Jannik Sinner a caccia delle ATP Finals

Tra Sinner e le semifinali di Torino c’è un solo set. L’altoatesino è ad un passo dal conquistare l’ennesimo record in un’annata già indimenticabile: prima la vittoria della Coppa Davis nel 2023, poi i trionfi nell’Australian Open e nello US Open, quindi i successi all’Open di Rotterdam, al Miami Open, ad Halle e a Cincinnati. Ciliegina sulla torta il 1° posto nel ranking ATP, primo italiano a riuscire nell’impresa e primo ad essersi aggiudicato due Major in singolare nella stessa stagione. E ora le ATP Finals di Torino, dove nelle prime due partite si è sbarazzato senza troppe complicazioni di De Minaur e Fritz e dove, contro Medvedev, ormai sua vittima sacrificale, gli basterà vincere un set solo per approdare al penultimo atto della competizione. A proposito, la prima edizione andò in scena in Giappone, nel 1970, e da allora è divenuto un torneo itinerante di crescente rilievo.

Ecco, facciamo un passettino indietro per illustrare cosa sono e come funzionano le ATP Finals. Stiamo parlando di una rassegna sportiva di primo livello, la più importante dopo le quattro prove che compongono il Grande Slam. Non solo per montepremi e prestigio, ma soprattutto per i punti che assegna. Del resto le finali ATP, in programma a Torino dal 2021 al 2025, si giocano tra gli otto migliori tennisti del ranking, versione singolare e doppio; quest’anno nel singolare ci rappresenta, come detto, Sinner, nel doppio il duo Bolelli-Vavassori. Tutte le sfide sono al meglio dei tre set, comprese semifinali e finali, e gli otto atleti sono divisi in due gironi all’italiana. È essenziale, dunque, entrare subito in partita e provare a mettere l’avversario sotto pressione per vincere. Posta in palio altissima, specie se si considera che disputare un ottimo torneo equivale a una migliore posizione alla ripresa dell’attività agonistica dell’anno seguente.

Alle semifinali delle ATP Finals di Torino 2024 accedono i primi due classificati di ogni gruppo: due tennisti tra Sinner, Fritz, Medvedev e De Minaur da un lato e gli altri due tra Ruud, Zverev, Alcaraz e Rublev. Insomma, un concnetrato di talento e di abilità difficile da trovare in altre competizioni, soprattutto a novembre inoltrato, sul finire della stagione tennistica maschile. I quattro semifinalisti si affrontano in sfide incrociate, questo significa che il primo classificato di un girone si misurerà con il secondo classificato dell’altro gruppo. Per quanto riguarda i criteri che determinano la classifica del girone ATP Finals, eccoli in ordine di importanza:

  • Numero maggiore di vittorie;
  • Numero maggiore di partite disputate;
  • In caso di parità di risultato dello scontro diretto.

Tornando al nostro Jannik, alla vigilia di semifinale e finale le chance di successo sono più che buone. A conferma di ciò, le prime due uscite fulminanti (per gli avversari!) e una stagione, lo sappiamo, ricca di record memorabili per lui e per il tennis azzurro. Mai come quest’anno, vincere in Italia, a Torino, per l’altoatesino è un sogno che si può coronare, quando è appena alla sua terza partecipazione al torneo. In caso di successo, Sinner subentrerebbe a Djokovic, vincitore delle ultime due edizioni delle ATP Finals Torino. L’appuntamento con la storia è sabato 16 novembre, per le semifinali, e domenica 17 novembre, per l’attesa finalissima.

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