Nations League: grande classico Italia-Germania

Torna la Nations League con i quarti di finale in programma giovedì 20 marzo e domenica 23. Centottanta minuti di ioco più recupero e, in caso di parità, tempi supplementari fino agli eventuali rigori. partite vere e prestigiose, tra nazionali che di sfide epiche ne hanno disputate: Olanda-Spagna, Croazia-Francia, Danimarca-Portogallo e la grande classica del calcio di tutti i tempi Italia-Germania. Gli Azzurri di Spalletti disputeranno il primo round contro gli storici rivali a San Siro, dove dovranno fare di tutto per metterli sotto, anche perché il ritorno si giocherà a Dortmund e uscirne in piedi non sarà uno scherzo. Certo, non partiamo con i favori del pronostico, eppure l’illusione di raggiungere un traguardo importante, le final four di giugno, è davvero forte nel cuore dei tifosi e nelle gambe dei calciatori.

L’Itlaia è reduce da un girone duro con Francia, Belgio e Israele, un girone che abbiamo superato in scioltezza facendo mostra di bel calcio su ogni campo. Anzitutto in casa dei Galletti, dove abbiamo annientato l’avversario 3-1 nonostante l’iniziale svantaggio; poi tra le mura di Israele, dove rivinciamo in trasferta senza troppi problemi; quindi contro i Diavoli Rossi, sempre in esterna, grazie al gol decisivo di un ritrovato Tonali. Abbiamo sbagliato solo l’ultima del girone, purtroppo davanti al nostro pubblico: 3-1, stavolta in favore dei Bleus, che ci restituiscono l’affronto dell’andata. Un errore che ci è costato caro, carissimo: arrivo a pari punti con la Francia ma qualificazione ai quarti ottenuta da secondi per differenza reti. E il “premio guadagnato”, appunto, è la Germania, una squadra ricca di giovani in rampa di lancio, veloce e propositiva dalla metà campo in su.

Ma non tutti i mali vengono per nuocere. I quarti di finale contro la Germania sono l’occasione per l’Italia di dimostrarsi grande squadra. Da ciò che si è visto nel girone di Nations, il cammino avviato dal CT funziona a meraviglia: 3-5-2 flessibile con 4/5 uomini offensivi, capacità di verticalizzare il gioco e doti notevoli in contropiede. I vari Cambiaso e Dimarco sulle fasce, Calafiori con funzioni da regista a rompere le linee avverarie, Tonali e Barella garanzie a centrocampo e Retegui in attacco insieme a Kean o uno tra Raspadori, Frattesi, Maldini… Insomma, le frecce all’arco di Spalletti non mancano, in tutte le zone del campo, e contro la Germania il momento è propizio per confermare i passi in avanti fatti. L’entusiasmo c’è, le motivazioni pure, e per fortuna ci sono anche soluzioni tecnico-tattiche, soluzioni garantite da un parco giocatori di qualità, oltre che rinnovato con alcune new entry quali Casadei e Ruggeri. Basterà per mettere KO la Germania? Impossibile dirlo, ma l’Italia ci ha abituati a grandi sorprese, specie quando le cose si fanno difficili.

E poi, diciamola tutta, ci sono poche nazionali come l’Italia che hanno bisogno di “fare l’impresa”. Nessuno di noi dimentica che gli Azzurri hanno saltato non una ma ben due fasi finali dei Mondiali, rassegna che siamo stati capaci di vincere quattro volte, proprio come la Germania. E i nostri nazionali sono consapevoli che un gruppo da “mondiale” si forma attraverso sfide importanti, da dentro o fuori. Ben venga la Germania, allora, e speriamo che il collettivo azzurro si mostrerà all’altezza, soprattutto in vista delle qualificazioni a Canada, Usa e Messico 2026.

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