Lautaro Havier Martinez è nato il 22 agosto del 1997 a Bahia Blanca, in Argentina. Il padre Mario era un ex calciatore che giocava nella seconda divisione argentina, mentre sua madre Karina Vanesa lavorava come governante. Prima di appassionarsi al calcio, il giovane Lautaro giocava a basket, come playmaker. C’è voluto poco prima che il padre gli trasmettesse la passione per il calcio, dimostrando le sue qualità. Prima, mettendosi in luce con il Liniers, per poi approdare addirittura nelle giovanili del Racing Club, uno dei club più conosciuti. Il suo esordio nel campionato argentino avvenne nel 2015, un vero e proprio passaggio di consegne e consacrazione a predestinato: Lautaro infatti esordisce da subentrato, sostituendo proprio il suo idolo Diego Milito.
Fu proprio El Principe Milito a suggerire alla dirigenza interista, squadra con la quale riuscì a vincere tutto e con la quale è rimasto a lungo legato, di tenere d’occhio il talento di Lautaro, identificandolo come suo erede designato. Il 4 luglio del 2018, infine, Lautaro diventa un calciatore dell’Inter, che ne acquisisce le prestazioni per una cifra di circa 25 milioni. Poco dopo, subito il 19 agosto, El Toro esordisce in Serie A e piano piano inizia a scalare le gerarchie della formazione nerazzurra. Nel corso di questi anni, Lautaro è diventato il capitano dei nerazzurri e anche il miglior marcatore straniero della storia del club. Con l’Inter è riuscito a conquistare 2 campionati, 2 Coppe Italia e 3 Supercoppe Italiane. Al contempo, El Toro indossa anche la camiseta dell’Albiceleste, quella dell’Argentina: al fianco di un altro straordinario campione come Messi, Lautaro è riuscito a vincere i 3 trofei più importanti per la sua Nazionale: la Copa America (ben 2 volte), la Finalissima e – ciliegina sulla torta – anche la Coppa del Mondo.
Se con l’Albiceleste Lautaro è riuscito a vincere tutto il vincibile, con l’Inter manca solamente un tassello del suo puzzle: la Champions League. Non che non ci abbia provato: nel 2023 è anche arrivato a sfiorarla con una mano, trascinando la sua squadra fino in finale, ma venendo sconfitti sul più bello dal Manchester City. Sconfitta che, però, non ha demoralizzato il Toro, che proverà con tutte le sue forze a trascinare l’Inter anche alla vittoria di questo trofeo.