah, per lui già 19 gol segnati in stagione (di cui 6 in Champions) e ben 7 assist in 19 presenze, praticamente partecipazione attiva alle reti della squadra ogni 67’ minuti di gioco. 
Dal 2017-2018, stagione del suo approdo in Inghilterra, l’attaccante egiziano ha messo a segno 31 gol nella competizione, meno soltanto di Robert Lewandowski (42) e Cristiano Ronaldo (35).