10 cose che non sapevi su Roma e Atalanta

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Dalle manovre dell’autista per vincere a Pogba in nerazzurro, da quel favore fatto alla Lazio alla figurina introvabile.

Da CFVB21 Apr 2021

Giovedì alle ore 18.30 presso lo Stadio Olimpico di Roma i giallorossi di Fonseca ospiteranno l’Atalanta di Gasperini, per la 32° giornata del campionato di Serie A. Da una parte la rincorsa dei giallorossi all’Europa, dall’altra Muriel e compagni forti della vittoria contro la Juventus e con un piede già in Champions League. All’ombra del Colosseo punti fondamentali in palio per dare un senso alla stagione. Siamo andati alla ricerca di alcune chicche da proporvi in vista del match e diciamo che ne abbiamo trovate alcune molto interessanti. Allora non perdiamoci in chiacchiere e partiamo con le 10 cose che non sapevi su Roma e Atalanta. 

5 cose che non sapevi sulla Roma

La Roma salva la Lazio dalla B

Dobbiamo tornare indietro nel tempo, più precisamente all’ultima giornata del campionato della stagione 1929/1930. La Roma, ormai fuori da ogni lotta e con il sesto posto in tasca, aveva la possibilità unica di divertirsi con il destino dei laziali. A giocarsi la retrocessione il Padova, impegnato proprio contro i giallorossi, e la Lazio, in quel turno opposta alla Juventus. La Roma però, contro ogni pronostico decise di onorare la competizione, rifilando 8 gol al Padova che subì inevitabilmente la retrocessione nella serie cadetta. I biancocelesti uscirono sconfitti dal match contro la Juventus, ma ottennero comunque la salvezza. 

Un percorso studiato e l’entrata in una sola manovra

Finì per crearsi la convinzione che quando riuscivo a eseguire il tutto con una singola manovra la squadra vinceva”. Queste le parole dell’allora autista ufficiale dell’As Roma Sergio Freddi, che viveva ormai quel momento che precedeva le gare con una tensione particolare. “Liedholm mi parlò molto seriamente. Mi disse che dovevo fare molta attenzione, perché se le cose andavano bene, loro, i ragazzi della squadra, avrebbero ricevuto un influsso positivo, si sarebbero sentiti galvanizzati.”
Sempre lo stesso percorso senza alcuna deviazione, e sempre la stessa manovra per entrare allo stadio. A quanto pare, se in una sola sterzata il pullman fosse riuscito a entrare nel parcheggio, la Roma avrebbe portato a casa un risultato positivo. “Scherzando gli dissi che a quel punto, visto che dipendeva da me, avrei chiesto il premio partita”.

I giocatori che hanno indossato entrambe le maglie. 

Tanti sono i giocatori che hanno indossato entrambe le casacche, ma diciamo che sono stati pochi poi a scrivere pagine importanti nel calcio ai massimi livelli. Partiamo Rafael Tolói, oggi all’Atalanta e fresco di convocazione in Nazionale, che non tutti sanno aver indossato per 5 gare la maglia della Roma nella stagione 2013-2014. Se parliamo di presente, non possiamo non menzionare due dei giocatori che in questa stagione sono diventati veri e propri simboli dalle parti di Trigoria. Il primo è Gianluca Mancini, autore di una stagione strepitosa con 4 gol e 2 assist a referto. Il secondo è Leonardo Spinazzola, che a Bergamo ha passato due stagioni prima dell’approdo alla corte della Juventus. Andiamo indietro nel tempo e come dimenticarsi di nomi come Marco Borriello, Daniel Osvaldo e Alessio Cerci. Dal calcio più recente, ci spostiamo al secolo scorso e troviamo tra gli altri Claudio Caniggia e Pierluigi Pizzaballa. Infine, chiudiamo con le panchine e con Luigi Delneri e Cesare Prandelli

Spalletti, Totti, la Ford Ka e lo yogurt

Stagione 2005-2006. Il tecnico Luciano Spalletti e il capitano Francesco Totti avvistati su una Ford Ka. Sembra impossibile, ma è la pura verità. La strategia e la fantasia su un’utilitaria, e beh cosa c’è di male? Da quanto raccontato dai protagonisti, i tifosi non li riconoscevano e l’automobile dalle forme ridotte permetteva manovre di grande agilità nel traffico. Il capitano doveva recuperare dopo l’infortunio in vista dei Mondiali e il tecnico per dargli una mano lo riportava a casa dei suoi alla fine di ogni allenamento. Questi episodi quasi dimenticati raccontano le storie vere di un calcio vero, come del resto lo yogurt che in casa Totti era diventato il protagonista indiscusso. Il numero 10 della Roma per rimettersi in condizione e recuperare rapidamente, seguiva una dieta ferrea che prevedeva grandi cucchiai di yogurt e una sola pizza al mese, rigorosamente senza mozzarella. Beh, diciamo che quelle regole imposte sono servite, “Campioni del Mondo”.

La prima volta dell’inno fu semplice poesia

15 dicembre 1974, Roma-Fiorentina, minuto 23 della seconda frazione di gioco. Penzo segna in scivolata il gol del vantaggio e allo Stadio Olimpico si scrive la storia. Dagli altoparlanti si alza una melodia a tutto volume, poche note e poi la voce di Venditti riscalda lo stadio in un canto unico. “Roma, Roma, Roma core de sta città, unico grande amore de tanta gente che fai sospirà…”. Per la prima volta nel corso di una gara, l’inno accompagna i tifosi in festa, un’atmosfera unica e surreale. 

5 cose che non sapevi sull’Atalanta

Pogba in nerazzurro?

Non tutti sanno che Paul Pogba, prima del passaggio alla Juventus, fu molto vicino all’Atalanta. Come raccontato ai microfoni di Rai Sport dall’allora direttore sportivo Pierpaolo Marino, il francese era stato preso in comproprietà con i bianconeri, ma alla fine non se ne fece nulla per volontà del giocatore, che voleva soltanto la Juve. 

Doni ha scritto la storia

Uno dei giocatori simbolo dell’Atalanta, uno di quelli che dalle parti di Bergamo ha lasciato un ricordo indelebile. Il miglior marcatore della storia della Dea, con 112 goal in 323 partite, è Cristiano Doni.

Quella maledetta figurina

Tra le storie più belle del calcio, lontano dal rettangolo verde, c’è sicuramente quella di Pierluigi Pizzaballa. Ex portiere di Roma e Atalanta, originario proprio di Bergamo, deve la sua popolarità non tanto alle sue prodezze tra i pali, ma ad un episodio per i collezionisti dell’epoca. Pizzaballa è diventato famoso perché nell’album Panini 63-64 la sua figurina risultava introvabile. Poche copie e notorietà acquisita. 

Caniggia e quella passione per la velocità

Anche Claudio Caniggia ha giocato per entrambe le squadre. Il “Hijo del vento” non correva forte solo sul campo, ma anche in macchina. Ai tempi dell’Atalanta, come da lui raccontato, improvvisò una gara di velocità con Cristiano Doni: “Una mattina mi sorpassò mentre andavamo all’allenamento. Mi suonò il clacson, allora gli dissi: ‘Dove vai? Se accelero ti caghi sotto‘. Ci sorpassammo diverse volte. Arrivati a Zingonia fui io a varcare per primo il cancello. Parcheggiai di fianco a Vavassori. Scendo e il mister inizia ad urlare: ‘Nooooooo!e Doni: ‘Scusi, non l’avevo visto’. Cristiano gli aveva investito il cane da caccia. Lo toccò solo con la carrozzeria su zampa e muso. Ma il mister furioso disse: ‘Fatevelo da soli l’allenamento. Vado dal veterinario‘”.

Il Papu in lacrime per colpa dei tifosi

Prima di approdare in Italia, il Papu Gómez giocava per il San Lorenzo. Nulla di strano, se non fosse che il Papu è sempre stato tifoso dell’Independiente, acerrima rivale del San Lorenzo. Questo viene mal tollerato dai tifosi che, anzi, iniziano a beccarlo. L’odio dei tifosi verso l’ex Atalanta è talmente forte che nel corso di una partita sono scoppiati ad applaudire l’arbitro per festeggiare l’espulsione di Gómez. Il Papu, in seguito, raccontò così: “Non credevo ai miei occhi quando applaudivano un arbitro. Non ho mai pianto così tanto su un terreno di gioco”.