Il pro player di QLASH Nicolò “Carburatore 76”, in vista del torneo organizzato proprio da QLASH, si è raccontato parlando della sua esperienza e della sua carriera negli eSports.
Parlaci un po’ di te: come ti chiami, da dove vieni, il tuo nickname e da quanto giochi
Mi chiamo Nicolò Poggi e vengo da Genova. Mi capitano spesso domande sull’origine di questo nickname un po’ curioso e inusuale, ma in realtà è molto semplice. È il nickname che utilizzava mio papà quando giocava a Doom, un gioco del 1993, il suo preferito. Il nome “Carburatore” gli piaceva molto perchè la sua passione era quella dei motori e del tuning.
Ho iniziato a giocare a soli 5 anni, quando mio papà mi regalò, al compleanno, la Playstation 3, e da lì ho iniziato a giocare tanto a FIFA 10. All’inizio giocavo contro i miei genitori, che si prestavano spesso a tenermi “occupato”, però poi, quando anche mio papà – impegnandosi – non riusciva più a vincere, mi ha regalato l’abbonamento al Playstation plus, per permettermi di giocare online. Giocavo contro i suoi colleghi, anche loro giocatori di FIFA. Purtroppo (o, per fortuna), dopo qualche mese non volevano più giocare con me, e facevano presente a mio papà che avevo quel qualcosa in più per poter competere da “grande”.
Parlando proprio di FIFA, qual è il tuo modulo e il tuo giocatore preferito di quest’anno?
Quest’anno, in realtà, ne ho dovuti provare tantissimi. Ho fatto diverse sperimentazioni, e ho trovato nel 4-1-2-1-2 (2) il mio modulo preferito: dà tantissima qualità a centrocampo, senza sacrificare il reparto avanzato. Il giocatore migliore è senza dubbio Cristiano Ronaldo. È stato fondamentale nella mia squadra per poter raggiungere il Day 2 durante gli FGS4 (le FIFA Global Series).
#POST-Carburatore#
La vita da pro player: come si concilia scuola ed eSports?
Frequento il 3° anno del liceo scientifico, quindi posso dire che quest’anno è stato davvero difficile conciliare gli impegni scolastici con la nuova modalità di FIFA 22 (le Division Rivals): questa modalità ha bisogno, infatti, di tante ore da dedicare ad allenamenti e partite, e quindi è stato necessario organizzarmi davvero al meglio, sfruttando al massimo tutte le ore della giornata. Spesso mi è anche capitato di rinunciare agli svaghi con gli amici, ma giustamente la scuola viene prima di tutto.
Ti aspettavi il titolo di Rookie of the Year della eSerie A TIM? Come ci sei riuscito?
Quando decidi di partecipare ad un torneo di qualificazione che ti offre la possibilità di essere scelto da una squadra di Serie A, ti poni già come obiettivo massimo quello di arrivare in fondo ed essere selezionato da una qualunque delle 15 squadre. Questo obiettivo, in realtà, è stato il minimo raggiunto: sono stato scelto da AC Milan QLASH, e ho avuto la possibilità di allenarmi e giocare a fianco del campione del mondo Crazy. A coronare tutto questo percorso c’è stata la conquista del titolo di Rookie of the Year, un titolo che – da giocatore draftato – sognavo di raggiungere. Probabilmente il titolo è arrivato anche grazie alla vittoria contro il Torino di Obrun2002, che poi ha conquistato il primo posto nel Torneo.
Insomma, l’obiettivo era arrivare fino in fondo, ma questo era, ed è, un sogno che si realizza!
L’inserimento nel team AQM è filato liscio? Come sono i rapporti con i tuoi compagni?
L’inserimento ufficiale nel Team AQM è avvenuto durante l’evento dal vivo “DRAFT”, che si è tenuto a Milano a fine gennaio. Sin da subito si è creato un ottimo rapporto con Crazy, con il coach Jack Viola e con il manager Sergio, è fantastico averli al mio fianco e il rapporto con loro è tutt’ora molto forte.
All’esordio nella competizione sei riuscito a regalare tre punti fondamentali al tuo team battendo il Torino poi vincitore del torneo. Cos’hai provato una volta sul palco? Come ti sei preparato al match? Credevi nel successo prima del fischio d’inizio?
Tutte le partite che ho disputato nella eSerie A le ho preparate con Crazy e con il coach. Nel decidere quale partita giocare mi è stata concessa la possibilità di esprimere tutto il mio potenziale contro il Torino di Obrun2002, che attualmente è il player più forte d’Europa, e vincere è stato un successo personale, oltre che eSportivo, enorme.
Tutte le partite che ho disputato nella eSerie A le ho preparate con Crazy e con il coach. Nel decidere quale partita giocare mi è stata concessa la possibilità di esprimere tutto il mio potenziale contro il Torino di Obrun2002, che attualmente è il player più forte d’Europa, e vincere è stato un successo personale, oltre che eSportivo, enorme.
Hai già maturato il primo anno da giocatore competitivo con un team importante. Cosa consigli a chi vuole intraprendere questo percorso?
A permettermi di vincere una partita importantissima per la classifica, e contro un avversario che – seppur mi sentivo in grado di contrastare – si è confermato tra i giocatori più forti d’Europa, devo ringraziare un pizzico di fortuna. Ma soprattutto è stato grazie all’allenamento con il mio capitano e con il mio coach a darmi questa possiblità e questa vittoria.
A chiunque si avvicina al gioco competitivo, posso consigliare solamente due fattori, che per me sono stati davvero molto importanti: in primo luogo un costante e assiduo allenamento, e poi un lavoro “personalizzato” sul mental, sulla propria condizione mentale. Un appropriato allenamento, infatti, permette di mantenere la calma e gestire la partita, arrivando, così, a gestire e controllare anche il risultato.