“Vivo per il calcio, guardo tutte le partite che posso. Sono interista sin da bambino, anche se ho giocato nella Juventus, che rispetto, e nella Fiorentina, che amo davvero”. Queste sono state le tre tappe del brasiliano in Serie A, che si affiancano alla sua varia carriera tra Brasilerão, La Liga e la Süper Lig turca.
Gli esordi
Proprio in Brasile esordisce con la maglia del Flamengo, per due anni prima di passare nel Cruzeiro prima e al Gremio poi. Nel 2005 arriva la chiamata dall’Europa, con le sirene spagnole del Maiorca che chiamano ma non rispondono nel modo giusto: solo 7 le presenze prima della cessione al Racing, dove militerà per due anni, giocando con continuità , prima di passare all’Almeira, dove verrà eletto miglior giocatore della stagione.
L’approdo in Italia
Nel giugno 2008 viene ufficializzato il suo trasferimento alla Fiorentina, debuttando in Champions League contro lo Slavia Praga a inizio agosto e siglando il suo primo gol in Viola il 30 agosto contro l’Atalanta. Un solo anno a Firenze, e per 25 milioni passa alla Juventus, dove però non rispecchia le aspettative.
L’esperienza turca
“Sarei potuto andare al PSG, era tutto fatto ma poi è arrivato il Galatasaray”, l’accordo di massima con Leonardo salta e per il centrocampista inizia una serie di prestiti in Turchia che andranno avanti fino al 2015, quando i turchi lo cederanno all’Inter, alla corte di Mancini, suo allenatore al Gala.
L’ultima in Europa, poi di nuovo a casa
Anche questa volta, in Italia parte bene ma crolla velocemente anche per colpa della sua irruenza e del suo eccessivo agonismo. Nel 2017 torna in Brasile, al Palmeiras, dove milita per quasi quattro anni, prima di trasferirsi alla Fluminense.
Il bilancio
Tra i doppi ex
Insomma, pochi anni tra Viola e Vecchia Signora, ma buoni, abbastanza per inserirlo tra i doppi ex di Juventus e Fiorentina, lì in alto insieme a campioni del calibro di Baggio, Chiellini e Vlahovic.
Preludi positivi
L’avventura bianconera del brasiliano, però, non è andata esattamente come quella degli altri. Prima tra tutti la rabbia che ha colpito i tifosi Viola con gli addii dei vari Chiesa e Vlahovic o della tristezza espressa dallo stesso Baggio, contro invece l’economica indifferenza del suo trasferimento. 25 i milioni incassati dalla Viola nell’estate del 2009, dopo un solo anno tra le fila della Viola, con 40 presenze tra tutte le competizioni, 2 gol e un solo assist.
Da craque a flop di mercato
Altra, grande, differenza è il palmares della sua scelta. Chiellini, Baggio, Chiesa e Cuadrado hanno sicuramente vinto, chi più chi meno, con i bianconeri, Vlahovic non ancora ma i risultati (e i gol) arrivano e probabilmente arriveranno. Invece la sua avventura sarà molto più triste, il bluff di una squadra in salsa verdeoro guidata da Ciro Ferrara che parte bene ma si spegne velocemente e in maniera irrimediabile.
Che cosa ha lasciato
Della sua avventura in bianconero rimangono solo le sue 78 presenze complessive condite da 4 gol e un assist, ma anche di 20 cartellini gialli e 3 cartellini rossi (uno diretto, due per doppio-giallo). Un biennio tutto tranne che esaltante, sempre nel mezzo di polemiche e al centro delle critiche. Un biennio infausto, prima di un addio senza troppi rimpianti.