Il torneo di Wimbledon 2024 si è chiuso con i trionfi dello spagnolo Alcaraz e della ceca Krejcikova che a Londra si sono imposti, rispettivamente, nel singolare maschile e in quello femminile. Eppure il terzo Slam dell’anno ha visto tanti italiani ai nastri di partenza, ben 14, e tre di essi arrivare fino ai quarti, in semifinale e in finale: il che significa bilancio stra-positivo e i migliori Championships di sempre per la spedizione Azzurra.
Visto che per noi è stato un Wimbledon storico, vale la pena fare i nomi di tutti gli italiani partecipanti. Arnaldi, Bellucci, Berrettini, Cobolli, Darderi, Fognini, Musetti, Nardi, Sinner e Sonego per il maschile; Bronzetti, Errani, Paolini e Trevisan per il femminile. Menzione d’obbligo soprattutto per i tre tennisti azzurri che hanno fatto sognare i tifosi a casa e sugli spalti: Sinner (quarti), Musetti (semifinali), Paolini (finale).
L’attuale re del tennis mondiale, Jannik Sinner, fallisce l’impresa di bissare il successo conseguito agli Australian Open di gennaio. Tante attenuanti per l’altoatesino, che alla vigilia della sfida con Medvedev si è beccato un brutto virus. Certo, è un peccato: sarebbe stato il primo italiano in assoluto a vincere nello Slam d’Oltremanica; ma per questo c’è tempo, e Sinner ha tutte le carte in regola, e l’età dalla sua, per coronare il sogno. Nulla da rimproverargli, insomma, anche perché nella prima metà del 2024 ha perso soltanto 4 volte dimostrando una regolarità impressionante, tale da garantirgli al momento lo scettro di numero 1 al mondo. E poi abbiamo ancora negli occhi lo straordinario derby del secondo turno Sinner-Berrettini: partita di grande intensità e furore agonistico, da vedere e rivedere!
Veniamo a una delle sorprese più grandi del torneo di Wimbledon 2024: l’italiano Lorenzo Musetti. Il ventiduenne di Carrara arriva addirittura in semifinale (risultato a oggi raggiunto soltanto dagli azzurri Pietrangeli, Berrettini, Sinner) dove lotta con le unghie e con i denti ma viene superato dalla migliore versione di Djokovic, mica uno così, nella competizione. Bilancio comunque positivo, ed è un eufemismo! Del resto Musetti aveva iniziato la stagione rischiando di uscire dalla top 30, poi, prima di Wimbledon, ha ingranato la quinta conquitando la semifinale a Stoccarda, la finale al Queen’s e sfoderando grandi prestazioni al Roland Garros, superando Monfils e cedendo solo al quinto set contro l’onnipresente Djokovic. Se vuole entrare in top ten, il carrarino deve migliorare servizio e dritto, sì, ma la strada intrapresa è quella giusta e i risultati che ha centrato finora sono già da favola.
Se il tennis italiano torna da Wimbledon con molte certezze su di un futuro prossimo a tinte azzurre, lo deve anche a Jasmine Paolini. Quest’anno la toscana si era fatta già conoscere dal grande pubblico a Parigi dove, nel corso del Roland Garros, aveva agguantato due finali, nel singolare e nel doppio femminile. Ai Championships di Londra si è consacrata grande tennista mettendo le mani sull’ennesima finale, contro la Krejcikova. La sconfitta è amara, certo, ma più dolce è il sapore di un torneo disputato a livelli altissimi e la consapevolezza di essere entrata nell’olimpo delle tenniste in attività più forti. Presto vedremo cos’altro di buono combinerà la Paolini; intanto è la prima azzurra nella storia a centrare la finale di Wimbledon: in vista dei giochi olimpici di Parigi 2024 è la grande favorita!